HEAVEN #4 Lascia andare il Passato e il Futuro
HEAVEN #4 Lascia andare il Passato e il Futuro
Dio disse:
Ti lamenti del passato.
Gloria, tu vedi i mesi di meravigliose Heavenletters, basate sulle tue domande e sulle Mie risposte a quella domande specifiche – ed ora Io interrompo. Io dico: Mettile da parte. Interrompo il tuo corso pianificato e te ne do un altro, e tu ti fermi e pensi: "Che ne sarà di tutti i messaggi di Dio annotati? Chi li vedrà? Dove andranno? Tutte le belle parole di amore e di saggezza di Dio…" Desideri tanto che il mondo li veda, e piangi per il loro anonimato.
Il Mio amore non è perduto. La Mia saggezza non è perduta. Le parole annotate non sono state ancora viste. Ecco tutto. Ma sono state scritte e il loro amore è stato indirizzato e il mondo è stato illuminato. Ma questo è stato ieri, e oggi è oggi.
Ora abbi il Mio amore. La Mia attenzione si è spostata, e così deve fare anche la tua. E’ una questione della Mia attenzione, e la Mia attenzione ora è sulla tua crescita accelerata, non sul tuo aggrapparti. Aggrapparti a quello che hai pensato, anche se solo ieri sera, significa ugualmente aggrapparsi al passato. Aggrapparti a ciò che ti aspettavi ieri equivale ad aggrapparsi ad un amore precedente. Tutto è andato avanti. Ciò che volevi ieri non è più importante di ciò che volevi dieci o venti anni fa.
Tu stai scavando nel presente, non nel passato. Non continuare a scavare nello stesso posto.
Quando seguite Me, vi muovete con rapidità, perché Io Mi muovo rapidamente. La Mia vista abbraccia la totalità e non si blocca da nessuna parte.
Ora tu cammini più in fretta attraverso la vita.
Ora non ti trattieni più.
Stai superando l’illusione del tempo ed entrando nel presente.
Stai con Me. Non attaccarti al passato, nemmeno a quello di ieri. Nemmeno al passato di un’ora fa. La tua visione passata non è la tua sicurezza. La tua sicurezza è la Mia visione, e ti stai aprendo ad essa, alla Mia visione, alla Mia espansività. Stai uscendo dai tuoi recinti.
Questo è un giorno memorabile. Oggi è.
Non chiederti su che cosa si è centrata la tua attenzione.
Chiediti: “Su che cosa è l’attenzione di Dio?"
Poi dì a te stessa: "E’ lì che porrò la mia attenzione."
Tu sai che la mia attenzione non è su quello che Susie ha detto ieri o su quello che Donald ha fatto o sulle chiavi che hai perdute o sul dito che hai sbattuto. La Mia attenzione è su di te, su una scala molto più ampia.
Sto aprendo la tua vita proprio ora. Non la sto chiudendo. Io non Mi fermo. Io cammino rapidamente e dico: “Vieni con Me."
Non divagare. Basta con quello che sei stata. Ora arriva qualcosa di più. Ora arriva il tuo bel cuore che batte vicino al Mio.
Pensa al Mio progresso e aiutaMi ad aiutarti a progredire.
Sii la Mia compagna disponibile in questo momento.
Tu non sai dove ti porterò. Non ti serve una rotta designata. Non hai bisogno di fare domande. Non hai bisogno di date d’arrivo e così via. La data della tua partenza è proprio ora. Ecco che vieni con Me. Non preoccuparti. Io so dove stiamo andando. Conosco la Nostra destinazione. Conosco i nostri luoghi di sosta. Saprai quando ci saremo arrivati. Devi proprio sapere in anticipo? E devi guardare indietro per vedere dove sei stato?
Tieni il tuo sguardo su di Me. Segui Me. La fede è il tuo tenerMi per mano e il tuo andare avanti. Tu sai che Io posso vedere.
