Heavenletter #6542 Chiama a te la bontà
Heavenletter #6542 Chiama a te la bontà
Dio disse:
Amato, non ti sto dicendo nulla di nuovo quando dico che in ogni vita cade un po’ di pioggia. Già lo sai benissimo. Qualche volta non ci credi, per esempio, che persino i santi hanno dei giorni che sembrano ingiusti. Sembra esserci del dolore casuale. Gandhi era talmente a favore della pace, eppure fu assassinato. Il Cristo veniva frainteso, ecc.
Quello che a te pare un errore crudele, sembra cadere dove e quando capita.
Sono consapevole che tu non desideri dare via il tuo dolore ad altri. Non desideri questo tipo di riparazione per te stesso e i tuoi cari. Ti piacerebbe che tutti quanti sulla Terra evitassero il dolore e la sofferenza in tutte le condizioni, e non vuoi imbatterti neanche nell’offesa.
Ti meravigli del fatto che i cannoni siano fatti sparare a casaccio. Non puoi immaginare che Io causi a chiunque della sofferenza inutile, eppure vedi le ripercussioni che accadono a tutti qua e là. Da tanto tempo hai sentito delle lamentele da ogni angolo della vita. La sofferenza è sofferenza a chiunque capiti. Sembrerebbe che tutti abbiano bisogno della protezione di una corazza. Sembra che non ci sia alcuna corazza data a nessuno. Giubbotti protettivi non sembrano esistere.
Né la giovinezza né l’età vi proteggono. Né le vostre credenze sembrano risparmiarvi. Puoi fare penitenza o non fare penitenza e ugualmente non schivare la difficoltà di un tipo o un altro. L’assoluzione non sembra essere il modo in cui funziona il mondo.
Non importa chi sei o quanto innocente o quanto male pensi o fai, non importa quanto amorevole tu possa essere realmente, ahimè, sei incapace di evitare le difficoltà. Prima o poi, sembra che tutti soffrano ugualmente.
Ti chiedo, ciononostante, di meritarti lo stesso una porzione di gioia. Affronta quello che devi affrontare e non ostinarti su esso. Non pensare che sia un tuo diritto soffrire. Va bene farti bastare il meglio che c’è da fare. Sta a te mantenere l’attenzione sul sole che splende così ampiamente davanti a te.
Amato, tu hai il fior fiore da cui scegliere. Il tuo destino non è solo a senso unico. Hai scelta riguardo alle cose su cui soffermarti. Hai più di un’opzione. Hai il contenuto dell’Universo intero.
L’idea che tu debba soffrire, è un’idea artificiale. Ti dico gentilmente che l’idea che tu debba soffrire, è primariamente un’idea del mondo e non un’idea tua. Prevedi di dover soffrire, e poi dai delle spiegazioni sui motivi. Li sommi. Hai un elenco aperto e poi succede che, più pensi alle persone nella tua vita che ti ostacolano, più arrabbiato diventi. Non è così per te? Accumuli un resoconto dopo un altro. Dimostri a te stesso ripetutamente che sei uno che è sfortunatamente, ingiustamente, offeso, e ti aggrappi ai motivi delle tue lagnanze a lettere maiuscole. Ecco come sostenere l’urto di questo mondo qualsiasi cosa succeda.
Amato, tu sei una vittima, quando dici di esserla. Questo è il quadro che dipingi e il quadro che continui a fissare. Influenzi negativamente te stesso. Inviti a te questo misfatto e ti lamenti, come se fossi obbligato ad attirare a te l’iniquità. Piuttosto hai il dovere di chiamare a te la bontà, dico Io.
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