Godwriting è un servizio che fai per Dio

God said:

Amato, sì, Io parlo parecchio. Io canto parecchio. Di te Io canto.

Sì, più di tutto, Io sono silenzioso. Io vivo nelle sale del silenzio. Il Mio silenzio non è con le labbra contratte, affatto. Il Mio silenzio è un abbraccio. Nel Godwriting, Ci abbracciamo. Il Mio silenzio è amore che fluisce a te. Tu sei incluso nel Mio silenzio. Non sei tenuto fuori dal Mio silenzio. Sei proprio qui sul focolare del Mio cuore.

Mentre Ci abbracciamo, Noi Ci accomodiamo. Il Nostro amore non deve essere esaltante, né desideriamo che il Nostro amore sia qualunque altra cosa oltre a ciò che già è. Il Nostro intrecciare amore non deve mettersi in mostra come una grande emotività. Amore semplice è presente, ma non in mostra.

Stiamo facendo sul serio. Più che comunicare, Noi entriamo in comunione.

Non c’è bisogno di un gran da fare riguardo alla presenza nel Nostro amore reciproco. E nemmeno siamo per niente indifferenti al riguardo. Il Nostro connetterci è un evento naturale e non sorprende né travolge. Non abbiamo bisogno di un crescendo tremendo di ondate che annuncino il Nostro amore. Possiamo prendere il Nostro scambio silenzioso di amore come un dato di fatto. Non siamo fuori di Noi per amore. Non chiediamo nulla al Nostro amore, se non di essere semplicemente come gli capita di essere. Il Godwriting non deve essere una scena grandiosa che scuote i pilastri. Una semplice consapevolezza va bene. Quieto va bene. La quiete non oscura una gioia sottile. Una gioia sottile va bene.

Nel Godwriting, non stabiliamo dei requisiti esorbitanti. Non ci sono dei requisiti da record. Questo è uguale a quando compri una macchina. Puoi essere del tutto felice con una macchina che non è stravagante.

L’arrivo del Godwriting ha una mente tutta sua. Non deve essere da primato. Il Godwriting è ciò che Io ti do. Tu non stabilisci dei requisiti. Il Godwriting non deve sembrare sorprendente. Non ce n’è bisogno. Quel che arriva è quello che arriva. Non sei tu a comandare. Ciò che arriva, non deve essere impressionante. Può esserlo, però la valutazione su Scala Richter non è affar tuo. Può anche capitare che un Godwriting specifico non ti sembri affatto un granché, ma quando lo rileggi più tardi vedi che ci sono più cose da vedere di quanto tu abbia colto a prima vista.

Oppure il contrario – una riga o due, che inizialmente ti hanno abbagliato, potrebbero non farlo più. Non esiste Godwriting che sia obbligato ad essere stellare. Il Godwriting arriva come arriva e non sta cercando la tua approvazione per essere notevole. Arriva come arriva.

Io, Dio, non ti chiedo nulla se non di ricevere quello che ti capita di sentire così flebilmente.

Tutti quelli che fanno Godwriting hanno un proprio filtro. Siamo felici di questo. Esiste più di uno stile di Godwriting. Così sia. Non sta a te scuotere ciò che senti. Il Godwriting non deve servire a gratificare il tuo ego.

Ai tempi di Roma, uno schiavo viaggiava dietro un eroe popolare, acclamato da una grande folla. Lo scopo espresso dello schiavo era quello di rammentare all’eroe salutante: “Ricordati che sei soltanto un uomo. Ricordati che sei soltanto un uomo”.

Parlando del Godwriting, rammentati – anche se sei Uno con Me - che, in questo momento di tempo nel mondo, sei semplicemente uno stenografo, e questo è tutto ciò che ti chiedo e niente di più. In effetti, stai apparecchiando la tavola per Me. Proprio come sparecchieresti la tavola per Me, tu annoti ciò che Mi senti dire. Non richiedi di più. Agisci nel Mio Nome. Grazie per il tuo servizio.

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Translated by: paula

 

Your generosity keeps giving by keeping the lights on