Please read the Guidelines that have been chosen to keep this forum soaring high!

Caro Dio

8-11-07

Caro Dio,

La sparatoria nel Liceo di Jokela, in Finlandia, ha toccata molto da vicino il mio cuore, perché quando ero giovane frequentavo quella scuola e mia sorella lavora lì. Ma non sto piangendo per me stessa, bensì per tutte quelle persone finlandesi che non si aspettavano nulla del genere nel loro paese sicuro e pacifico. So che c’è un significato più profondo dietro ad ogni cosa che succede in questo mondo, ma in questo momento non riesco a vederlo. Per favore, puoi aiutarmi a vedere con i Tuoi occhi? E grazie per la forza che dai a coloro che sono rimasti sulla Terra senza i loro cari.

Con infinita gratitudine,
Tua figlia Paula

Dio a Paula:

Amatissima Paula, possiamo guardare a questo in molti modi. Possiamo guardarlo nel modo comune e notare la sofferenza umana ed essere scoraggiati. Possiamo guardarlo come un’esplosione. Possiamo guardarlo come un tifone o un terremoto. Possiamo guardarlo in molti modi tra questi. In ogni caso, questa eruzione è andata crescendo. Non è successo all’improvviso. E’ andata crescendo, e questa volta è esplosa in Finlandia, la terra della tua nascita.

E’ chiaro che si tratta di una richiesta d’amore. C’è stata una valanga di mancanza d’amore espressa nelle scuole di tutto il mondo.

Questo è un sintomo, lo capisci.

E i giovani che si esprimono con la violenza stanno esprimendo il bisogno che il mondo, come pure le scuole, deve dare più amore. I giovani si addossano prontamente la croce del mondo.

Questo non è per aumentare il senso di colpa in nessuno. E’ un incidente apparente. Allo stesso tempo, bisogna fare attenzione.

Quando all’amore verrà offerto il suo legittimo posto su vasta scala, quando la negatività avrà tirato il suo ultimo respiro, cose del genere non accadranno più.

Possiamo dire che la negatività nel mondo sta facendo l’ultima resistenza.

Il mondo si sta elevando, si sta elevando davanti ai Nostri stessi occhi, e i vecchi modelli di pensiero si stanno aggrappando per la loro vita. Le scuole devono cambiare. Le scuole tendono ad essere in arretrato coi tempi, in un certo senso gli ultimi a sapere.

I concetti di punizione, disciplina al posto dell’amore, condotta al posto del cuore, tutti questi stanno scomparendo. Altri concetti stanno prendendo il loro posto.

Possiamo ringraziare persino coloro i quali hanno causato questo dolore, perché sono stati onesti ed hanno soddisfatto il bisogno di avvisare il mondo del fatto che i tempi della negatività sono finiti.

Noi benediciamo tutti, esecutori e vittime. Tutti hanno servito uno scopo superiore. Forse possono essere considerati tutti degli eroi. Non hanno forse creato un legame più grande di altruismo, che tutti stanno sentendo adesso?

Non tenere il dolore nel tuo cuore. Il dolore non è una cosa così meravigliosa. Ha il suo valore, eppure c’è un valore superiore nel guardare oltre. A tutti dispiace che sia accaduto. Non c’era bisogno che accadesse. Eppure è successo, e c’è uno scopo nel suo accadere. E’ già passato. Non c’è alcun bisogno di tenere vivo il dolore.

Pensi che quelli che sono volati in Cielo siano tristi? Senti che ad essi sia stato negato qualcosa? Sentono dolore o rimpianto?

Io do il Mio amore e le Mie benedizioni a tutti quelli che piangono, e ti chiedo di asciugare le tue lacrime e di offrire il Mio amore e le Mie benedizioni a tutti quelli che rimangono. Questo è un momento buono per te per dare amore a quelli che più ne hanno bisogno. Soltanto l’amore può guarire il dolore. Soltanto l’amore. Dai tutto l’amore che hai. Dai anche di più.

Lo shock è passato. Lascia che la pace riempia il tuo cuore e dimori lì.

Tutto è bene. Tutto è bene. Dio è in Cielo e sulla Terra, e tu sei la Mia rappresentante.

Abbi il coraggio di vedere il sole e di magnificarlo.

Ed ora ti circondo di luce e ti senti meglio.

Conosci il Mio amore. Non manca mai.

Ti benedico con tutto il Mio cuore, poiché tu sei Me Stesso.

