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HEAVEN #3566 Lascia libero l’uccellino dell’Amore

HEAVEN #3566 Lascia libero l’uccellino dell’Amore, 30 agosto, 2010

Dio disse:

Dici di essere stanco della tristezza del cuore. Allora perché ce l’hai ancora? Se tu fossi davvero stanco della tristezza, non l’avresti più. Te la porti appresso per qualche motivo incomprensibile. Deve essere che la tristezza è come l’acqua che riempie le crepe del tuo cuore. Mentre il tuo cuore si sente così miserabile, si sta riempiendo dell’acqua della vita. Forse senti che se abbandoni la tristezza, stai abbandonando del tutto il tuo cuore. Piuttosto che accettare la possibilità di non sentire affatto, tu accetti persino la tristezza. Forse intuisci che il vuoto sarebbe più fatale della tristezza.

Ciò nondimeno, non puoi rinunciare all’amore. La tristezza del cuore non è forse l’altra faccia della medaglia dell’amore? La tristezza non è un po’ come battere i piedi, eccetto che è il tuo cuore che tu pesti, e lo lasci con un dolore? Il tuo cuore sa che è destinato ad essere amore e nient’altro che amore, e così soffre, e così tu piangi per l’amore che non sei in grado di trovare nel tuo cuore in questo momento. Hai permesso al tuo cuore di dilettarsi nell’amore, ed ora sai che ti stavi solo dilettando. Se non ti fossi dilettato, ora non te ne sentiresti privato. Non è che l’amore ti eluda. E’ che tu poni delle condizioni, e ti attieni alle condizioni piuttosto che all’amore.

La condizione principale che poni è che devi essere ricambiato in tutti i modi in cui credi tu debba essere ricambiato, e così sei oppressivo con l’amore. L’amore, che è una farfalla che deve volare libero – tu cerchi di afferrarlo nella mano e tenerlo fermo, persino confinato là dove credi debba essere. Quella che stai piangendo è la tua stessa rinuncia percepita all’amore, per un elenco di motivi che dai. La tua tristezza non ha nulla a che fare con l’altro percepito, perché è con te stesso che stai scherzando. Sei tu quello che deve amare, non l’altro. Devi uscire dal concetto antiquato che l’amore focalizzato su di te sia il cuore della questione. Quello che importa è la focalizzazione del tuo proprio cuore. Sei l’unico che possa ferire il tuo cuore. Sei l’unico che lo fa. Lascia libero l’uccellino dell’amore. Lascia che voli libero.

Non risparmiare sull’amore dal tuo cuore a causa di una violazione dell’amore che percepisci. E se un altro non desidera delle dimostrazioni del tuo amore, allora non devi avere tale dimostrazioni. Se l’altro non vuole che al tuo amore sia assegnato un nome, allora non hai bisogno di un nome. Hai solo bisogno di amare, e l’amore non cattura l’amore di un altro. L’amore non può fare altro che rendere libero l’amore.

Ciò che importa di più è quello che fa il tuo cuore. A volte qualcuno desidera il nutrimento del tuo cuore, e qualche volta qualcuno vuole che lasci in pace il suo cuore. Non soffocare il cuore di un altro con le tue cure. Non è che tu debba ritirare il tuo amore. E’ che devi ritirare il soffocamento del tuo amore. Nessun cuore è schiavo del tuo, quindi, perché allora senti di dover comandare il cuore di qualchedun altro? Dai un bacio d’addio al cuore di un altro, affinché esso sia libero di volare, libero di atterrare, libero di ritornare o di non ritornare. Non sprecare il tuo cuore nell’infelicità auto-inflitta. Non maltrattare il tuo cuore. Non spostare la responsabilità della felicità del tuo cuore a nessun altro. Nessuno può maltrattare il tuo cuore, e tu non devi complicare il cuore di nessuno. Soltanto il tuo cuore ti appartiene. Da quando pensi che dovresti possedere il cuore di un altro?

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Traduzione di Paula Launonen