Tu tendi a pensare che là dove sei stata sia sicuro. Non sai nemmeno che cosa significhi la sicurezza. Con Me è sicurezza. L’Ignoto è il tuo rifugio. Ma, in verità, non esiste alcun Ignoto. Esiste soltanto la tua paura di farti avanti.
Non hai bisogno di vedere in anticipo, più di quanto tu debba vedere il passato. Certamente, non devi guardare continuamente al passato. Non hai sprecato tempo sufficiente sul passato? Viene avanti ora. Ti sto chiamando.
***
Copyright@1999-2008
Heavenletters
Traduzione di Paula Launonen
Beloved Paula, when I saw
Beloved Paula, when I saw this, I had to go back to see what this Heavenletter was about. Of course, I didn't remember it.
It is as viable for me today as it was in 2000.
It was emotional for me, reading this.
Thank you, cara Paula.
Appunto, tutto ciò su cui
Appunto,
tutto ciò su cui ci basiamo, Heavenletters comprese, è il noto - fosse anche solo un giorno fa, un'ora fa. E' il noto ad essere il nostro rifugio mentre invece è proprio il nostro piccolo recinto, la nostra stessa prigione.
E noi non facciamo altro che cercare rifugio: in un'idea, in un'immagine, in una conclusione, in una convinzione, in una fede, in uno schema, in una filosofia, in un'ideologia, in una religione, in un testo sacro proprio come le Heavenletters: le collezioniamo, le elenchiamo, le commentiamo, le commemoriamo, le celebriamo... per cosa? Solo per sentirci al sicuro, protettti, solo per sfuggire il vuoto, per sfuggire proprio quell'ignoto a cui Dio stesso ci chiama, quell'ignoto che Dio è.
E nell'ignoto, come potremmo rivolgerci al nostro caro Dio? Come potremmo più gongolarci ed autocompiacerci del privilegio di leggere queste Heavenletters? Forse Dio ha preferenze così che tutti i miliardi di persone che non hanno questo privilegio, sono penalizzate o sfortunate?
Tutto ciò che noi siamo è il noto, il "me", con tutto ciò che lo identifica, è il passato: un ridicolo passato riversato tutto in un ridicolo presente per un'illusoria continuità in un ridicolo futuro.
Come può ciò che non esiste incontrare Dio, Ciò che solo esiste? Noi, prodotto del passato, possiamo riconoscere e incontrare solo qualcosa che ci assomiglia: il passato. Noi, quali siamo, non possiamo mai incontrare lo sconosciuto, l'ignoto.
Senza memoria, senza le nostre ridicole certezze, senza le nostre ridicole immagini, senza le nostre ridicole emozioni di cui ci compiaciamo ininterrottamente, noi, senza tutto questo, senza tutto ciò che è il "noi stessi", noi non siamo niente o, per meglio dire, siamo solo la ridicola umanità.
Come è sublime il silenzio della natura, il suono della natura, prima della rumorosa, primitiva, volgare, offensiva presenza dell'uomo! Peccato che sembra che occorra l'uomo per concepire tale magnificenza, e così la separazione e l'individuazione per dar forma e significati all'informe e infinitamente insignificante totalità.
Good question, Danilo! "How
Good question, Danilo! "How can that which does not exist encounter God, That which solely exists?"
Did I get that reasonably right? I think it's because this is not an encounter at all, encounter requiring two parties -- and as far as I understand these messages, there are no two parties, only oneness. Within oneness (which is not the same as homogeneity) arises the ability to IMAGINE "two", to IMAGINE differences, polarities, opposites. That's what happens all the time, precipitating a host of secondary imagined things like, as you mentioned, the "silence of nature" and the "noisy, primitive, vulgar, offensive presence of man" etc. And when twoness gets too painful, all that is necessary is a slight shift in awarenes revealing once again the oneness that, in truth, was never broken. It happens through love and nothing else.
But philosophizing is not what I'm up to. I'm only here because I love to read Paula's translations now and then, trying to brush up my rather poor Italian. So if I misinterpret what you are saying here, please forgive me. (By the way, since I like reading your comments, would it be feasible for you to make them just a little simpler for me?)
