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Heavenletter #6026 Temi ricorrenti

Heavenletter #6026 Temi ricorrenti

Dio disse:

Che cosa c’è nella vostra mente questa mattina? Quale motivo di fastidio avete? Quale conversazione interiore avete con qualcuno, che non si trova qui nella stanza con voi e che non sembrate in grado di lasciar andare?

Voi prorompete con quello che avreste voluto dire l’ultima volta che vi siete incontrati. Può darsi che continuiate a strepitare nella vostra mente in questo modo:

“Come la vedo io, tu sei una persona casuale, tranquilla, nella mia vita, però credi di conoscere tutte le risposte. Siccome dichiari di conoscermi e hai fatto rilevare ciò che vedi, credi di stare raddrizzandomi.

“Non ti ci avvicini nemmeno. Non sei collegato a me né a quello che penso e sento. Non hai idea di chi e che cosa io sia. Dai delle risposte automatiche che sono insignificanti per me. Non mi sfiori nemmeno. Mi getti via come se ciò che io penso e sento non avesse alcun valore per l’Universo, come se fossi in errore. Ehi, tu, questa è la mia Vita, non la tua, perciò non esaminare la mia Vita, come se ne avessi il diritto.

“Come ti permetti di pensare che le tue conclusioni abbiano qualunque collegamento con me?

“Mi allontano da te. Non conti più nulla per me, Signor Sapientone. Credi di sapere tutto e che io non sappia niente.

“Sono consapevole del fatto che, ciò che mi irrita fino a questo punto, è che non ho detto quello che dovevo dire quando il momento era giusto. In quel momento non ti avrei rimproverato. Avrei semplicemente parlato francamente.

“Sono stanco del tuo pensare che sai più di me e di tutti gli altri nel mondo. Quello che dici, non ha alcuna importanza per me ora. Affatto.

“Non parlando sinceramente ti ho permesso di colpirmi nel profondo, ed ora non riesco a liberarmene”.

Amati, quanto intensamente desiderate eliminare questa sensazione che vi tormenta. Quante volte al giorno, dappertutto nel mondo, i Miei Figli ripetono questo tema? Questo non vi fa sentire affatto bene.

Per qualche motivo sconosciuto, al momento, non siete stati capaci di esprimervi. Siete intimiditi dagli altri? Che cosa credete che succederebbe se diceste semplicemente come vi sentite, prima che la vostra sensazione si profili così enorme?

Carissimi, in linea di massima nella Vita, le persone non sono viste così come sono. Le persone sono viste attraverso occhiali da sole di diversi colori. Gli altri, con cui soffocate la vostra risposta, potrebbero vedere la Vita attraverso dei puntini. Vedono soltanto un forellino di ciò che c’è da vedere. Non vedono le valli o le montagne. Stanno tentando di essere fedeli a se stessi e non hanno alcuna idea di come essere fedeli a voi. Intendono esservi d’aiuto e sono risultati presuntuosi.

Potremmo dire che questa persona ha una forma di dislessia. Non sa come leggere le persone. Non sa nemmeno che questa è una cosa che gli sarebbe utile, se imparasse davvero a leggere da altri punti di vista, diverse dal suo.

Ahimè, egli non riesce a vedere. E voi non riuscite del tutto a parlare esplicitamente. Egli è svelto nel reagire, e voi siete lenti.

Permettete a questa persona di essere com’è, e rispettate voi stessi abbastanza da essere come siete. Egli è miope. Voi avete l’abitudine di non esprimervi chiaramente.

Naturalmente, voi sapete di sapere e volete stroncare sul nascere il risentimento.

Nessuno è responsabile dei vostri pensieri se non voi stessi. E solo voi potete lasciarlo andare. Voi sapete questo, perciò chiudete con esso. Astenetevi dal nutrire rancore.

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