In ogni caso
Il tempo è forse il più relativo di tutto il relativo nel mondo. Il tempo vi fa incespicare. Vi confonde. Siete tra l’incudine e il martello quando si tratta del tempo. Ah, l’Infinito è un’altra storia. Voi siete sempre seduti quieti nell’Infinito, oppure possiamo dire che state cantando e ballando, per così dire, a un vostro ritmo. Nell’arena del tempo, vi trascinate a fatica. Nell’Infinito, spiccate il volo. Che altro c’è da dire?
Gli orologi sono una cosa. L’alba e il tramonto sono un’altra cosa.
Ci sono degli orizzonti dove il cielo e la Terra si incontrano, eppure il tempo va e viene sempre. Il tempo arriva dietro l’angolo e fugge via allo stesso tempo. Il tempo è un amante errante. Il tempo è come l’ego visto da un’altra angolazione. Vi spinge e vi tira, come se stesse sparando delle pallottole ai vostri piedi, facendovi ballare. Voi cercate di raggiungere il tempo mentre cercate anche di sfuggirgli. Il tempo vi inganna, non realizzando mai ciò che ha la pretesa di realizzare.
Io alzo un velo. Venite sotto esso e l’Infinito catturerà il vostro cuore. Vedrete dove avete dormito. Vedrete l’impronta della vostra testa sul cuscino. Non c’è fretta nell’Infinito. Non c’è nulla che dobbiate fare, altro che essere. Nulla che dobbiate diventare, perché, in ogni caso, voi siete. Non c’è alcun posto in cui dobbiate andare, perché tutto è qui, non celato, bensì in piena vista, una vista che si estende al di là della visione e del caso. Oltre il blu lassù e oltre l’aldilà, i fiori crescono e voi salite nella luce. No, non proprio. Voi siete saliti nella luce. Vedete, ma che cosa c’è da vedere e chi c’è ad esclamare e la voce di chi può parlare e che c’è da dire?
Nessuna voce esce dall’Infinito, eppure tutti la sentono. È la Voce del Silenzio. Vi tiene nella sua presa laddove non c’è affatto alcuna presa. Non è possibile aggrapparsi all’Infinito, eppure ci siete sempre dentro. Non siete mai senza esso. Dichiaratamente o meno, vi rifugiate nell’Infinito. Siete ancorati nell’Infinito e, allo stesso tempo, siete liberi di vagare, mentre l’Infinito è sempre fuori dalle acque gocciolanti del tempo. Nulla crolla nell’Infinito. Non c’è alcun ticchettio. C’è Essere. Dove siete voi, quando non esiste alcuno spazio e nessun desiderio di andarci?
Nell’Infinito, non c’è modo di inciampare nel tempo, né il tempo inesistente può farvi inciampare. Non c’è nulla che si metta di mezzo anche perché non c’è alcun mezzo. Non c’è alcun come o quando o dove e che altro c’è che non esiste nell’Infinito, che è la culla di tutta l’esistenza?
L’Infinito non è un bozzolo, e tuttavia l’Infinito è il vostro ambiente, anche se non c’è alcuna apparenza nell’Infinito. Voi non siete mai senza l’Infinito. Non siete mai più o meno. Siete tutto quello che c’è e il potere del nulla proprio nella vostra mano, anche se non esiste alcuna forma materiale.
Nemmeno Io, Dio, posso descrivere l’Indescrivibile, però l’Infinito è l’Unico Reale. Tutto il resto non è. Voi dimorate nell’Infinito. Siete pieni di Infinito e assorbite ciò che non può essere mangiato né calcolato né misurato. L’Infinito è incommensurabile e inimmaginabile, mentre voi fate parte dell’Infinito e siete iscritti là dove il tempo non esiste e l’Assenza di tempo è, e dove tutto non è ancora, e dove voi però esistete in armonia con il vostro Unico Sé, come se foste un treno pronto ad uscire dalla stazione e, tuttavia, non ci sono binari e non avete nessun posto in cui andare in ogni caso e non c’è il tempo per farlo in ogni caso.
Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/in-ogni-caso.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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