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Heavenletter #6569 Chi tra di noi non può pensarci due volte?

Heavenletter #6569 Chi tra di noi non può pensarci due volte?

Dio disse:

Amato, qualunque Amato legga questa pagina, Io tengo in alto il Mio cuore che riversa amore su di te. Serviti dell’amore.

Puoi chiederMi qualunque cosa. Non puoi chiederMi troppo. Non aspettarti la perfezione dal tuo sé individuale e dal mondo, perché potresti chiedere davvero troppo. Il Mio desiderio è sempre di aprirti a grande amore, ma non desidero mai che il tuo ego ti rimproveri. Tu vivi in un momento di tempo presente e ti chiedo di essere tollerante verso te stesso e gli altri.

Se ti chiedo di scrivere una poesia per Me per salutare il Mio giorno oggi, l’idea è abbastanza semplice. Gioca con l’idea. Divertiti con essa. Mai ti chiederò effettivamente di scrivere la poesia più meravigliosa del mondo.

Amato, quando la tua attenzione va nella direzione estrema della perfezione, è allora che probabilmente inviti l’ego al ruolo di protagonista.

L’ego esige che tu sia la più bella di tutte. Superlativo! Senza rivali! Eccezionale! Il più grande! Il meglio della figliata! In questo modo inviti a te la delusione. L’ego si trova spesso carente. Tu non sei carente, l’ego però è un osso duro. L’ego ti avvia in una direzione errata che può bene arrestare la tua crescita.

Amato, in passato c’era nel mondo un’affermazione certa, propizia, che diceva così: “Io vado bene. Tu vai bene”.

Non affermava: “Io sono la Più Bella di Tutte, il che significa per forza di cose che, se io sono la Più Bella, tu non puoi esserla. Puoi essere solo bellina. Spiacente, il meglio che puoi essere è: ‘Così così’”.

Ti ricordi la storia vera di un comportamentista moderno che fece un esperimento con alcuni adolescenti in quella che è chiamata una società primitiva? Lo sperimentatore diede istruzioni ad un gruppo di ragazzi nei boschi in questo modo:

“Il primo di voi che trova il maggior numero di funghi vincerà un premio!"

Il premio risultò essere un pranzo degno di un re. Non appena uno dei ragazzi ebbe vinto il premio, egli servì il pasto a tutti i suoi amici. Quando il comportamentista chiese al vincitore perché l’aveva fatto, il ragazzo rispose: “In questo modo siamo tutti felici”.

Amato, non ti senti bene semplicemente leggendo questa storia? Non vorresti che la condivisione funzionasse così nel mondo moderno? Di sicuro fu il comportamentista ad imparare maggiormente da questo studio. Bravo alla condivisione. Evviva alla condivisione. Quanto è semplice e quanto è grandioso. Un nuovo modo di pensare?

Primitivo? Non di certo. La cosa giusta da fare? SI’!

C’era una foto fatta di recente di una scena in un paese povero. Persone ricche stavano sedute in un ristorante all’aperto, mangiando fino a sazietà, mentre bambini affamati stavano in disparte. Era così ogni giorno in questa parte del mondo. Forse avresti disapprovato.

Quando le persone ricche avevano finito di mangiare, i bambini affamati strisciavano per terra sotto il tavolo per raccogliere con le dita il cibo che era caduto sul terreno. Tu, dalla comodità della tua casa, stavi forse condannando i ricchi per il loro egoismo.

Nel contempo i bambini affamati potevano stare benedicendo i ricchi per le briciole che lasciavano per terra e che nutrivano gli stomaci vuoti dei bambini quel giorno.

Prima che tu dica a te stesso: “Come possono questi adulti essere così insensibili da mangiare davanti a bambini affamati, che poi velocemente strisciano per terra per raccogliere delle briciole per i loro stomaci vuoti?”, ascolta:

Chi non può pensarci due volte in questo mondo e vedere oltre?

Nel tuo paese benestante del cibo buono è gettato nei cassonetti in cui bambini affamati si tuffano dopo per mangiare. Chi tra di Noi non può pensare due volte e vedere oltre e cambiare opinione?

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