Elevarsi a Dio
Solo quando ti irrigidisci, puoi sentire che la vita è troppo per te. Rimani bloccato quando senti che non sei all’altezza del compito, qualunque esso sia. Sei congelato sul posto, nello spazio. Sei catturato in un fotogramma e non riesci a muoverti. La resistenza ti ha reso immobile.
La vita ti fa tendere, non c’è dubbio su questo. Proprio mentre potresti digrignare i denti e serrare le labbra, sei diventato immobile. Non sai da che parte andare, e sembra che non riesca a muoverti. Questo è chiamato anche rigidità, amati.
Ovviamente lo sai oramai che, nella vita, devi piegarti. Congelato, non puoi piegarti. Sembrerebbe che tu abbia messo una copertura protettiva sopra te stesso. Sceglieresti un altro scenario per te stesso, dove sei protetto invece che esposto. Sai che devi risalire da qualunque cosa tu stia affrontando. Inizialmente, molto semplicemente non sei del tutto in grado di affrontarlo, e così ti fermi, congelato sul posto. Congelato deve essere una sorta di tregua per te in questo momento.
Non sai come potere affrontare una grande perdita, e così ti irrigidisci, come potrebbe fare un cervo colpito dai fari di una macchina. O forse come un camaleonte, non vuoi essere visto. Qualunque possa essere la situazione del tuo cuore, tu sei sconvolto. Non riesci a crederci. Non vuoi crederci.
È stato detto, e hai sentito dire, che non ti è dato nulla che sia troppo per te. Difficile da crederci, però non cadrai a pezzi. Dopo la tua pausa, la cessazione dell’attività, da solo nella stanza quieta del tuo cuore, uscirai dallo shock. Abbandonerai la tua protesta e la tua resistenza e arriverai a qualche tipo di sistemazione. Se una persona cara ti ha lasciato, se sei stato condannato all’ergastolo per un crimine che non hai commesso, se stai affrontando una bancarotta, se sei senza dimora, se sei stato licenziato, se ti hanno sparato, se sei stato rapito, da qualsiasi cosa tu sia stato investito, per quanto tu non riesca a farcela a superarla, tu puoi farcela, ce la fai, ce l’hai fatta.
Ecco come stanno le cose. La vita va avanti e tu vai avanti. Per quanto grande sia il tuo dolore, per quanto grande la tua innocenza, per quanto grande la tua colpa, tu sopravvivi. Possono rimanere delle tracce, ma tu arrivi a qualche tipo di risoluzione, forse persino alla pace.
Per tutta la vita hai probabilmente imparato a lottare contro le cose, a farti strada a spintoni, o forse hai imparato a non impicciarti, a guardare da un’altra parte, a ritirarti.
L’ho già detto in passato, e lo dirò di nuovo. Quello che succede intorno a te, non è la tua essenza. Tu sei la tua essenza. C’è grande coraggio insito in te, amato. Persino perduto in una foresta o in una giungla, puoi trovare la tua uscita. Persino quando sei stato buttato per terra, puoi alzarti. Puoi alzarti e continuare a camminare. Devi continuare a camminare.
Essere vivi sulla Terra, significa andare avanti. Anche paralizzato, tu vai avanti. Il tuo cuore batte. Persino in coma, sei vivo, e hai un’anima. La tua anima non è mai inconsapevole. Può darsi che tu ne sia inconsapevole, ma la tua anima continua ad essere anima, e la tua anima rimane forte, indifferentemente da qualunque cosa o tutto quello che la vita nel mondo sembri portarti. Ti alzi davvero e cammini verso il tramonto, e superi i confini del mondo e continui ad avanzare, e tu trionfi. È questo che fanno gli esseri umani. Si elevano.
Qualsiasi cosa accada, ti elevi. Ti stai elevando adesso. Ti stai elevando a Me ora.
Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/elevarsi-a-dio.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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