Cos’è questa cosa che sorge in voi e sentite di essere una vittima innocente delle vostre scelte? Voi giustificate le azioni e l’inazione con delle scuse. Non avete potuto farci niente. Se qualcuno non avesse ferito la vostra immagine di voi stessi, sareste calmi. Sareste felici di essere calmi. La pace della calma è la scelta dei campioni. Le scuse non la sono.

Nessuno vi costringe a fare alcuna cosa. Un altro essere umano non è una scusa per la vostra azione o inazione. Può darsi che abbiate preso una decisione rapida senza vedere onestamente che voi stessi avete fatto una scelta che non vi è stata imposta. Tutto vi ritorna, amati. Voi scegliete di fare come dite o scegliete di rinunciare alla vostra promessa fatta.

Premeditato o no, avete cominciato per primi. Se non fosse stato per questo o quello, sareste stati fedeli alla vostra parola. Cionondimeno, nessuno vi ha fatti ritrattare. Può darsi che sia stato contro la vostra volontà essere meno che perfetti nel mondo. Tuttavia, potreste dire che siete troppo impegnati. Naturalmente, essere troppo impegnati vi rende umani, però non fa di voi il vostro ideale di voi stessi. Quanto vi piacerebbe essere divini. Vorreste esserlo. Se solo gli altri fossero divini, non avreste alcuna preoccupazione.

Questo è indubbiamente vero. Non è facile trovare questa profondità di equanimità nel mondo.

Nessuno avrebbe fatto esplodere una bomba atomica se non per questa o quella ragione. È facile trovare dei buoni motivi. I buoni motivi non sono delle scuse meravigliose però. Può darsi che la passiate liscia con le scuse, ma esse non sono onestamente il vostro lasciapassare. Può sembrare che lo siano, ma prima o poi le scuse vi faranno cadere in contraddizione. Meglio guardare negli occhi i sotterfugi.

Sì, non vale la pena cercare dei difetti, ma è doveroso che osserviate voi stessi con onestà. Non siete sempre l’eroe, per quanto desideriate esserlo. Potete chiudere gli occhi davanti a voi stessi ingannandovi.

Inoltre, non avete poi così tanto tempo da spendere a rimproverare voi stessi. Avete una vita da vivere, e intendete viverla. Non potete guardare indietro così tanto. Non avete tempo per il ritornello: Mea culpa. Mea culpa. Mea culpa.

Avete ragione. Non avete neanche il tempo o la capacità di addossare la vostra responsabilità a qualcun altro. Se state spingendo un carretto, e alcune merci cadono, che cosa state facendo se accusate qualcuno altro o una buca nella strada per la caduta?

Non avete bisogno di un occultamento. Avete bisogno di essere più consapevoli. Sempre davanti a voi c’è un’opportunità per salire più in alto. Quello che succede adesso, dipende da voi.

Com’è che vi esentate dalla responsabilità sostenendo che la responsabilità non può essere vostra? Cosa state facendo, in ogni caso, nel cercare dei motivi per lasciar cadere una promessa? Dovete trovare delle scuse per voi stessi per dimostrarvi infallibili? Che cosa avete quando avete una scusa e la accettate come se fosse vangelo?

Una scusa non vi legittima. Ovviamente potete sempre trovare un motivo per essa. Questa non è una novità. Uscite da tutta quella arena del trovare delle scuse. Che cosa vincete, quando vincete? E che cosa potreste guadagnare quando non prestate fede alle scuse?

Non c’è molto guadagno nel giustificare voi stessi. Potete sentirvi leniti per un po’, ma poi c’è un altro momento e un altro, e voi incominciate a vedere che non siete un gladiatore virtuoso. Non ci sono troppi vincitori rimasti su quel campo.

Ci sono altre cose da desiderare che valgono molto di più della giustificazione. Vi ricordate cos’è l’unica cosa che potete davvero cambiare, amati?

Crescete, amati, crescete. Fate in modo che la vostra parola significhi qualcosa, oppure non la pronunciate.