Dio dei vostri padri, Dio d’Amore e Dio di Tutti

Copyright©Heavenletters

Traduzione di Paula Launonen

Paula, ma non si era rimasti

Paula, ma non si era rimasti d'accordo che tutti siamo già Dio?! Se siamo già Dio, a chi poniamo le nostre domande? Solo il nostro pensiero erroneo ci fa immaginare di vedere ragazzi o bambini che uccidono o che vengono uccisi! E' solo il loro corpo che soffre e muore, volente o nolente, mentre noi, l'Anima, non possiamo soffrire, volenti o nolenti.

Domande e risposte sono infinite - non è mica la prima volta che il genere umano le pone - e le risposte non sono mai mancate, ma a che ci servono? Al massimo per tranquillizzarci: va tutto bene, il paradiso ci attende, tutto è transitorio, siamo tutti attori, tutti eroi, non c'è nessuna vittima e nessun aggressore, Dio ci manda solo angeli che siamo tutti noi stessi, stiamo solo sognando di essere quelli che siamo, in un mondo di corpi e menti sofferenti, e che stiamo evolvendoci moooooooooooolto lentamente nell'andare tutti d'amore e d'accordo come un solo corpo perché sennò non dureremmo ancora a lungo, e il resto è solo il nostro palcoscenico: i mari e i fiumi e i laghi che inquiniamo, i boschi che tagliamo e bruciamo, gli animali che scanniamo, torturiamo, cacciamo, peschiamo, scuoiamo per il nostro sostentamento e piacere divino. Ma comunque nessuno dura a lungo, e morire uno alla volta o tutti insieme (o almeno averne l'impressione), e con noi l'intero mondo, è la stessa cosa.: niente c'era prima, niente può rimanere dopo. E poi, prima e dopo non esistono nemmeno: tutto è solo un'illusione, uno spettacolo, un gioco in cui si fa finta di nascere e di morire, si fa finta di soffrire e si fa finta di godere, si fa finta di violentare ed essere violentati, si fa finta di torturare ed essere torturati, si fa finta di ammalarsi e di morire, si fa finta di uccidere e di far nascere bambini, si fa finta di essere molti e invece non c'è nessuno.

Dunque che c'è da domandare, a chi e perché? E che ce ne facciamo delle risposte, di qualsiasi risposta? Parole sono e parole restano, fin quando, l'istante successivo, ti passano dalla mente, quando vai a dormire, ascolti una canzone, rispondi al telefono, guardi la televisione, fai l'amore o t'arrabbi perché hai ricevuto una cartella esattoriale di 100.000 euro: ecco quanto sono reali. Se fossero qualcosa di reale e realizzabile, non solo parole, non avresti provato alcun bisogno di porre questa domanda poiché hai già abbondanti risposte pertinenti (o impertinenti, secondo il punto di vista) nelle Heavenletters precedenti, come, recentemente, quella di Dio che ha il senso dell'umorismo e se la ride dei NOSTRI illusori drammi.

A me non viene da ridere, dunque mi sa che sono l'unico a non sapere ancora di essere Dio, in questo manicomio! Forse Dio è l'unico - non certo noi, anche se ci può tanto consolare pensarlo - a poter dire, come Totò nel suo famoso schetch: "E che, so' Pasquale, io?!"

Con amore, davvero, anche se a parole, purtroppo.

Danilo

Caro Danilo, So che tu non

Caro Danilo,

So che tu non hai bisogno di risposte, ma sento il bisogno di spiegare a chi desiderasse comprendere di più. Ho rivolto questa domanda a Dio, perché anche se so di essere Dio, so anche che non ho ancora la piena coscienza di Dio. Sul mondo c'è un velo di dualità, che ci impedisce di ricordare chi siamo e di vedere le cose da un punto di vista più elevato. So che sono stata io stessa a creare il velo per me, con le mie scelte e le mie credenze profonde. So che devo lavorare per smantellare le mie credenze e convinzioni limitate ed erronee e fare delle scelte migliori. Ma intanto ammetto di non sapere e perciò chiedo a Dio di darmi la visione da un punto di vista superiore.
Ecco tutto.

