Qualche volta, se foste consapevoli e totalmente onesti, anziché dire “ti amo” a qualcuno a voi caro e vicino, direste: “Mi aggrappo a te.” Direste: “Sono attaccato a te, e sembra che non riesca a lasciarti andare.” Se foste totalmente consapevoli e onesti, potreste dire: “Ti uso. Tu colmi qualche vuoto in me. Non so come lasciarti andare. Ho bisogno di te. Ti chiedo più di quanto abbia il diritto di chiedere.”

Questo non riguarda tutti, però riguarda molti nel mondo. E questo tipo di estrazione è spesso chiamato amore.

Molti considerano l’attaccamento equivalente all’amore. Dammi, dammi, dammi quello che io chiedo.

E quando siete colui che dà, potreste attaccarvi al fatto di essere un donatore, e quello a cui date, ve ne dà l’opportunità.

I bambini si attaccano. Devono farlo. Questo è nel flusso naturale della vita. Ma ora voi siete adulti.

Ora, non c’è nulla di sbagliato nell’amare un altro secondo la vostra capacità. Non voglio complicare le vostre vite, ma a volte, spesso, la vostra posizione nel mondo non è sostenibile. Vi aggrappate a qualcosa cui non è possibile aggrapparsi. Nel mondo capriccioso, non potete sempre aggrapparvi a voi stessi. Non siete sempre presenti per voi stessi. Vi sbattete di qua e di là come se foste una bambola inanimata, amato in un momento ma non nel momento successivo. Sbattuto, reclamato, sbattuto, reclamato.

Voi potete essere presenti per voi stessi. Potete essere presenti per un altro, senza essere attaccati. Può accadere, e può accadere a voi.

La vita insegna ai Miei figli ad essere meno esigenti. E quando il vostro cuore è pieno d’amore, siete meno esigenti.

Spesso, amati, quello che amate, è un’idea. Non è la persona davanti a voi che amate. È la vostra idea della persona davanti a voi. È a questo che sembra che dobbiate attaccarvi a tutti i costi. Può darsi che vi teniate in gran conto, ma in realtà, è possibile che vi teniate in poco conto e che teniate la vita stessa in poco conto.

Tuttavia, nella vita voi imparate e nella vita crescete.

Tutti sulla Terra sanno nel proprio intimo che cos’è l’amore e quanto ampio e profondo e pieno sia l’amore. Voi sapete e non sapete. Vivete e non vivete. Aspirate e non aspirate. Cedete e rinunciate, quando siete tanto di più. Potreste rinunciare riguardo a voi stessi come pure riguardo agli altri. E spesso avete rinunciato riguardo a Me. Forse avete disegnato un cerchio intorno a Me e Mi avete considerato proibito! Me, l’Illimitato, chiuso da qualche parte lontano. Forse avete sentito che Io sono il vostro servo. Ovviamente lo sono, ma non il vostro servo da comandare a bacchetta.

Non è ridicolo tutto questo, quando Noi siamo Uno? Davvero, nella vita, voi siete in fuga con voi stessi. È con voi stessi che state danzando. Il mondo obiettivo non esiste nel senso in cui voi lo vedete. Voi correte in giro con voi stessi, e questo è tutto. Voi siete il terrore o siete l’angelo. Siete colui che amate o colui che temete. Siete il simulatore o colui che trema, e siete l’eroe o la vittima e, tuttavia, chi può separarci, amati? Chi può tenerci separati quando Noi siamo Uno?

Solo nell’immaginazione, potete farlo. Soltanto nell’illusione potete farlo. Soltanto nella disperazione potete farlo. Soltanto nella paura potete farlo. Soltanto nella finzione potete farlo. Ciò che è vero, è vero, ed è vero tutto il tempo. Noi siamo Uno. Non c’è nessun altro. Tutti gli apparenti altri sono voi, e voi vedete voi stessi in varie forme. Affrontate voi stessi. Sognate voi stessi. Siete vostro amico e siete vostro nemico. Siete il vostro amato, o siete il vostro non amato. Fate pace con voi stessi e liberate gli altri che, anche loro, vedono se stessi in voi e potrebbero non vedervi affatto in primo piano, più di quanto voi vediate voi stessi.