È ora che le sofferenze e i dolori lascino il tuo cuore. Accomiatati da essi. Perché mai avresti bisogno dei dolori perpetui nel tuo cuore. Per quale ragione possibile vorresti tenere una sofferenza stretta al tuo cuore, come se dovessi custodirla?

Non perpetuare più il dolore. Lascia che il dolore si esaurisca. Dagli il permesso di assentarsi. Mandalo in licenza o congedalo del tutto. Non devi tenertelo.

Ti dico forte e chiaro che non sei sulla Terra per soffrire. Non ti occorre alcuna punizione. Occorre che lasci andare qualsiasi offesa e punizione che ti sei tenuta stretta.

Questo tormento nel tuo cuore è così vago, non sai nemmeno da cosa sia causato, eppure te lo porti appresso e ritorni ad esso sempre di nuovo. Lo tieni vicino senza alcun motivo valido.

Persino dopo un momento di gioia straripante, tu ritorni all’ansietà indicibile. Forse copri l’ansia con un’attività rapida di modo da non doverla sentire. Riversi l’attività sopra l’ansietà per isolarla, come se ci stessi piazzando sopra dei massi per sopprimerla. L’ansietà stringe così tanto il tuo cuore, eppure la sopporti. Tutti i massi del mondo non isolano l’ansia e il dolore. Questi continuano ad aggrapparsi a te come se fossero disperati e non potessero fare a meno di te. È vero, non possono esistere senza di te come capro espiatorio. Dove esisterebbe questo dolore se tu non gli tenessi compagnia?

L’ansia fluttua nel tuo cuore come un drago. Ti consuma. Le dipendenze non la cacciano via. Sei forse dipendente da ferite auto-inflitte?

L’ansia sembra possedere quel posto nel tuo cuore e non ti darà pace da sé o dalla sua sorella, sofferenza. Come sarebbe la pace se questi scrocconi ti lasciassero stare?

Tu hai continuato ad accumulare angoscia e a restringere il battito del tuo cuore. Io ti ho dato il cuore per farlo battere liberamente. Non ci ho attaccato l’ansia. Allora chi è stato? Chi ha imbrigliato l’ansia e la sofferenza e ha detto ad esse di assumersi il governo della casa nel tuo cuore e, così, ostacolare la tua gioia? Fai entrare l’amore nel tuo cuore, non la restrizione.

L’ansia è un serpente boa. Il tuo cuore è destinato agli abbracci e non a essere soffocato. Hai cercato di fuggire via da questo serpente che stringe il tuo cuore alla sconfitta. Hai un cuore molto forte che sopporta l’ansia schiacciante. Il boa costrittore vuole stringerti fino a rimanere senza respiro.

Forse hai indossato questa ansia come una fascia o un viso arcigno.

Perché sembra che tu non riesca a lasciarla andare?

Ecco cosa fare:

Sorridi in modo da farla andare via. Non dedicarle tanta attenzione. Non fuggire da essa. Non nasconderti ad essa. Semplicemente non darle il buongiorno. Goditi la vita, nonostante l’ansia ponga la sua attenzione su di te. Ignora questa sanguisuga. Si è presa abbastanza della tua vita. Non dargliene ancora. Sostituisci l’ansia con la consapevolezza.

Riversa altro amore nel tuo cuore. Allora questa sciocca grossolana salirà sulle onde dell’amore e fluttuerà via. Forse l’ansia si prosciugherà al sole. Di una cosa puoi essere certo:

Tu non hai bisogno di alcun accessorio che voglia succhiarti via la gioia. Tali piaghe ripetute non hanno alcun motivo di attaccarsi a te. Tutto questo non è un diritto dell’ansia. È un torto dell’ansia. L’ansia è un intruso, un ladro nella notte, che vorrebbe disfare la tua gioia, impedirla, scartarla.

Butta fuori quella ansietà. Che scroccone. L’ansia si adagia nel tuo cuore. Allunga le gambe e fuma un sigaro e fa cadere le ceneri sul tuo bellissimo cuore. Una volta che questo sobillatore, chiamato ansia o tormento, riesce a infilare il piede nella porta, si rifiuta di andarsene. Non ti abbandonerà, per cui devi essere tu ad abbandonarlo. Dai a questo avvoltoio il benservito. Non ti fa alcun bene. Congedalo. Elevati al di sopra di esso. Puoi farlo. È questo che devi fare. Io ti aiuterò. Proprio ora, inizia a diventare di nuovo leggero di cuore e libero.

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