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Heavenletter #6233 Perché sono qui?

Heavenletter #6233 Perché sono qui?

Dio disse:

Dato che il tempo non esiste, non c’è fretta. Pertanto, non c’è alcuna urgenza, alcuna emergenza, alcuna premura. Non c’è nulla che dipenda da qualunque cosa. Parlando della Vita nel Mondo, non c’è da dipendere da un sacco di cose in ogni caso. Allora da dove viene il tuo senso di urgenza e di affanno? Viene dalla tua attenzione sulla dipendenza da certe condizioni.

Tu intendi il tuo senso di urgenza acquisito come condizione per portarti ciò che vuoi. Anch’Io voglio che la Vita ti porti ciò che vuoi. Allo stesso non-tempo, non desidero che tu insista che la Vita sia come tu la esorti, perché è l’obbligatorietà che ti intrappola. Liberati dai tuoi attaccamenti e libererai la tua Vita. Qualche volta vuoi legare la Vita mani e piedi. Vuoi rendere tua schiava la Vita. No, non devi intrappolare la Vita, capisci cosa intendo? Adesso ci arrivi?

Ovviamente, tu pensi alla tua Vita come tua. Tu sviluppi la tua Vita, ma la tua Vita non è tutta tua. La tua Vita è nelle tue mani anche mentre la Vita è fuori dal tuo controllo. Proprio mentre la distanza non esiste, perché non c’è alcuno spazio, nello stesso modo in cui non c’è alcun tempo, com’è possibile che tu possegga qualsiasi cosa? In questo modo, la tua Vita, la tua Vita individualizzata, non è tua da definire comunque. Si dice che tu la viva. La reciti davvero sul palcoscenico, mentre vivi anche una Vita al di là di quella quotidiana che meccanicamente perpetui. Tu sei più vivo di quanto non attribuisca alla tua Vita.

La Vita è più di quanto ti renda conto, mentre la Vita è anche meno di quanto ti renda conto. A volte ti sembra di non avere la più pallida idea di che cosa si tratti nella Vita. Potrebbe essere che nella Vita non si tratti proprio di nulla.

Nel mondo, la Vita riguarda l’attività. Nello stesso non-tempo, la Vita è tutta Essere, tu sei fuori dalle fazioni e finzioni del tempo e dello spazio ed esisti nell’Infinito che potresti vedere come in alto sopra le nuvole.

Sei nell’Infinito o sei l’Infinito Stesso? Ti senti come se esistessi come un’altra dimensione mentre deduci che non sei una dimensione. Certamente l’Infinito è più alto di qualunque dimensione, anche se la parola ‘dimensione’ significa qualcosa di fissato in un luogo o nel tempo e la parola ‘più alto’ può avere anche dei significati non-dimensionati.

Tu non sei sezionato in alcuna dimensione, ma che cos’è l’Infinito e che cosa sei tu? Esisti davvero? E se sì, dove esisti? Se c’è esistenza, essa esiste da qualche parte?

Oppure, puoi esistere al di fuori del tempo e dello spazio? Cos’è tutta questa faccenda della dimensione e cos’è tutto il rumore riguardo all’esistenza e non-esistenza e struttura e forma, ti domandi. Un vuoto può essere pieno? Cos’è tutto questo parlare della Pienezza del Nulla allora? Il nulla è pienezza? Cosa sono tutte queste chiacchiere in ogni caso? Sono stupidaggini?

Potresti chiedere: “Mi è capitato solo di cadere dal cielo?”. E poi rispondi a te stesso: “Beh, potrei benissimo esserlo”.
Per te è tutto un unico guazzabuglio. Mi domandi:

“Dio, credo che Tu dica che c’è Unità. Come lo capisco io, io e Te esistiamo come Uno. Non sono in grado di seguire questo. Non riesco a trovarne il bandolo. È questo che Tu intendi?”.

Io rispondo:

“Amato, non dirò che ciò sia oltre la tua portata, solo perché tu provieni da qualcosa di Più Grande di quanto riesca ad afferrare e contenere. Il punto dei Nostri discorsi è di ricordarti di lasciar andare i limiti e di entrare nell’Esistenza, staccandoti da chiunque o qualsiasi cosa, compresi tutte le domande e tutti i discorsi. Che cos’è esattamente che hai deciso di dover sapere una volta per tutte così bene come devi conoscere l’alfabeto? Che cosa? Qualche cosa?”

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