But what puzzles me is the question, Why does my dear brother Danilo call man ridiculous? Perhaps you don't mean it the way I'm reading it, but it does sound .... well, as if human beings were not exactly in your "good books". Again, please forgive me if I got this wrong. Will you explain a little?
Hugging you warmly,
Jochen
Dearest brother Jochen,
Dearest brother Jochen,
thank you. Ok, I will speak in a italian... just a little semple for you. Sorry :)
Tu hai capito ogni cosa esattamente.
Ok, gli esseri umani - e perciò io stesso - non sono esattamente nei miei "libri preferiti" (o forse tu volevi dire "libro dei buoni"?). E questo significa che è proprio il mio 'io', la mia mente, che concepisce la separazione, il contrasto, il piacere o la sofferenza, la gioia o il disturbo.
Ma la nostra esistenza, Jochen, è dualità, è separazione. Noi siamo questo, la mente è questo, ogni forma vivente è questo. Perfino Dio è questo, poiché Dio è percepito, intuito, sentito, ascoltato, scritto, letto, pensato, idealizzato, immaginato, cercato... da noi, da un 'me'. Dio non fa altro che rivolgersi a noi, Dio è costretto a rivolgersi a noi poiché il "noi" può solo capire un "tu", un "altro". La Unità equivale al Nulla (nessuna cosa) se non può essere cosciente di Se stessa, e la coscienza crea la dualità, la soggettività e la oggettività (qualche cosa).
Noi siamo le forme in eterno divenire di Dio, noi siamo le Sue individuazioni.
Noi non siamo diversi da ogni altra cosa: dagli animali all'acqua. Noi siamo solo una specie vivente in una dimensione fisica. Le nostre individualità sono prodotte e definite dall'ambiente sia fisico sia mentale. Noi siamo il prodotto di concetti, e le Heavenletters non fanno differenza. Noi crediamo di sì, ma questo è solo l'ignoranza presuntuosa dell'ego.
Forse in noi c'è di più, c'è una capacità creatrice, attraverso la mente, che non c'è in altri esseri viventi. Ma si tratta di creazioni illusorie di creatori illusori.
Dal mio punto di vista, io non so nulla e non sono nulla. Tutto ciò che io credo e che io immagino di essere, è il prodotto di concetti: questo "io" che scrive e quello "io" che legge, essi sono entrambi dei concetti, delle memorie che intepretano e reagiscono in base al loro condizionamento. Che 'io sto facendo o dicendo qualcosa', questo è solo memoria o immaginazione. Questo è il funzionamento, tutto è semplicemente questo funzionamento: non c'è nessun "io", nessuna "entità".
Certo, la consapevolezza che esiste o si esprime nella mia forma, nella mia mente, nel mio corpo, è limitata, ma non a causa mia: "io" non sono causa di nulla, io immagino soltanto di esserlo, e dunque io creo effetti immaginari. Tutto ciò che è, è immaginazione: noi siamo personalità, singolarità immaginarie, e così sono anche il nostro mondo e il rapporto con esso e in esso. Forse la nostra evoluzione immaginaria deve passare attraverso la mente, una mente, secondo me, ancora molto limitata, ignorante, primitiva, barbara.
Ok, Jochen, in verità, io più scrivo e più mi accorgo che nulla di quello che dico ha signifcato e scopo. Tutto è solo pensiero che parla poiché è il risultato della memoria della voce, una voce che parla di se stessa a se stessa, e che non può evitare di credere a tutto quello che dice poiché essa è (cioè crede di essere) solo quello che dice di essere. "Essere" è certo, autoevidente. "Essere questo o quello" è del tutto immaginario: basta che la mente cada nel sonno e tutto svanisce.
Ti abbraccio.
Danilo
Uh-oh! I've really let
Uh-oh! I've really let myself in for something there. Still laughing, let me just tell you you're wonderful, Danilo. I'll need some time to answer, okay?
