Questa illuminazione, che con tanta risolutezza stai cercando, si riduce al tuo dimenticare te stesso. Sei stato un grande soggetto nella tua vita. Sei stato il soggetto massimo. Hai visto tutto attraverso occhi miopi, come se tutti i raggi del Sole fossero diretti a te o sarebbero dovuti essere diretti a te.

Diventare illuminato significa che dimentichi te stesso. Dimentichi l’egocentrismo. La tua vita non gira più intorno a chi ti ha detto cosa e come quello che ha detto ti ha fatto sentire. Cielo, no! Ottieni una prospettiva più ampia. Superi la tua identità del sé. La tua identità autoimposta è così preziosa per te che ti blocca. Ti trovi in un ciclo da cui non sai come uscire. Ti senti così giù che ti dai delle arie, rendendoti importante, e dipendi dagli altri perché facciano questo per te. Stai attento.

In questo nuovo stato di coscienza, che tanto desideri, trovi più del tuo Sé, non quella personalità insignificante che esige ciò che le è dovuto. La tua attuale identificazione con il tuo piccolo sé ha un altro nome – diciamo la verità, è chiamata ego.

Illuminazione non significa che tutto andrà come vuoi, perché adesso non avrai nessun investimento in mezzo. Hai barattato il tuo modo minuscolo con la Mia Visione. Hai scambiato la tua volontà con la Mia. Qualunque cosa ti aspetti che sia l’illuminazione, essa non significa che ora tu sia supremo. Sì, hai raggiunto una vetta, ma c’è altra strada da fare.

Potresti comprare una macchina nuova per renderti felice, per elevare la tua immagine e posizione nel mondo – forse persino per essere l’oggetto di invidia dei tuoi amici, come dicono tanti lanci pubblicitari. In ogni caso, ti aspetti che la macchina nuova elevi la tua immagine. L’illuminazione non riguarda la tua immagine. Affatto. Proprio come con la macchina, l’illuminazione non sarà quella che ti aspetti, non per molto, perché l’illuminazione non è realmente un mezzo per raggiungere un fine. L’illuminazione non è qualcosa che possiedi. Non è nemmeno qualcosa che raggiungi. È qualcosa che accade. Potresti persino essere l’ultimo a sapere.

Quando diventi illuminato, e se ti sarà dato abbastanza tempo nel mondo – lo diventerai –, l’illuminazione non vuol dire però che avrai beatitudine giorno e notte. Non starai pensando a te. Potrebbe esserci della beatitudine, tuttavia, perché non sarai più il soggetto della tua ricerca. Ricordati, quando sei illuminato, avrai lasciato la tua identità da qualche parte. L’hai abbandonata. Ha intralciato la tua illuminazione. Ora si è tolta di mezzo. Ora la tua identità è caduta via. Non ti serve a nulla adesso. Ora hai una visione più grande, e quello che una volta era grande per te, adesso non ha molta importanza.

Nell’istante in cui il tuo piccolo sé smette di disturbarti, sei libero dall’attaccamento e questa, amico Mio, è illuminazione. Tutto quel vecchio bagaglio è semplicemente tolto di mezzo. Ora è come se ti trovassi in una nuova cucina dove non si sono oggetti vari sul piano di lavoro. Non ci sono piatti nel lavello. Tutto è stato messo via, e il disordine è scomparso. Ci siamo solo Io e te. Tutte le cianfrusaglie, che erano importanti per te una volta, hanno mostrato i loro colori veri e la loro esiguità.

Ora vedi oltre il più remoto angolo. Il tuo intero equilibrio è diverso. Quello che è importante per te adesso non è nemmeno il tuo progresso. Non sei più il piatto principale nel menu. Ti dimentichi di dove hai lasciato te stesso o dove hai messo te stesso. Non sei più su uno scaffale di sicurezza. Ora sei in cima al mondo con un punto d’osservazione nuovo e nuova responsabilità, ma tu non esisti più, non come conoscevi te stesso. Sei oltre te stesso. Ora non vieni al primo posto. Non esiste nemmeno un primo né un ultimo.

Sei scomparso. La definizione di te è scomparsa. Sei indefinito. Sei vastità. Le ombre sono scomparse. Tu sei scomparso. La vita è. Dio è. Tu sei svuotato, ed ora ti stai acclimatando alla tua nuova coscienza, che ti riempie fino all’orlo.