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Heavenletter #414 Chi benedire

Heavenletter #414 Chi benedire

Dio dice:

Ci sono molte cose che posso fare per te. Ci sono molte cose che faccio per te. Ma non devi pensare a Me come una comodità. Sarebbe uno spreco se tu Mi usassi solamente come uno strumento, un mezzo, come uno che ti accorda delle cose.

Io sono senza dubbio un Donatore per te, ma non ti è sufficientemente utile usarMi solo per i tuoi propri scopi.

Noi dobbiamo danzare assieme. Tu non sei inerte. Non sei un albero che non può muoversi e deve aspettare che tutto gli arrivi.

Puoi camminare e arrivare dritto da Me e offrirMi te stesso. Puoi metterti direttamente davanti a Me e dire: “Caro Dio, che cosa vorresti che faccia per Te? Dimmi come ricambiare la Tua bontà. Dimmi come diffonderla. Benedicimi con una richiesta”.

Senti la potenza di queste parole? Vedi come cresci con esse?

La Mia benedizione suprema a te è il dono del servizio.

Quando ti doni a Me, tu accetti la tua benedizione. Voglio chiamarla la Mia benedizione finale, ma non c’è alcun finale. Così diciamo che essa è la Mia benedizione iniziale a te, questo dono della capacità di emulare il Mio dare.

Non è tanto quello che dai in particolare che fa splendere la tua sacralità. Il tuo desiderio di dare, ti eleva.

Se senti di essere stato rinnegato, sarà ovviamente più difficile per te dare. Ma dai comunque. Provaci. Non preoccuparti di chi ti ama o chi ti ha mortificato. Sii tu colui che ama. Prendi il Mio posto nell’universo del dare. Non lasciare che il tuo cuore si limiti. Lascia che il tuo cuore converga col Mio.

Io non prendo nulla a livello personale. Io benedico tutti allo stesso modo, coloro che riconoscono la Mia presenza e coloro che non lo fanno e coloro che hanno smesso per un po’. Non M’importa dei dettagli. E non deve importarne nemmeno a te, mentre esprimi il tuo cuore per conto Mio.

Qualunque cosa tu dia, lo dai a Me. Questo non è contestabile. Ogni tuo atto o pensiero o parola arriva a Me, ma Io Che sono tutto non ho bisogno di nulla. E così il tuo amore per Me deve andare a coloro che ne hanno bisogno.

Coloro che più hanno bisogno del tuo amore, sono coloro che ti hanno deluso. Mi concederai il dono del tuo amore esteso a loro? Quando metti un marchio nero su qualcuno, perché non è stato come tu avresti voluto che fosse, stai allontanando amore da lui. Ma adesso sai che puoi agire per conto Mio e così dai amore e non ti preoccupi più di riceverne.

Questa è una grande tecnica che ti do oggi. Nel pensiero, nell’atto o nella parola, dai una benedizione a qualcuno che ti ha offeso, che tu pensi ti abbia offeso perché, naturalmente, lui ha cercato semplicemente di condurre la propria vita meglio che ha potuto. Lui non deve darti niente. Sei tu che devi dare qualcosa a lui. Non c’è bisogno che lui sappia che tu sei una benedizione per lui. Sei tu che devi farlo. Vedi come ti senti quando benedici qualcuno contro cui solo un momento prima il tuo cuore si era indurito anche solo leggermente.

Sii gentile sulla terra. Come un re o una regina, sai che servi per conto Mio. Chiami tuoi tutti quelli che vivono nel tuo regno. E il tuo regno è il pensiero, e così benedici tutti quelli che arrivano e tutti quelli che se ne vanno nel tuo territorio, e così benedici tutti nella sfera del tuo pensiero. E così benedici te stesso.

Non ti chiedo di restituire in pieno quello che ricevi da Me. Non puoi possibilmente pareggiare quello che restituisci con quello che Io ti do. Non ti chiedo di farlo. Chiedo semplicemente che tu benedica.

Dunque perché allora ritieni di pareggiare i conti con quelli che sono sulla terra? Non devi misurare quello che dai, più di quanto Io misuri i Miei doni. Non trattenere la tua benedizione per creare una sorta di equità. Non soppesare le tue benedizioni agli altri a seconda della tua valutazione di loro o di quello che hanno dato a te. Il tuo compito è quello di benedire per conto Mio tutti quelli che entrano nei tuoi pensieri. È così difficile? Se è difficile, tanto più è necessario farlo.

Qualunque pensiero negativo è veleno nel tuo sistema. È veleno perché non è la tua verità. Non ti appartiene. Come una scheggia nel tuo dito, la negatività suppura. Anche se te ne dimentichi per gran parte del tempo, essa ti blocca ugualmente. La negatività non è verità. Pertanto è una menzogna, e una menzogna è un oggetto estraneo che cela la tua verità. Devi rimuoverla. Non aspettare l’offensore o qualcun altro. Chiedi a Me di aiutarti e lo farò, ma sei comunque tu colui che deve buttarla via dove essa non potrà più danneggiare te o chiunque altri.

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