Caro Danilo, thank you for
Caro Danilo, thank you for simplifying on my behalf!
Again, as I already mentioned some time ago, your thoughts sound very advaita to me, almost like Ramesh Balsekar or Karl Renz. I will not question or discuss your reasoning, however, although I too love philosophical discussion at times. Yours is a fine mind, obviously, and I would very likely end up second.....
What struck me in your post I commented on was what I felt to be a rather high emotional charge. That’s why I asked you to explain about „ridiculous“, „offensive“ etc. in respect to human beings. Thoughts, even exquisite ones, are secondary, they are derivative of something prior to them. And that’s emotion. (There is something prior to emotion too, of course.....)
And since thoughts, by their very nature, cannot contain or depict what IS, pointing to it at best, we will never get anywhere by intellectual reasoning alone. It tends to be repetitive, gyrating ad infinitum and ad nauseam – have you noticed? So let us try to get auf of our heads, out of all that is „me“, at least part of the time. I found out for myself that this ist the only course of action promising anything worth having. What if „the world“ and „man“ and „you“ turn out to be quite different, totally different from what we thought they were? Aren’t you curious? I am.
So, Danilo, what is it? For me, what made me go on thinking and thinking and keeping my distance from WHAT IS, was dissappointment. It was anger. It was fear. It was refusing to take defeat. So very simple. My picture of the world and of man and myself was at least as bleak as I make out yours to be. The only thing not fitting in, always itching, always disturbing that „peace“ of bleakness, was love. It refused to die or depart. And one day, the day I received God’s personal letter, it blew up my life and everything I had ever thought to be true. Just like that, POW!!!
Yes, I did what you call „cercare rifugio“. We all try to. You do. We grab at and cling to whatever feels safe. Or we get active by kneeling, whining, trying to please, trying to conform and comply. I did much of this – until it dawned on me (better to say: until God had said it often enough for me to finally hear it) that there is no down here and up there. Now, after some kicking and sreaming, writhing on the floor, I started talking to God as an equal. You would not believe how difficult that is for me. But I will not be dissuaded from it again. I even found a how-to manual for this. It’s Heaven #262, TALK TO GOD. Have a look at it. Although I can feel you quite well, I don’t know exactly where you are, of course. But you may like it too. If not today, maybe tomorrow.
----------------------------------------
This much for today, Danilo. I enjoyed translating your post, but it’s a lot of hard work I will be able to do only occasionally. When I asked you to simplify your posts, what I meant were your comments on Paula’s translations so that, without to much work, I could get the gist of them. But I was also thinking about Italian Heavenreaders who might appreciate something more easily accessible. Wouldn’t it be great to have Italian discussions on the Italian part of the forum? Put bluntly, what I’m really saying is: Try to write something inviting for your fellow Heavenreaders in Italy.
Hugging you left and right,
Jochen
Caro Jochen, thank you very
Caro Jochen,
thank you very much.
Nothing of all we say is correct because "you" and "I" doesn't exist. Everything is a virtual representation of the mind in the mind.
Mind speaks and answers to itself. And that’s emotions. Thoughts and emotions are not secondary for "us" but they are all we are. That's all. We are the product of thoughts and emotions. We are not the cause. All illusions and suffering stems from the concept of the cause.
In fact there is none, there are only memories, dreams, in which the characters dreamed, due to the memory, believe to be real, but what they do, is to dream the dream that dreams through them.
So, why to speak, to invite, to confront, to encourage?
Everything lives and moves in the mind, like a movie.
To talk to God?! Who speaks? Who listens? And where?
We are forced to be, forced to play, forced to invent our games, forced to rejoice, forced to suffer. There is nobody who chooses anything, beginning with the birth. Everything was formed spontaneously. A movie started, a movie will end. There is nothing to gain and nothing to lose: everything that you can gain or lose are just words.
Hugging you.
Danilo
Oh, how I love your
Oh, how I love your instistence, Danilo! It’s your strong point. It will, ultimately, take you everywhere.
