Guardando nello specchio di una favola
Quando il tuo cuore si spegne, stai ristagnando nel senso che non stai al passo col tuo cuore. Lo stai umiliando. Lo stai deprimendo.
Il tuo cuore è sempre impaziente di andare. Slegalo. Smetti di schiacciarlo.
Hai avuto paura di lasciare decollare il tuo cuore. Continui a stimare il cibo dato al tuo cuore, e trovi che non è sufficiente. Lascia che il tuo cuore trovi il cibo per conto suo. Anziché dire al tuo cuore “Al galoppo”, che è quello che esso vuole sentire, hai continuato a dire al tuo cuore: “Meglio trattenersi. Meglio andare al passo. Non vorrai mai dare più amore di quanto ti venga dato. Mai. Aggrappati a quello che hai. Sii parsimonioso con esso.”
E se il tuo cuore fosse un destriero che cavalca su per le montagne e attraverso i mari? E se il tuo cuore fosse un ponte, così che gli altri possano superare qualunque distanza? E se il tuo cuore fosse destinato ad essere uno spendaccione e non uno che trattiene? Perché vorresti indurire un cuore addolcito? Perché faresti questo con il falso pretesto di proteggere il tuo cuore?
Amato, stai proteggendo il tuo ego.
Sì, la tua identità è amore, ma non l’amore che ti arriva. La tua identità è l’amore che dai. A volte rimanere in silenzio, è l’amore che dai. A volte non devi essere sul palcoscenico. Puoi essere il macchinista che in silenzio illumina il palco. Puoi essere persino il fondale. Di sicuro non hai bisogno di essere la stella. Però tu hai pensato che fosse così. Hai pensato che dovevi essere il centro del palcoscenico. Non rifilare al tuo bel cuore ciò che appartiene all’ego. Non è il tuo cuore che vuole tutta l’attenzione. È il tuo piccolo sé che si chiama ego.
Stai permettendo a te stesso di essere la cattiva matrigna che si guarda nello specchio domandandosi ogni giorno: “Chi è la più bella del reame?” Nel tuo caso, tu chiedi: “Chi è il più bello nel mio piccolo mondo?”
Quando non ricevi abbastanza attenzione, potresti fare il broncio. Fai il broncio perché senti che c’è qualcosa che non va, perché non hai tutta l’attenzione che ti meriti. Non sto mettendo in discussione il tuo merito. Sì, ti meriti davvero tutta l’attenzione del mondo, eppure questa non è la commedia in atto. Il gioco non è un Solitario. Il nome del gioco è Amore, e l’amore non è una competizione.
Non ti sei considerato competitivo, ma come lo definiresti adesso che dai una bella occhiata nello specchio di te stesso? Sei stato in competizione con tutti, e sei stato in competizione con te stesso. Certamente non hai mai pensato a te stesso come la cattiva matrigna della favola. Quella era qualcun altro e tuttavia eri tu che stavi guardando nello specchio di una favola.
La matrigna cattiva era molto bisognosa, nevvero? Era talmente bisognosa da aver bisogno di essere la più bella di tutte. Era talmente bisognosa da dover essere ammirata. Metteva sullo stesso piano l’ammirazione e l’amore e, così sembra, fai anche tu. Amato, essere al centro dell’attenzione è un povero sostituto dell’amore. Ti meriti di essere un donatore silenzioso d’amore, non dovendo essere il più bello o il migliore di alcunché nel mondo. Tu sei un portatore d’amore. Significa che tu lo porti. Sei un mezzo d’amore. Sii una stella splendente che è felice semplicemente di splendere, ovunque tu sia e qualunque numero ti capiti di essere nell’elenco delle attrazioni. Non pensare che questo sia un sacrificio, a meno che tu non creda che rinunciare all’ego sia un sacrificio. Non c’è bisogno che tu sia la candela. Va benissimo essere il candeliere.
Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/guardando-nello-specchio-di-una-favola.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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