Paula
******

Safe in My arms you're only dreaming. -
Al sicuro tra le Mie braccia state solo sognando.
Love is the Answer.-Amore è la Risposta

Paula, se mai ci fosse

Paula, se mai ci fosse qualcun altro in questo forum, anch'io desidero spiegare, a chi davvero volesse pensare autonomamente e non in base a dei preconcetti, che io non ho bisogno di risposte poiché vedo l'evidenza dell'inutilità delle domande, di questo genere di domande. Però a mia volta domando a te: "perché lavorare?" Forse Dio ha bisogno di lavorare per essere Dio? Se Lui non ne ha bisogno ma tu sì, allora tu stessa confermi il fatto che non sei Dio. Comunque la metti, ogni parola ed azione non fanno altro che confermare che non sei Dio. Altrimenti, ancora una volta: a chi parla Dio e a chi ti rivolgi tu? Forse che c'è un Dio "A" contrapposto a un Dio di serie "B" incosciente, ignorante, smemorato, incapace, sprovveduto, autoilluso, autoipnotizzato, perso nella sua creazione, che deve faticare a togliersi dai guai creati e per risalire all'altezza del Dio di serie "A" che invece se la ride?! Siamo seri!

E come fai a sapere che sei stata tu a creare un supposto velo con scelte e credenze di cui tu sei il risultato piuttosto che la causa?! Ti sei mai trovata a fare l'esperienza di scegliere di nascere? E di scegliere di scegliere? E di scegliere cosa credere? Forse scegli di crederti un corpo? Forse scegli di credere di vedere un mondo? Forse scegli di credere di leggere le parole di Dio? Forse scegli di credere in una cosa anziché in un'altra? Forse scegli di credere di pensare una cosa anziché un'altra? Oppure sei e siamo, ognuno, il semplice prodotto del pensiero, dei registratori di parole che ci vengono dall'esterno? C'è qualcuno in casa? Esiste una cosa qualsiasi al di fuori del pensiero? Esisti tu separata dal pensiero di te stessa? Se lo affermi, è solo il pensiero, che è memoria concettuale, ad affermarlo: senza l'affermazione del pensiero, tu non sai nemmeno di esistere: come può esistere allora il pensiero di Dio? Se non ti viene il pensiero di Dio, Dio dov'è?

Bada, non sto polemizzando e non ho alcuna ragione nascosta nello scrivere ciò, ma io vedo il pericolo dell'illusione creata dal pensiero. Andare in cerca di spiegazioni, speranze, consolazioni, è l'occupazione favorita della mente, incalzata dalla paura della mancanza, della sofferenza e della morte. Tutte queste sono a loro volta creazioni della mente. Ma come può un semplice pensiero della mente - un concetto, una conclusione, un'idea - condurre al di là della mente stessa? E chi può andarci? Non è sufficiente anteporre una "D" all'io per farlo divenire Dio! E' il pensiero dell'io che ha bisogno di una sua controparte e che crea l'illusione del tempo, del divenire, dell'ideale da poter raggiungere, ma come può un pensiero diventare altro da ciò che è? Può la parola "fame" tramutarsi nella reale fame? Può la parola "sazietà" renderti sazia? La parola speranza, poiché banalmente di questo si tratta, può condurre, presto o tardi, solo all'opposto da cui origina: la disperazione, e creare speranze - in quanto tali, illusorie - non è aiuto ma crudeltà o impotente compassione.
La verità può solo essere ORA o mai più: il domani esiste solo nel pensiero.

Sempre con te,

Danilo

Cara Paula, voglio dire solo

Cara Paula,

voglio dire solo un'ultima cosa, citando queste parole:

"Questa è la vera natura del cuore Umano: la sua natura è stabilire che tutto va bene.
I cuori sono uno scambio d’amore reciproco, uno scambio di Dio, uno scambio di Dio Che è immutabile. L’incontro dei cuori dice: “Io sono qui. Tu sei qui. Noi siamo qui. Dio è qui.” Che altro c’è da dire?"

In questo senso, io sento che tutte le domande e le risposte, a cominciare dalle mie, sono inutili. Se tutto è nostra creazione, lo è anche il modo in cui comunichiamo con Dio o in cui Dio comunica con noi: finché ci consideriamo esseri umani, esseri confinati e assimilati ad un corpo e il mondo una collezione di corpi, allora, inevitabilmente, anche la nostra "esperienza" di Dio, sarà condizionata, costretta, ristretta concentrata e solidificata come in un tubetto di dentifricio.

Le parole di Dio, che sono le nostre parole - le parole di un noi stessi futuro, un noi non più così limitato e che pertanto non possiamo vedere -, sono forse la sveglia che sta suonando e che stiamo cominciando a udire mentre ancora stiamo dormendo nel sogno della materia.

Noi stessi siamo i viaggiatori ed il viaggio di Colui che siamo e che è l'Uno molteplice.

Sempre con amore.

Danilo