The only drawback of insistence is that it is always coupled with resistance. I know, I’m a master resister as I’m a master insister. But the day always comes where, subtly or plainly, things start to change. I think that day has already happened for you as it has happened for me.
Yes, „everything“ is a dream, perhaps we could say, a hologram – just intent and perception, nothing more. Only that what you conceive of (and I used to conceive of) as everything isn’t everything at all, not by a far cry. In fact, it’s nothing. But so very convincing! So convincing in it’s apparent reality that we imagine we can somehow catch it with our thoughts. Am I cause? Am I product? Danilo, what does it matter?!
Forced, forced, forced, forced, forced – that’s what matters in your case (and mine), Danilo
Give a voice to the longing (and everything else) in your heart, Danilo. Do not think you already know it’s unreal and therefore futile. Be open for the realization that with all you know you don’t know diddly-squat, not even, really, that you don’t know. There is an end to everything we think we know, and that is where love begins. There must be huge, heart-rending love in Danilo or he wouldn’t be so insistent.
It cannot be forced, of course. But you are already on your way. Bricks starting to fall out of those old rotten ramparts.
Biggest hug ever,
Jochen
I learn so much from what
I learn so much from what you and Danilo write!
Goodness, what a fright that
Goodness, what a fright that was!
My last post suddenly vanished. The link on the community page was still there but I could not find the post itself anywhere.
Now it came back together with Gloria's. What a relief!
I could fill a book with all the thoughts racing through my mind during those seconds, ha ha ha ha ha ha ha............................
Caro Danilo, mi sembra dai
Caro Danilo,
mi sembra dai tuoi commenti che tu sia arrabbiatissimo con Dio (e con te stesso). Hai mai provato a chiedere a te stesso (o a Dio) il profondo motivo di questo?
Un abbraccio,
Paula
*******
Safe in My arms you're only dreaming. -
Al sicuro tra le Mie braccia state solo sognando.
Love is the Answer.-Amore è la Risposta
Cara Paula, non ho domande
Cara Paula,
non ho domande da porre, tantomeno a Dio: almeno la risposta di un essere umano, corrisponde a qualcosa, quantomeno a se stesso, ma la risposta di Dio - percepibile solo in parole - che risposta mai è?! Non cor-risponde a nulla! Quando mai si traducono in vita vissuta?! Quando mai cambiano di un millimetro la vita di ognuno di noi! E se non cambiano nulla, siamo noi i colpevoli! Se non corrispondiamo alla Visione che Dio ha di noi, chissà perché, improvvisamente per Dio non siamo più Uno: siamo noi che stiamo sognando, che ci illudiamo, che sbagliamo o non comprendiamo o non siamo capaci di questo o quello!
Ma che assurdità! Se siamo uno, siamo Uno e basta! Se siamo due, invece, (e lo siamo, visto che Dio si rivolge a noi), allora non siamo certamente noi i creatori, e dunque i responsabili, di noi stessi, quali siamo o crediamo di essere.
Se Dio ha un problema con noi e si lamenta del nostro mancato riconoscimento di Lui, allora il problema è Suo, e poteva anche starsene tranquillo senza venirci a dimostrare la Sua presenza, che per me significa davvero separazione, accentuazione e non soluzione della separazione. Io chiamerei questo incapacità, se non crudeltà.
Noi possiamo solo illuderci con tutto questo gioco nella nostra mente, per il soddisfacimento del bisogno di provare eccitazione emotiva, dettato soltanto dal nostro smisurato ego.
Solo chi avesse un minimo coraggio dell'onestà - il che significa quasi nessuno - sarebbe disposto ad ammettere con se stesso che si tratta sempre e solo di parole, e delle emozioni che esse suscitano A CAUSA dei nostri desideri e soprattutto paure. Tutto questo è, per me, estremanente, ridicolmente penoso.
