Equilibrio nella compassione
Fai la tua parte nell’elevare il mondo. Semplicemente fai la tua parte. Servi. Contribuisci. Non stai cercando di diventare il salvatore del mondo. È troppo da accollarti.
Tu servi, però non puoi prenderti a cuore le difficoltà di tutti. Sii compassionevole senza farti a pezzi. Le difficoltà che appartengono ad un altro, non ti appartengono, e tuttavia tu non sei senza cuore. Non puoi accollarti i problemi degli altri come se fossero tuoi, perché questo non aiuta nessuno. Se uno è zoppo, non devi diventare zoppo pure tu.
Non sei l’Atlante che porta il mondo sulle sue spalle. Offri il tuo servizio all’Universo e mantieni il tuo benessere. Come concili il fatto di aiutare il mondo, se aggiungi la tua sofferenza alla sofferenza già esistente? Come mostri compassione al mondo senza che il tuo cuore soffra? Quanto aiuto stai dando al mondo quando il tuo cuore sta soffrendo?
Come facevano i Grandi Esseri Spirituali? La loro compassione era grande, ma non si accollavano la sofferenza. Si elevavano al di sopra della sofferenza, e così coloro che essi servivano, soffrivano di meno. Naturalmente i Grandi avevano una visione più ampia dell’orizzonte. E così devi averla anche tu.
Buddha aveva grande compassione, eppure era un Buddha Ridente. Chi traeva più gioia dal suo servizio all’umanità di uno come Buddha? Egli superò il livello della sofferenza.
Non c’è alcuna gioia nella sofferenza. Non c’è alcun vantaggio tranne l’opportunità che essa dà di porre fine alla sofferenza. Tutti quelli che soffrono devono elevarsi al di sopra di essa. La sofferenza non è ammirevole. Quando rechi dolore al tuo cuore a causa del dolore di un altro, che aiuto stai dando?
Sii gentile con tutti. Manda compassione a tutti nel mondo, ma non essere un compagno sofferente. La compassione non è sofferenza, amati.
Alcune persone eccedono nel mangiare. Alcune eccedono nella compassione. Compassione significa elevarsi ad un livello superiore. Non significa adottare la sofferenza degli altri come propria.
Quando soffrite, non state aiutando nessuno. I Grandi non esageravano né erano indifferenti.
Quando qualcuno si taglia, non dovete tagliarvi anche voi. Quando qualcuno sanguina, non dovete sanguinare anche voi. Che cos’è questo? Non è compassione maggiore.
Sii compassionevole. Agisci. Servi. Aiuta, e mantieni elevato il tuo cuore. Mantieni elevato il tuo proprio cuore.
Non è altruistico per te soffrire, quando c’è già abbastanza sofferenza nel mondo. Se vuoi alleviare la sofferenza, devi alleviare la sofferenza, non accollartela.
Abbi empatia e non essere consumato dall’empatia.
Il chirurgo non aiuta colui che sta operando mettendosi a piangere. Il chirurgo non è un robot. Ha un cuore, eppure mantiene intatto il suo cuore. Deve farlo. Può amare. Può avere compassione. Non può eseguire le sue operazioni su se stesso. Un chirurgo non aiuta gli altri subendo i loro interventi.
Ora che questo è stato compreso, c’è ancora la questione del come. Come dimostrare compassione senza accollarsi la sofferenza? Come si fa a realizzare questo? Anche con i migliori sforzi, come fai a realizzare questo? Come si fa ad ottenere un tale equilibrio? Come fai a dare compassione a qualcuno che ha un’eruzione cutanea senza sviluppare un esantema tu stesso?
Prima di tutto, abbi l’idea che puoi essere compassionevole senza essere la persona più compassionevole del mondo. Abbi una definizione della compassione diversa da quella che forse hai avuto. La compassione è forza, non pietà.
Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/equilibrio-nella-compassione.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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