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HEAVEN #3156 La Voce di Dio che canta attraverso l’Universo

HEAVEN #3156 La Voce di Dio che canta attraverso l’Universo

Dio disse:

I Grandi non andavano sempre in cerca di una conferma.

Non contavano sul plauso della gente nel mondo per il loro senso di realizzazione.

Potremmo dire che i Grandi nuotavano attraverso l’acqua senza contare sulle onde per un calcolo. Forse nuotavano attraverso acque fangose. Ciò nondimeno, non misuravano quanto fango avevano già pulito e quanto ne avevano ancora da pulire. Erano intenti a nuotare, il che significa che erano intenti a fare la Mia Volontà. Che altro c’era da fare per i Grandi?

Non servivano per misurare il loro successo nel mondo. Facevano quello che era loro compito fare. Camminavano attraverso il mondo e sentivano la Mia voce chiamarli. Io stavo chiamando tutti. Loro seguivano la Mia Voce e facevano eco alla Mia Volontà. Non era nemmeno che avessero il tempo o la decisione per dire: “Padre, sto arrivando.” Stavano già avanzando a grandi passi verso di Me. Io ero una Forza irresistibile, e loro non resistevano.

Il loro cercare e servire non era nemmeno per fare piacere a Me. Sentivano la Mia Voce e rispondevano alla Mia Voce, senza neppure sapere del tutto che lo stavano facendo. Furono elevati dal suono della Mia Voce. Immersi nella Mia luce, non potevano esattamente seguire la Mia luce, perché c’erano già dentro. E così non avevano altre canzoni da cantare se non quella che Io cantavo. Divennero la canzone che Io cantavo. Sentivano la musica di un flauto, e non c’era alcuna scelta che dovessero fare. La Mia canzone era la loro, e che cosa potevano farci? Non conoscevano la differenza tra la Mia Volontà e la loro volontà. C’era un’unica Volontà, ed era la Nostra.

Si potrebbe dire che erano alla Mia mercé. Quale mercé migliore c’era per loro?

E così erano nel mondo ma non del mondo. Era di Me che loro cantavano. Marciavano al Mio ritmo. Sentivano la Mia Voce e non ne conoscevano altre. Non erano dissuasi. Non dissuasero se stessi.

Non è che sapessero sempre quello che stavano facendo. Forse non sapevano sempre per Chi stavano facendo. Non c’era semplicemente altro da fare per loro che andare avanti. Non sapevano, più di quanto lo sappiate voi, che cosa ci fosse dall’altra parte del fiume, né sapevano necessariamente quale fiume stavano attraversando.

Potrebbero non aver saputo necessariamente da dove provenisse la musica che sentivano. Magari non sapevano nulla, eppure la loro voce rivelava la Mia. Non sapevano più chi fossero. Indossavano l’uniforme del Re e così divennero intendenti della Terra. Non riuscivano a riconoscere se stessi. Le loro gambe erano cresciute. Il loro cuore era enorme, e il loro cuore era forte. Le corde della loro chitarra erano accordate.

Loro non pensavano: “Vado a destra o a sinistra adesso?” Non lo sapevano in anticipo.

Non pensavano: “Che cosa mi aspetta?”

Non pensavano: “Sarò amato?” E così erano amati, e qualche volta furono vilipesi. Che importava quando sentivano la Mia canzone? La Mia canzone non dipendeva dalle folle. Perciò, i Grandi non erano dipendenti dalla folle. I Grandi erano la Mia Voce che cantava attraverso l’Universo. Può darsi che sentissero solo una parvenza della Mia canzone, e quella era sufficiente. Non potevano andare a ritroso. Nella luce scintillante, come potevano scegliere di entrare nell’oscurità?

I Grandi erano uomini e donne mortali. Conobbero l’infanzia e la vita di famiglia. Divennero adulti e crebbero oltre le dimensioni del mondo, e così lo fecero per Me, e lo fecero per voi.

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Traduzione di Paula Launonen