La nostra evoluzione, quale specie purtroppo dominante, è dettata da una banale legge di sopravvivenza: uno per tutti, tutti per uno. Se la sopravvivenza non si estende all'intero ambiente, qualsiasi specie è destinata ad estinguersi per l'esaurimento dell'ambiente stesso.
Questo comporta il vivere con adeguata consapevolezza, conoscenza, responsabilità, amore.
Ma, quand'anche raggiungessimo tale miracolosa evoluzione, e creassimo il "paradiso in terra", che cambia? Avremo creato un vita più piacevole per tutti, questo è tutto. Avremo giocato bene il nostro gioco. E allora?
Quindi la mia rabbia proviene dalla delusione. E la mia delusione non è quella del bambino cui è sufficiente raccontargli di quanto è bello a papà suo e di quanti bei regali e feste lo aspettano, perché si senta subito felice e torni tranquillo a giocare fuori per la gioia di papà.
Giocate voi. Io posso solo abbracciarvi e augurarvi di continuare la vostra vita il più piacevolmente possibile.
Yes, dear brother Jochen, I
Yes, dear brother Jochen,
I am my insistence, I am my dissatisfaction, I am my disappointment.
I cannot be consoled for these same words disregarded:
"Look, God, I want to know you for Myself. I don’t want to read about You any longer. I don’t want to hear what other people have to say. I want You, and I want to know I know you. I don’t want faith any longer. I don’t want the faith that you are by My side. I want to know that you are by my side. I want to know for myself that you are deep in My heart. I want to know the love You give me firsthand. I don’t want to take anyone’s word for it anymore but Yours. I want to hear You for myself. I don’t want any more reports about You. I want You right here. I want You undeniably right where I want You. With all respect, God, give me back My awareness of you. Give me My awareness back once and for all, and never let me lapse my contract with You again.”
This demand I accept. I am indebted to you for this demand. This is a demand that is My Will for you to demand of yourself. It tells me of your sincerity and your fixity of purpose, and it tells me of your readiness.
Demand or request, in a loud voice or silently, I like to hear this from you. It tells me your desire is strong. It tells Me that you know what’s what. It tells Me you want your life to be filled with My Presence. You want unshakeable awareness. You don’t want a hint, a clue, a supposition. You are telling me this is your true desire, and that it will be fulfilled. You will fulfill it.
Caro Danilo, thank you for
Caro Danilo,
thank you for your reply. Unfortunately, there is one sentence I do not understand, but it seems important. It's this one:
"I cannot be consoled for these same words disregarded:"
Do you mean to say something like "despite (or irrespective of) these words" (meaning the quotation)?
Please bear with me, I may be a bit dim-witted at the moment. Could you try again to make me understand? I so much want to.
Lovingly,
Jochen
Dear Jochen, God says: "I am
Dear Jochen,
God says: "I am indebted to you for this demand".
Yes, but nothing happens, only words. I am waiting. I am waiting by a road. At the end, emptied of desires, emptied of certainties, emptied of joy, emptied of love, emptied of fear, emptied of me and world. Nothing happens beyond words. Truth? Joy? Love? Without those "Heavenwords", your emotions have no any support. It's only imagination. Yes, a go(o)d imagination but only an human imagination.
I believe that we are unable to see exactly what anything we think to be, to feel: that depends entirely by words. Without words, without memory, anything to know, to be, to feel. We have simply replaced the word of God to the words of the world. But we are still there, as always. We think we have won, we can think we have gained God, Heaven, Truth, and especially our purpose, our place in life... in a very Go(o)d place! :) But these are only words that we strive to remember to fill the vacuum, that we are nothing else that the same human being, with or without these Go(o)d's words. And if all that is only a limited perception, no amount of words and emotions can replace it. When we going sleeping, all our perception end.
I do not want a God so small to use for my pleasure, to justify my existence and my need to feel me important or loved. I want a truth within me but beyond me, my words, my brain, my existence, beyond what is my imagination. I do not want a God-father-christmas.
