Heavenletter #6520 Se lo spazio non esistesse, come potrebbe Superman saltare sugli edifici alti?
Heavenletter #6520 Se lo spazio non esistesse, come potrebbe Superman saltare sugli edifici alti?
Dio disse:
Amato, come può essere che il tempo non esista mentre, nel contempo, non hai abbastanza di questo tempo fantasma per riuscire a fare tutto? Non miro ad incastrarti negli enigmi, eppure è questa la situazione in cui spesso ti trovi nel mondo.
La vita sulla Terra sembra il numero di un illusionista. Ora la vedi, ora non la vedi.
Quanto è laboriosa questa illusione chiamata ‘Vita nel Mondo’, come se ti fosse rivelata per farti inciampare? Ti rendi conto, non è vero, che non ti piacerebbe che il tempo e lo spazio fossero validi e potessero tenerti in una schiavitù costante. Potrebbe non piacerti affatto. Goditi la tua libertà.
Il tempo non è altro che un calcolo fittizio che segui. Tu credi nel tempo e nello spazio, come se fossero i tuoi guardiani. Il tempo sembra tenerti in uno stato ipnotico, e lo spazio pure. Se lo spazio non fosse un fatto, come potrebbe Superman saltare sugli edifici alti e tu salire rampe di scale?
È proprio vero che tu vuoi tutto. Ci sono dei momenti in cui desideri la vita mentre esamini le possibilità della morte quasi saggiamente con te stesso se non in un gruppo di ascolto.
Se ti chiedo che cosa ti piacerebbe che Io cambiassi nella vita e nella morte, Mi sommergeresti di suggerimenti. Potresti anche andare nella direzione sbagliata. Guadagneresti qualcosa da una parte mentre da un’altra parte ti metteresti nei pasticci. Saresti piantato in asso. Tutto sulla Terra sembra dipendere da qualche altra cosa. Non ti è possibile calcolare tutti i fattori da considerare.
Puoi avere la vista perfetta nell’occhio sinistro, ma poca capacità visiva nell’occhio destro – non abbastanza da compensare. Oppure potrebbe essere il contrario.
Anzi, tu vedi più in là soltanto quando l’atto è compiuto. Semplicemente non vedi abbastanza lontano in anticipo. Miope, forse.
Ovviamente, spesso non ne vedi la metà finché non è troppo tardi. Ti dico inoltre di lasciar andare.
Questo non è sempre facile per te. Il passato si volta e ti consegna qualche altra cosa su cui scervellarti. La vita in un momento è troppo breve e nel contempo troppo grande, mentre ti indica le tue perdite dissipate in un modo o un altro. Questo è, ripensandoci, un errore che ora sembra prendere una vita propria. Si può dire, dopo i fatti, che quando non guardi in entrambe le direzioni prima di attraversare la strada – forse hai bisogno di dare un’occhiata a un’altra cartina o tracciare una tua via. Non sai in anticipo ciò che non sai già.
Così si può dire che tu impari nel modo più difficile, se impari affatto. Ovviamente lo sai quando senti troppo freddo o troppo caldo. È possibile che tu sappia davvero dove stai andando.
D’altro canto, è possibile che tu non abbia fatto attenzione mentre attraversavi la strada. È probabile che tu possa essere preso alla sprovvista e affermi di aver preso ogni precauzione.
Alzi le braccia e gridi che questo incidente, qualsiasi cosa sia, non sarebbe dovuto accadere. Dici che non puoi essere responsabile. Amato, tu hai qualche responsabilità, ma non tutta assolutamente e, una volta ogni morte di papa, forse nessuna.
Vedo in alcune famiglie, quando un bambino cade e si graffia il ginocchio, come la madre colpisce il marciapiede e dice qualcosa del tipo: “Cattivo, cattivo marciapiede per fare una bua al piccolino. Cattivo marciapiede”.
Capisci?
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