L’elevazione di te stesso

God said:

Le fila della tua vita si stanno raccogliendo. Il tuo cuore è in linea. Non puoi più descriverti come forse ti sei descritto in passato. Stai per occupare la base. Tocca a te battere. Non puoi più farla franca con le cose con cui una volta pensavi di farla franca. Ora batti e la palla ti viene rilanciata rapidamente e diventa una patata bollente.

Non l’hai mai fatta franca con alcunché. Hai pagato un prezzo. L’hai sempre fatto. Può darsi che si trattasse di un pagherò. Il tuo pagherò è stato sempre ripreso da qualche parte in qualche modo.

Può darsi che anche altri abbiano pagato un prezzo per i tuoi misfatti. Potrebbero essere stati dei passanti innocenti che sono capitati davanti a te. È così che vanno le cose. Uno che offende, è un passante. Molto probabilmente, hai offeso te stesso. Hai offeso te stesso, perché ti approvi troppo poco o in realtà non ti approvi affatto. E così devi essere sostenuto. Come osa qualcuno non apprezzarti abbastanza da aiutarti a dimenticare il tuo rinnegamento di te stesso?

Vuoi ulteriore approvazione da altri per compensare la tua stima di te stesso. Devi averla. Se non ce l’hai, sei sconsolato. Se amassi te stesso, non ti offenderesti mai come fai adesso. Ogni volta che patisci un’offesa, sei tu che te la prendi. Hai spazzato l’offesa fuori dall’etere. L’espressione è che te la prendi. Te la sei presa come uno potrebbe rubare in un negozio. Credi di essere offeso sulla tua propria parola.

Ti ripaghi per esserti offeso. Non permetti a te stesso di farla franca. Colpisci la tua stessa mano. Punisci te stesso con la rabbia e col rancore. Sei ancora convinto che qualcuno abbia qualcosa a che fare con te. Tu hai qualcosa a che fare con te. Direi che ti sei punito abbastanza. Naturalmente, intendo che la tua punizione auto-inflitta non è necessaria. Può sembrarti necessaria perché il tuo ego se la prende con l’ego di qualcun altro.

Soltanto al livello dell’ego ti offendi come ti sei offeso. Ora il tempo dell’offesa è finito. Non è amore offendersi. Non è amore lasciare che l’offesa e la rabbia e l’amarezza diventino i tuoi padroni. Ora è il momento in cui impari ad amare, non come un sacrificio, bensì come la culminazione di te stesso, l’elevazione di te stesso, dall’ego all’amore.

Non ti offendi più. Non ti è più possibile offenderti. Non è esattamente la stessa cosa di perdonare. Si tratta di perdonare in anticipo. Non è nemmeno questo. È vedere la verità.

In verità, la persona davanti a te è te stesso, e intendo questo anche al livello relativo. La persona da cui ti senti offeso sta riflettendo te. La persona può essere un’immagine speculare di te. Se la persona è così avida, così sei avido anche tu. Se la persona davanti a te è tanto bisognoso, così sei bisognoso tu. Se la persona davanti a te pensa sempre prima a se stesso, questo vale anche per te. Se la persona davanti a te vuole essere il primo della fila, apparentemente a tue spese, così tu vuoi essere il primo della fila nonostante sia a spese di un altro. Pagherai persino il prezzo della rabbia e dell’offesa e incolperai qualcun altro per averle fatte uscire in te.

Non vi sto dando delle istruzioni, amati. Vi sto dicendo che vi state elevando ad un nuovo livello. Questo nuovo livello di coscienza che si eleva, vi permette di essere generosi. Non avete più bisogno di essere i primi della fila. State diventando contenti di spingere altri a mettersi in evidenza e ne siete felici. Non state perdendo la vostra integrità. Il vostro amore sta crescendo e così semplicemente, naturalmente, date più amore. Può darsi che la lezione sia stata dura, eppure adesso amare è facile. È dove siete.

Translated by: paula

 

Your generosity keeps giving by keeping the lights on