Condividere il vostro posto al Sole, è un tipo di generosità. Alcuni dei Miei figli trovano che condividere la luce della ribalta sia una pressione su essi stessi. Questo potrebbe essere l’insicurezza che si mette in mostra. Può darsi che vi piaccia aiutare qualcuno ad andare avanti e poi, quando aiutate, forse iniziate a sentire come se foste pedinati. Scoprite di non essere così felici di battere la sedia accanto a voi dicendo col cuore: “Benvenuto. Siediti qui, accanto a me”.

Siete combattuti, sentendo che non volete che qualcun altro abbia la gloria che voi avete quando, secondo la vostra mente, non vedete che se lo meriti. Potreste desiderare di sentire diversamente, ma non è così. Potreste avere la sensazione di esservi presentati in maniera falsa.

Non tutti sono uguali per voi, in un modo o nell’altro. Allora dite a voi stessi: “Oh, se solo potessi non giudicare. Oh, se solo non possedessi. Mi domando se io non sia una di quelle persone che devono essere la Più Bella di Tutte. È per questo che mi sento contratto nel condividere con questa persona?".

Forse sentite che quest’altro abbia abusato di voi. Non dovete realmente essere il migliore di tutti, il migliore di nulla, eppure semplicemente non vedete questa persona e voi stessi alla pari. Potrebbe darsi che sia questo che è così difficile per voi, la necessità di presentarvi come amorevole, quando non lo siete in realtà. È possibile?

Voi siete, inoltre, consapevoli che questa persona accanto a voi è anche voi stessi, e vi domandate perché non possiate essere felici di condividere la luce della ribalta con lui? Eppure vi tirate indietro, anche se sapete che tutti sono voi, che voi siete tutti e tutti sono voi, anche se sapete che, alla fin fine, sono Io, Dio, Che sto seduto accanto a voi o di fronte a voi. Sapete che Io desidero che tutti siano uguali a Me.

Tuttavia, c’è un altro elemento per voi qui. Potreste essere un grande stilista, diciamo, e potreste davvero, davvero, non apprezzare i modelli dell’altra persona. Non volete essere un rivale. Vi è semplicemente difficile sorridere come se amaste davvero il lavoro dell’altro. Non volete essere falsi.

Certo, potete recitare la parte del sostenitore, ma nel vostro cuore non lo siete. È questo il vostro dilemma.

E c’è ancora un’altra possibilità qui, che l’altro vi stia, consciamente o inconsciamente, pestando i piedi. Forse lui o lei vuole superarvi, ed è a questo che voi state reagendo. Forse state cogliendo il bisogno di questa persona di sorpassarvi.

Semplicemente, non volete far parte di questa energia, indipendentemente da dove provenga. Non volete che questi pensieri vi inseguano, eppure questi pensieri continuano a saltare fuori, e vi sentite crivellati dalle speranze e necessità dell’altro. Che siate forse perseguitati o che l’altro sia troppo sotto il vostro microscopio, non sapete semplicemente come allontanarvi da questi pensieri.

Quest’altro non vi fa sentire bene. In qualche modo vi sentite negativi riguardo a questa persona e vi sentite in colpa per questo. Il senso di colpa è negatività quanto la è l’ostilità. Avete anche la sensazione di dispiacervi per questo individuo, e neanche questo è una buona posizione in cui trovarvi. Vi piacerebbe uscire da tutta la situazione, e tuttavia sembra che non ne siate capaci emotivamente.

Qualche volta nella vita ci sono delle situazioni a cui non sapete smettere di reagire. Vi piacerebbe tanto allontanarvi dal coinvolgimento emotivo.

Miei cari, continuate ad andare avanti, e trattate questa situazione semplicemente come la pioggia lasciando che vi scivoli di dosso.

Vorreste sapere come distaccarvi. Questa è la vostra difficoltà reale. Qualunque possa essere la causa, per voi è difficile diventare distaccati. In questo caso, l’incapacità di distaccarvi è come una dipendenza a cui soccombete. È possibile superarla, e la supererete. Penserete di meno a questa situazione. Non c’è bisogno che questi pensieri vi occupino e vi opprimano. Tutti i pensieri sono passeggeri, amati.