For me, peace is to be peace, love is to be love, knoweledge is to be knoweledge, awareness is to be awareness; it's not to believe to peace, to believe to know, to believe to love, to believe to awareness, to believe to God.
Of course, this is my mind with its insistence on the same point on the same things, and then this is my ditch, this is my grave, and there is nobody who is separated or united with me, which can free me.
Then, I prefer to remain silent.
Thank you for all, Jochen,
thanks to dearest Gloria,
thanks to Paula,
thanks to Berit,
thanks to all.
I love you.
Danilo
I see, Danilo, I see. Thank
I see, Danilo, I see. Thank you for letting me in on your heart so generously.
(It seems your post has changed somewhat since I first read it and started writing this. Yes, there are times to remain silent and it is good to follow your heart if it counsels to remain silent. But you didn’t mean to say we should not respond to you any more, did you?)
When I read the first paragraph of your post, what immediately came to mind was Saint-Exupéry in the desert after he had crashed his plane. After several days of walking in the sun, way beyond thirst and exhaustion, beyond feelings, beyond love, beyond god, far outside of what the average person envisions as the circumference of human life, a strange thought crossed his mind: „I don’t care for oranges any more.“ I tell this only as an aside, but I think it’s hardly coincidence that one of the most important concepts in his later life was „inner gravity“.
Someone I know says, „God is playing hide-and-seek, playing it so well that he thinks he really lost himself and can’t find himself any more.“ That frightened God is Danilo. That’s Jochen. That’s Hitler, Gandhi, Vivaldi and all of us. To various degrees of oblivion and various degrees of remembering, of course. That frightened God rapes Mother Earth, wages wars, kills, robs, cheats, creates grand music, literature, art, all the time trying to remember Who He Is. What for?
I don’t know. I suspect that finding is simply the most delicios thing there is. And to find, you have to (apparently) lose first. So God invented (apparent) losing, partially blinding himself so that, as Danilo, he would actualy believe in having, and being, lost. And so that, as Danilo, He can find and be overjoyed.
Our coming home is not into some big daddy's arms, but to what we ARE. That’s what love is, the inner gravity towards remembering.
Although I have not directly addressed many of the statements you made, do you feel heard, Danilo? A little bit?
Since much of this discussion has been about „words“ or „just words“, let me include Heaven #269, entitled „WORDS“:
.01. What do disagreements do but force you to let go of something you have been holding onto? An idea or expectation, something that you thought was yours to hold. You thought that a concept you held had something to do with you, as though one who disagreed with you took something away from you.
.02. You thought you were right, and someone else thought he was right, and you both felt opposed.
.03. A disagreement is just a fragment in space and time. A disagreement is an excuse for you to feel fraught. You feel fraught first and then find a disagreement to justify your fraughtness. You shadow-box.
.04. You think you are very sure, but you really waver. The surer you are, probably the more you're not, or else the issue would not be so important to you.
.05. For some of My children, it's fun to argue. For others it is not. In either case, you get caught in words.
.06. Words are the dueling swords of argument.
.07. I want to tell you: words are nothing at all. They are will o' the wisps.
.08. Sometimes words represent truth. Often they do not.
.09. How many times have the words "I love you" been said when they were not truth. Truth does not have to be said. In fact, Truth cannot be spoken. Only a facsimile of Truth can be spoken. And Truth is not argued. Ego is.
.10. Your disputes are a front for you. You hide behind them. Perhaps all your life has been a masked ball. You were hiding there from yourself. You didn't know who you were.
.11. At the same time, you knew you were not merely your disguise. And now you certainly know you are more.
.12. You scramble yourself when there is emotional dispute. You try to disappear, to lose yourself in the argument. And you also try to make the other disappear because you do not want to be opposed.
.13. You try to make yourself the heir apparent by dethroning another.
.14. Gravitate towards your happiness, not your unhappiness.
.15. At the same time, friction smoothes you out. It is abrasion. It files down some rough edges. It also wears you out, and it wears you down.
