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HEAVEN #3365 L'onnicomprensività dell'Unità

HEAVEN #3365 L'onnicomprensività dell'Unità

Dio disse:

Proprio in questo istante, Io vi sto guardando negli occhi e sto guardando anche attraverso essi. Sto guardando attraverso i vostri occhi e vi sto anche guardando negli occhi. Sapete cosa intendo. Noi siamo Uno, e vi state avvicinando a questa piena comprensione. Toc, toc, Io sono l'Unico presente. Chi può bussare alla Mia porta se non Io Stesso. Chi può aprire la porta se non Io Stesso e l'Io Stesso che porta l'identità ostinata che chiamate voi stessi.

Abbiamo un rapporto interessante, voi ed Io. Balliamo, cantiamo, apparentemente danziamo separati per ritornare di nuovo insieme e volteggiare da un capo all'altro dell'Universo.

Siamo compagni fissi, voi ed Io. Vediamo l'un l'altro ovunque guardiamo. Io vedo Me Stesso in ognuno, e ognuno è anche voi stessi. Tutti gli sguardi sono su di Me. Non esiste nessun altro.

Suppongo che potreste considerarMi la vostra ombra. Ma non è così. Io sono il vostro Essere Interiore. Sono il germe di grano di quello che chiamate voi stessi.

Siamo stati compagni di ballo, se possiamo essere chiamati così, per tantissimo tempo. Non c'è nessuno da incontrare. Stiamo girando da un'eternità. IO SONO Me Stesso. Voi siete Me Stesso.

Danziamo da una stella ad un'altra e troviamo il Nostro Sé Unico. Facciamo il gioco che l'Uno di Noi è due. È il gioco che stiamo già facendo. L'Uno di Noi è un vincitore, per cui possiamo dire che anche noi due siamo vincitori. Come possiamo essere di più o di meno, quando Noi siamo Tutti e non c'è nessun altro? C'è Unità, e tutto il resto è un'illusione che viene chiamata qualcosa d'altro. Quel qualcosa d'altro è spesso chiamata solitudine o separazione o paura o isolamento o indipendenza o autosufficienza o rabbia o ansia o incomprensione o un altro nome indigesto.

Impariamo a conoscere meglio l'Unità e tutti i suoi strati. Il mondo è completo nell'Unità. È tutto quello che esiste, questa Onnicomprensività dell'Unità. L'Unità parla a se stessa. Balla con se stessa. Recita molti ruoli. Non può far altro che recitarli, assumerli, prenderli, metterli in atto e considerarli totalmente impegnativi e costruire una vita attorno ad essi. L'Unità sembra avere molti drammi e commedie nella manica.

E tuttavia l'Unità è pura e non crea divisione. Come può l'Unità, che è Tutto Ciò Che È, avere tanti trucchi sciocchi e permettere dolore, ansia, e così via? Quanto è colpevole la danza dell'Unità, che ruota e piroetta con se stessa, piantando alberi e sottoboschi e deserti e oasi, andando in canoa sui laghi che inventa mentre avanza, raccogliendo stelle da un cielo notturno, facendo cadere la loro luce nei lampioni, facendo petardi e vacanze, facendo uno splendido tour de force, mettendo le sveglie nella luce albeggiante e battendo tamburi e gong, gong gong gong. Un battito del cuore si nasconde anche se non c'è nessuno da cui nascondersi. Allo stesso tempo, non possiamo chiamare questo gioco un solitario, giacché ci sono molte carte da distribuire e molte mani a raccoglierle, mischiarle e giocare di nuovo. È un gioco strambo questo gioco della vita che Noi facciamo e in cui crediamo tanto.

Abbiamo immaginato che una deviazione fosse la via principale. Sulla stessa via abbiamo fatto dei mercati con delle piste e aree urbane con grattacieli e girasoli e anemoni nei carretti agli angoli. Abbiamo fatto degli angoli. Abbiamo fatto dei cerchi, e la Natura ci allieta con tutto il suo fiorire, e Noi siamo, Noi siamo, e Noi Siamo Uno che fa delle prove a Broadway, come se questa molteplicità fosse qualche altra cosa e non Unità.

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Heavenletters

Traduzione di Paula Launonen