HEAVEN #3786 Desidera l’illuminazione come un dono al mondo
HEAVEN #3786 Desidera l’illuminazione come un dono al mondo,
7 aprile, 2011
Dio disse:
Noi siamo intercambiabili. Tu preferiresti che Io fossi molto più di te. Io sono te, però Io sono Dio completo. Tu sei ancora in via di formazione. Sei in via di formazione della tua consapevolezza. Tutto quello che manca è la consapevolezza. Non sto parlando di pensieri. Intendo la consapevolezza.
I pensieri sono dozzinali. I pensieri crescono sugli alberi. I pensieri arrivano rapidamente, uno dopo l’altro, senza indugio. La tua consapevolezza sembra arrivare in frammenti. La tua consapevolezza si ritira, ritorna di nuovo, si ritira. Diverrai consapevole per davvero.
Diventa consapevole, perché Io te lo chiedo. Diventa consapevole, così che puoi elevare il mondo. Desidera consapevolezza come un dono che desideri fare al mondo.
Qualunque cosa che desideri specificamente per te stesso ritarda la consapevolezza. L’illuminazione desiderata per te stesso non è illuminazione. E quando diventi consapevole, tu sei consapevole. Non dire che sei risvegliato. Nessuno deve saperlo, tranne te. La consapevolezza non è per te soltanto, eppure tu non annunci che sei sveglio o illuminato o qualunque altra delle parole che usate. Questo lo tieni per te.
Quando hai la consapevolezza dell’illuminazione, non c’è alcun bisogno di annunciarlo. Non c’è alcun bisogno di pensarci.
Naturalmente c’è il senso in cui tutti sono illuminati, però non lo sanno. Non sapere che sei illuminato, è come dormire durante un film. Sei stato nel cinema. Il film è andato avanti, ma tu non eri sveglio. Non devi dichiarare che hai dormito, come non hai bisogno di dichiarare che sei stato sveglio per tutta la durata del film.
L’illuminazione non è un termine, come tu sembri considerarla. Non è una conclusione. Non è una valutazione da fare. L’illuminazione non è un premio della lotteria. Non è un conseguimento. Non è qualcosa per cui prenderti il merito. Non è una medaglia. È semplicemente dove ti trovi.
Quando guidi la macchina, tu non dici: “Sono all’angolo tra via Garibaldi e via Mazzini. Sono all’angolo tra la via Cavour e la seconda traversa. Sono all’angolo di questa via o quella.” Nel mondo, sei sempre da qualche parte.
Proprio come non c’è alcun bisogno che tu proclami le tue carenze percepite, non c’è alcun bisogno di proclamare i tuoi progressi percepiti.
Una volta eri in seconda classe, e adesso sei nella terza, o nella quarta, o nella decima, o sei diplomato. È una gradazione. È graduale. Oppure la svolta può arrivare apparentemente tutto in una volta.
Non esiste un arrivo. C’è sempre un arrivare. Ti stai sempre avvicinando. Eppure non superi la Partenza. O quando passi la Partenza, è una cosa naturale e non c’è bisogno di dire nulla al riguardo.
Anche se sei la persona più illuminata del mondo, non c’è alcuna ragione per annunciarla. Non c’è bisogno di dire: “Guardatemi. Ho vinto!”
L’orgoglio non entra nell’ambito dell’illuminazione. La gioia è illuminazione, non il dire che l’hai raggiunta.
Quando eri un bambino e imparavi la divisione complicata, era importante dire a qualcuno che cosa avevi imparato, ma la divisione non sta nel raccontarlo.
Non c’è alcun bisogno di fare pubblicità al tuo stato di coscienza. C’è la necessità di esserlo. C’è la necessità che tu lo emani. È tutto quello che devi fare. E nulla potrà fermare la tua emanazione. Qualunque sia il tuo stato di coscienza, tu lo stai emanando.
Heavenletters
Copyright@ 1999-2011
Traduzione di Paula Launonen

