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Heavenletter #6525 Nel bel mezzo della vita

Heavenletter #6525 Nel bel mezzo della vita

Dio disse:

Amato, nel bel mezzo della vita, sei assalito dalla vita che crolla apparentemente all’improvviso. C’è a malapena una pausa perché tu possa calmarti per un attimo per osservare bene ciò che sta in effetti succedendo nella tua vita.

Qualche volta puoi sentirti come se fossi spinto da uno spazzaneve, sollevato in un turbine di vita da un momento all’altro senza sapere cosa stia realmente accadendo. Nello stesso tempo, devi ugualmente timbrare il cartellino senza un attimo di respiro per orientarti e fare un respiro e perlustrare e abbassare il volume.

"Sbrigati, sbrigati”, dice la vita. “Fai tutto questo. Prima che possa finire, ti sarà stato assegnato altro lavoro e difficilmente una possibilità di metterti in pari, tantomeno agire in anticipo".

Il fatto è che, nella confusione dell’agitazione, tu cerchi pace. Cionondimeno cerchi di mantenere il programma e non sempre ci riesci o nemmeno riesci a partire.

Chi, Mio Caro, è che ti stabilisce un’andatura che non riesci a mantenere ed a cui non puoi sottrarti?

Oh, la vita di un pirata in Alto Mare.

Ti ricordi di quando le vacanze estive duravano ben due mesi e mezzo dalla fine di giugno fino all’inizio di settembre. Allora un giorno durava un giorno e un giorno era lungo, e un’estate durava un’estate. L’estate era completa prima di essere finita. Le stagioni duravano l’equivalente di una stagione di gioia prima di concludersi. Il tempo era reale allora e durava per un’intera stagione di gioia. A quei tempi, le stagioni ti davano soddisfazione.

A quei tempi, avevi un cappotto pasquale nei colori della Pasqua. Indossavi il cappotto come se fosse realmente per un’occasione, e poi un cappotto autunnale e poi un cappotto invernale e dei fuseaux e un cappotto invernale che era di lana e non un parka. I cappotti erano stagionali.

Poi, l’estate era ginocchia sbucciate e punture di api e giorni che duravano un’eternità.

Ora i giorni sono brevi e tu sei più vecchio. Qualcuno sa dov’è andato il tempo?

Ora il computer ti chiede come un disco rotto sullo schermo: “Dimmi che cosa vuoi fare".

“Il computer me lo chiede come se fossi una persona. Il computer è molto premuroso, come se parlasse davvero a me e si preoccupasse del mio benessere. Il computer non mi chiama per nome.

“Chi è questo computer sollecito in ogni caso?

“Dove sono i miei amici che, da un velo di lacrime, mi hanno lasciato senza dire un addio amichevole o anche senza chiedere il permesso? Se ne sono andati semplicemente così, assieme alle estati che una volta si prendevano il tempo che occorreva in estate”.

Ora è riconosciuto che le stagioni solevano essere una cosa totalmente diversa. Adesso le stagioni possono essere chiamate cambiamento di clima. Le uniche cose che durano adesso sono forse grappoli d’uva sulla vite. Sembra che le mele non crescano più sugli alberi. Le mele hanno dei piccoli sigilli di carta che non devi leccare, e tuttavia i piccoli sigilli annunciano le mele al posto dei fiori.

Adesso una moneta non ti basta per comprare una tazza di caffè o un giornale. Perché stai diventando nostalgico? Potresti avere più nostalgia del futuro che del passato ora, se solo sapessi come.

Tu hai delle fugaci visioni del passato; tuttavia, nulla è affatto come il passato, che non si trova più da nessuna parte, se sia mai realmente esistito. Molto tempo fa hai perduto le melodie del passato e non stai più aggrappato ad esse.

Ora lo ammetti. Dio ha ragione. Il tempo non esiste. Il tempo si è fermato. Non c’è più un crepuscolo. Non c’è più da stare sdraiati su un prato masticando un filo d’erba. Non ti ricordi di aver mai fatto questo in realtà, eppure ne hai nostalgia ugualmente.

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