.16. Everyone does not have to think or feel the way you do. Everyone will not.
.17. The best thinkers in the world have been opposed.
.18. But do not fight.
.19. Just carry on in what feels right to you. Keep your eye on your target.
.20. The time will come when you can only do that which creates harmony. The time will come when you cannot err. You will feel too much discomfort if you do, so you won't. And you will feel joyous when you make harmony, whistling a tune, your hands in your pocket, having decided to come along with Me.
.21. It is I you have really been fighting. You have wanted to take over. You have wanted your voice stronger than Mine. You have wanted to be heard. You have wanted to make a statement of yourself. You wanted to be your own sovereign when all the time the Kingdom was yours.
.22. When you think of it, don't you laugh at yourself for fighting Me? You fight the one Who loves you the most. You fight for the sake of fighting. What is there for you to win? Would you fight My giving? Would you say no for the sake of saying no?
.23. What fuss is this that you make? And Whom do you make it with?
.24. What is it that you really want? To win an argument?
.25. Better to want more than that. Want something for something. Want enough. Want more.
.26. When you are in a position of strength, you do not have to take a stand. If you already have a stand, you do not have assume it.
.27. The strongest are the most giving and the most tender.
.28. You are tired of skirmishes.
.29. You do not want to fight any longer.
.30. Instead of fighting, receive.
.31. Instead of barricading your door, open it.
.32. Instead of defending yourself, bend.
.33. Instead of defaming yourself, exalt.
.34. Go higher. Reach another rung in the ladder. Reach all the way to Me.
Dear Jochen, I wonder if you
Dear Jochen, I wonder if you and beloved Danilo are meant to have a dialog together!
As for your enlightening responses, I can't help thinking that if you put all of them together, you will have a wise and publishable book of your and God's beautiful writings and Danilo's too. Or maybe the book begins with one of Danilo's priceless questions! And all the rest is your answer to him.
Of course, this is your book so it's all up to you!
Have you thought of this?
As an aside, I am in awe of the quotations you find that are so perfect for the issue you are addressing.
Dear Gloria, I totally
Dear Gloria,
I totally agree with you and I want to thank Danilo and Jochen for sharing so openly they heart and mind. It is a very interesting exchange of questions and answers.
A big big hug and much love to all of you !
Berit
"Our coming home is not into
"Our coming home is not into some big daddy's arms, but to what we ARE. That’s what love is, the inner gravity towards remembering."
Dear Jochen and Danilo,
Sometimes we get caught up in complexities and need to return to simplicities and that is why to me, Jochen's quote says it all.
Or, why not just: I AM
aggiungo, per poi finirla,
aggiungo, per poi finirla, non le mie parole, che sono nulla, ma quelle giunte da Dio:
"La vostra anima vibra, ma non suona forte. Non si preoccupa di nulla. Sa che non ci sono emergenze. Conosce l’Eternità di se stessa. Non conosce limiti. E’ noncurante della vostra mente e della vita terrena. Non va da nessuna parte. Non può che essere divertita dalle vostre stramberie. Cosa, pensavate che fosse diversamente? Pensavate davvero che la vostra Anima fosse costernata? Essa non batte ciglio. Continua semplicemente ad essere Anima, conoscendo la propria Divinità, mentre la vostra Umanità pondera il significato della vita."
HEAVEN #2174 Essere Umani
Caro Danilo, For some time
Caro Danilo,
For some time now, I have been admiring your ability to find "Heavenletters" passages as answers to questions or concerns of someone else and they always fit perfectly. It tells me also, that you resonate to them.
All I can say to you: 'my divinity sees the divinity in you',
Xenia
This is indeed a wonderful
This is indeed a wonderful Heavenletter !!!! Receiving this message must really have been a very beautiful and emotional, it is really the essence of God's teachings, isn't it ? To focus only on God and to let go, let go, let go..... for each minute we get entangled in something or other. I really love this Heavenletter here, it is amazing and it's overflowing with tender love.
Many thanks !!!!!
Love
Berit