Due dilemmi
Qualche volta vi sembra di non riuscire a sopportare nemmeno un momento di più quello che state passando. La situazione vi è intollerabile, amati, perché vi siete giudicati una vittima sfortunata, impotente. Non giudicate. Non giudicatevi una vittima. Non giudicatevi un martire. Non giudicate.
Siete soprattutto una vittima autoproclamata dei vostri stessi pensieri, o forse preferite dire a causa della mancanza di lungimiranza e della preponderanza di innocenza. Sì, anche questo è vero, ma è più saggio da parte vostra considerarvi responsabili della situazione in cui vi siete ficcati e responsabili di continuare a scontare una condanna autoimposta di vittimismo. Voi siete l’annunciatore delle vostre ferite.
Se qualcosa vi è intollerabile, perché continuare a portarne la bandiera?
Non pensate che Io stia dicendo che la vita è un compito facile. Sto dicendo che siete voi a stabilire il prezzo che pagate. Amati, non pagate con la sofferenza. Soffrire è fuori strada. Non accettate la sofferenza come un dato di fatto.
Spesso pensate di scambiare una sofferenza con un’altra. Qualche volta pensate “se solo”. Ci sono tantissimi “se solo”. In qualche modo vi siete condotti in una trappola. Potreste pensare di esserci caduti, quando è probabile che vi ci siate ficcati da soli.
La vita è fatta di scelte. Per gran parte del tempo non avete idea di quello che state scegliendo e, qualche volta, nemmeno che state scegliendo.
Prima o poi potreste avere l’idea nella vita che siete voi a pagare il pifferaio. Potreste avere l’idea che, prima o poi, la vita vi afferra semplicemente per il collo. Forse siete uno che pensa troppo, o forse non pensate affatto.
Non potete davvero saltare questo ballo, Miei cari. Siete un partner nella vostra vita. In qualche modo, da qualche parte, vi siete esposti.
Questa non è una cosa di cui dobbiate sentirvi in colpa. Il senso di colpa è uno spreco della vita. Il senso di colpa, di sicuro, non è lo scopo della vostra vita. La colpa non è un obiettivo degno da porci la vostra attenzione, perché il senso di colpa è una situazione di stallo che vi trattiene dove siete. Gettate via l’intero capestro della colpa e diventate responsabili di far avanzare la vita.
Qualunque sia la situazione in cui vi siete ficcati, che crea sofferenza, sta a voi cambiarla con il vostro modo di pensare – il modo in cui fate apparire la vostra vita a voi stessi.
Qualunque puntata della vostra vita stiate affrontando attualmente, c’è un’altra puntata che vi aspetta. Voi subite due dilemmi:
1. La vita rimane uguale.
2. La vita non rimane uguale.
Entrambi sono dolorosi. Volete mantenere uguale la vostra vita e/o volete rendere diversa la vostra vita.
Avete scoperto che quando la vita prende una posizione, non riuscite a smuoverla. Non potete controllarla empiricamente. Questo fa di voi un essere umano che vive la vita nel mondo. Qualche volta, la vita è come la volete, e qualche volta la vita è l’opposto di come la volete. Voi soffrite per i cambiamenti nella vita, o soffrite perché vi sentite bloccati.
E se non doveste avere l’idea che la sofferenza sia il vostro destino? Vi dirò inequivocabilmente che la sofferenza non è il vostro destino. L’amore è il vostro destino. Iniziate ad amare voi stessi adesso. Più amore portate nel vostro cuore, più amore sentirete, e più genuino sarà il vostro amore. L’amore non deve essere qualcosa che dovete sostenere. Se doveste lasciar andare qualunque cosa che trattiene il vostro amore, il vostro amore splenderebbe per conto suo. Voi siete fatti del Mio amore. Siete la vera e propria esistenza del Mio amore. Siete stati fatti a Mia immagine, ma avete assunto un’immagine sfocata e l’avete chiamata voi.
Invece di provare così tanto a rimediare alla confusione della vita, forse potreste lasciarla andare. Potreste scuoterla via dalle vostre spalle e dirigervi direttamente e in fretta verso lo scopo della vostra vita. Lo scopo della vostra vita non è decisamente quello di soffrire. Il vostro scopo è più grande che salvare meramente la vostra vita.
Dovete emanare la Mia Luce affinché tutti possano vedere. Che cosa vi trattiene se non la vostra buona volontà e l’intrattenere questo e quello, che chiamate sofferenza. Disfate il passato e venite da Me. Che ne dite di adesso?
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Translated by: paulaPermanent link to this Heavenletter: https://heavenletters.org/due-dilemmi.html - Thank you for including this when publishing this Heavenletter elsewhere.
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