No más. No más. Non più.
Ci sono molte sfumature di significato nel concetto di essere coraggiosi.
Sii devoto e pronto ad essere eroico quando l’eroismo è richiesto. Essere eroici si riferisce spesso al fatto di salvare la Vita di qualcuno. Questo è bene. Salvare delle vite ha vari strati di significati.
Sii eroico e salva la tua propria Vita. Salva la tua Vita da altre lamentele. Il coraggio è un aspetto dell’astensione dal lamentarsi. Non lamentarti mai più. Non permettere nemmeno a quel tono di voce di insinuarsi nei tuoi discorsi. Se senti te stesso esprimere una lamentela, fermati proprio lì. Non andare oltre. NON, assolutamente NON, autocommiserarti più. Espresse o meno, le lamentele non devono esistere da nessuna parte dentro di te, un Figlio Mio. Non sei stato creato per lamentarti e brontolare. Bravo a lamentarti, non esserlo.
Perché no? Perché la lamentela è uno spreco di Vita. Tanto vale che mastichi un veleno che agisce lentamente. In questo stesso istante, non permettere ad alcuna lamentela di intromettersi con te o il mondo. Chiudi con le lamentele proprio ora. Basta. Elimina l’intero soggetto.
Amati, qualche volta potete lamentarvi persino di aver mangiato troppo, non è vero! E lo fate quando c’è qualcun altro nel mondo che ha fame.
Se siete quel qualcun altro in questo mondo, che ha fame, e volete più cibo da mangiare, non lamentatevi di non avere abbastanza da mangiare. Godetevi quello che mangiate e lasciate stare. Anche fatto per scherzo, lamentarsi sta andando fuori moda. Lasciate perdere le vecchie canzoni tristi.
Non è nel vostro miglior interesse lamentarvi, né è nel vostro miglior interesse ascoltare le lamentele degli altri. Non continuate più a girare a vuoto con le lamentele. Espandete la vostra visione. Lamentarvi contrae la vostra visione. Vi rende piccoli.
Potreste persino domandarvi: Buon Dio! Di che cosa parliamo se non snoccioliamo delle lamentele? Lamentarsi è come un’unghia incarnita. Non la volete. Non volete esporvi ad essa. Non è un favore a nessuno continuare a dire: “Ahi”.
Niente più: “Ahimè!” Non dite più a voi stessi: “Povero me!”, o a chiunque altri: “Povero te”. Questa non è la luce che volete diffondere nel mondo. Mai più.
Rammentatevi che la Vita è un’avventura. La Vita è una strada su cui camminate. Qualunque sia la strada su cui camminate, camminateci. Non fatevi incespicare. Non ponderatela tanto. Così, la strada su cui camminate ha delle buche? Scavalcatele e continuate a camminare. Non lamentatevene.
Se intendete canticchiare una melodia, fate che sia allegra. Basta con i canti funebri. Basta col mettersi in fila per vedere chi ha i mali e dolori peggiori e più numerosi. Non è una gara. A tutti quanti Io dico:
Se la Vita fosse una gara, questa non è una gara che volete vincere.
Vi piacciono davvero le complicazioni del raccontarvi una storia di vita sofferta? Abbandonate il soggetto ora. Che cosa semplice da fare, ridurre i riassunti della vostra Vita. Non sparlate più della vostra Vita. Avete delle cose molto migliori da fare. Alzatevi e fatele.
Forse vi domandate che cosa ne sia dell’energia infinita che avevate una volta. Potrebbe darsi che l’abbiate consumata con le canzoni tristi che cantate a voi stessi.
“Oh, che vittima sono io”, voi cantate. “Oh, per la Vita di una vittima”, applaudite. “Nessuna sorpresa nella mia vita. “È sicuro che io sono oppresso. “Oh, sventura a povero me. “Oh, sventura, per il povero mondo sfortunato.
“Oh, povero me e povero te. “Oh, una Vita triste per me, “e una Vita triste per te. “Oh, una Vita tristissima per me, “e una Vita tristissima per te”.
No más. No más. Non più!
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Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/no-mas-no-mas-non-piu.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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