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Heavenletter #536 Tu sei un rappresentante dell’Infinito

Heavenletter #536 Tu sei un rappresentante dell’Infinito

Dio dice:

C’era una volta un tempo in cui tu pensavi di essere del tutto solo. Pensavi di essere un puntino sull’universo, situato separatamente dagli altri puntini, eppure rinchiuso con essi, e tutti – ciascuno – molto solo, collocato in un vasto universo. Puntini non collegati, che punteggiavano la terra, e non sapevi che cosa ci stessi facendo qui. Non sapevi perché eri stato condannato qui, quanto fosse lungo il tuo periodo di carcerazione e che cosa fare mentre stavi scontando la tua condanna. Ti lagnavi e borbottavi e avanzavi barcollando.

Agivi senza convinzione. Facevi ciò che facevano tutti gli altri. Li copiavi ed essi copiavano te, e tu e tutti i puntini dimenticaste gli impulsi. Conoscevate solo ripetizione.

Qualche volta capitava che apparisse una scintilla di luce, e tu facevi un profondo respiro. E poi eri lasciato privo e, dopo un po’, più insoddisfatto, perché ora cercavi il significato al posto dei passi faticosi.

Non hai sospettato mai che eri tu il significato. Non hai mai sospettato che la terra era il tuo campo e che avresti dovuto coltivarla. Non hai sospettato mai che gli altri puntini, che copiavi e che copiavano te, erano rappresentativi di te, disgiunti solo per via dell’illusione. Non sospettavi che il tempo e lo spazio rappresentavano l’infinito. Pensavi che erano quello che tu pensavi che fossero. E pensavi che tu e gli altri puntini foste soltanto dei dadi su un gioco da tavolo anonimo. Non sapevi che eri tu il tavolo ed eri tutti i giocatori su esso ed eri anche lo scopo del gioco.

Non sapevi che tu eri la ragion d’essere.

Il mondo è volto a favorire te. Tu non lo sapevi. Hai pensato diversamente. Hai pensato di essere in una gara, ed in una che non potevi possibilmente vincere. Prima o poi, saresti stato tolto dal campo e, prima o poi, avresti perso o ti saresti seduto in panchina. Non ti sei reso conto che eri stato seduto in panchina per tutto il tempo mentre il tuo nome era stato chiamato per entrare in gioco.

Ora senti il tuo nome. Sono Io Che lo chiamo. Ti invito a venire in cima alla montagna così che l’eco del tuo nome possa essere sentito da un capo all’altro dell’universo.

Ti invito a riconoscere l’universo, perché esso è te stesso.

Non c’è alcuna gara. Tu sei il mittente del mondo a se stesso. Sei Mercurio alato. Sei il Mio messaggero, e sei rapido e veloce nella corsa. E sei rapido e veloce nella mente. E sei rapido e veloce nel cuore.

Puoi stare seduto là dove sei e sparpagliare l’universo intero a se stesso. Puoi fare il tour del cosmo da dove sei seduto.

Tu non sei un puntino isolato sulla faccia della terra. Tutti i puntini sono collegati dalla Mia luce, quindi tutti i puntini sono come un unico enorme Sole acceso, di modo che tutti possano vedere come Io vedo.

E così tu sei l’accenditore del mondo e sei la luce del mondo, e sei la Mia luce trasmessa per disperdere l’oscurità. L’oscurità è soltanto un’illusione, così il tuo scopo è disperdere l’illusione. Tu disperdi l’illusione emanando verità.

Io ti ho dato luce, e sta a te farla splendere. Quando fai splendere la Mia luce investita in te, la condividi automaticamente. La Mia luce non può non essere condivisa. E là dove la Mia luce è, l’oscurità non può avventurarsi. Cerca la Mia luce dentro di te, in modo che tu possa annunciarla al mondo che ancora crede nell’oscurità. Non stare semplicemente seduto lì, domandandoti cosa fare dopo. Alzati, prendi la luce che è dentro di te e lasciala uscire. Rivelati adesso, perché è così che riveli Me.

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