Dimentica le preoccupazioni, ricorda Dio
Dal punto di vista del mondo, non c’è mai carenza di cose di cui preoccuparsi. Tu rovesci le tue preoccupazioni e le fai oscillare sopra la tua testa. Fai tremare le tue ossa per la preoccupazione. Tu vivi le tue preoccupazioni e così ti tormenti.
Vorrei che tu denunciassi la preoccupazione, che la espellessi, la sfrattassi, la rimuovessi, la lasciassi andare. Ti sei preoccupato abbastanza da coprire sei vite, non è vero? Non è vero? La preoccupazione è insidiosa. È come un virus che ti mangia. Si mangia la tua gioia. Sei stato un forzato della preoccupazione. Sii un prigioniero della gioia, amato. Fai della gioia la tua occupazione. Preoccupati della gioia e lascia andare la preoccupazione.
La preoccupazione è come un ricattatore. La preoccupazione è uno stalker. La preoccupazione è insidiosa. Ti consuma. Causa ulcere, eritemi, prurito. La preoccupazione scava dei buchi in te. Corrode la tua psiche. Fai cadere le preoccupazioni come briciole di pane. O scava delle buche in cui seppellire la preoccupazione. Non sei un vigliacco se ti esimi dalla preoccupazione. A che ti serve la preoccupazione, a meno che non pensi di aver bisogno di una punizione. In ogni caso, la preoccupazione è una forma di auto-tortura. Dipana la preoccupazione. Liberatene. La preoccupazione non è tua amica.
La preoccupazione ti minaccia. È un brontolio. È un ospite indesiderato al quale fornisci alloggio. Tiri fuori una sedia per essa. L’alimenti. Fai un cenno con la testa alla preoccupazione, e stai seduto ad ascoltarla. Ti rovina la giornata, eppure la inviti un’altra volta. La lasci venire a casa con te. Infatti, porti la preoccupazione dappertutto con te. Non la lasci fuori dalla tua vista. Continui ad accumulare preoccupazione, e altra preoccupazione, e altra ancora, preoccupazioni come un’armata di formiche. Ti ferisci con la preoccupazione. Accudisci la preoccupazione. La nutri.
È cosa certa che tu commerci in preoccupazioni. Fai l’inventario di esse. Costruisci degli altari per esse. Ti tieni in mente le preoccupazioni. Se solo Mi tenessi davanti a te allo stesso modo in cui tieni le preoccupazioni. Non ti dimentichi mai le preoccupazioni, e tuttavia lasci Me fuori dalla tua vista. Dimentica le preoccupazioni, ricorda Me.
Sulla spiaggia, non conteresti ogni granello di sabbia, eppure che cosa sono le preoccupazioni se non granelli di sabbia? Le preoccupazioni non sono sicuramente grano o orzo. Le preoccupazioni sono inquietanti. Le preoccupazioni vengono direttamente da te e ci rimangono. Non sei stanco di preoccuparti di adesso?
Rinuncia alle tue preoccupazioni. Disperdile. Gettale via. Sono tali brontolii, tali streghe.
Non hai bisogno di sopportare le preoccupazioni. In realtà non hanno alcuna presa su di te, eppure te le tieni. Sono come quelle canzoni che non riesci a toglierti dalla mente. Continuano a ripetersi nella tua testa. Non sembra esserci modo di sfuggirle. Sembrano seguirti ovunque. Persino alle feste, puoi avere delle preoccupazioni e dei loro fantasmi che ti perseguitano. Sì, le preoccupazioni sono una specie di dolcetto o scherzetto, solo che non sono mai un dolcetto ma sempre uno scherzetto. Le preoccupazioni sono personaggi subalterne, personaggi secondari, in realtà. Non hanno alcuna sostanza. Sono come speroni, come spine, come schegge. Le preoccupazioni ti mettono sulle spine. Le preoccupazioni si ripetono e ti consumano. Le preoccupazioni prendono il sopravvento se glielo permetti.
Le preoccupazioni sono come un disco rotto. Ti chiedo di smetterla di inchinarti alla preoccupazione. Dalle un calcio. Mandala via, lontano, lontano. La preoccupazione è una sanguisuga. Ti svuota di energia. Ti logora. Le preoccupazioni ti perseguitano. Dì ad esse di andarsene. Non vuoi che le preoccupazioni indugino ancora. Dì ad esse di smettere di ronzarti attorno. Hai delle cose migliori da fare che covare delle preoccupazioni, non è vero?
Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/dimentica-le-preoccupazioni-ricorda-dio.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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