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Heavenletter #6566 Di chi è questa vita?

Heavenletter #6566 Di chi è questa vita?

Dio disse:

Amato, dal Cielo sei venuto sulla Terra. Hai vissuto un’avventura giorno e notte, da sveglio e addormentato. Di sicuro non sei stato bloccato in un unico posto. Noi, Io e te come Uno, danziamo attraverso l’orizzonte e danziamo di gioia. Io e te Ci dondoliamo come Uno. Balliamo senza sosta con euforia. Il Nostro Unico Cuore balla alacremente per elevare la Terra.

"Dio, ti domando: Tu conosci il limite a cui posso estendermi? Perché gli immaginari altri nel mondo sembrano sapere cosa dovrei fare e credere e conoscono i limiti da pormi e sanno dove ignorarmi?

"Quando dico che mi serve aiuto, lo chiederò.

"Quando grido: ‘Non riesco a trovare la mia strada’, perché gli altri non mi vedono come intelligente? Perché gli altri nel mondo credono di poter dire l’ultima parola riguardo a me? A volte mi sento così soffocato e così desideroso di essere visto e sentito.

"Sembra che io debba lottare per essere visto. Devo urlare per essere sentito. Non sono approvato dal mondo in generale? Sto chiedendo troppo se voglio esistere come me stesso sulla Terra e non come qualcun altro pensa che dovrei essere? Caro Dio, qualche volta mi sento imbavagliato e legato.

"Il mondo sembra essere spesso inflessibile nei miei confronti, come se io esistessi soltanto con il consenso di qualcun altro.

"Dio, ho pensato principalmente che la vita sia fatta di Te e che anch’io esista. Troppo spesso sembra che io non sia visto affatto.

"Dio, chiedo, per conto Tuo, di permettermi di esistere così come esisto alle mie condizioni e che il mondo mi lasci esistere senza cercare duramente di cambiarmi. Non mi piace sentirmi costretto. Tu, Dio, d’altro canto, mi fai espandere, e questo mi va benissimo.

"Io chiedo la pace. Chiedo il permesso di essere libero da ciò che sembra soffocarmi. Non è possibile che tutti nel mondo sappiano di più su di me di quanto sappia io. Per favore, aiutami ad allontanare gli altri dal pensare di conoscere la mia vita meglio di me e che io debba seguire la volontà terrena di un altro.

"Dove esiste la libertà per me? Forse non so tutto, ma desidero parlare per me stesso. Non voglio essere legato e costretto.

"Perché tutti quanti devono essere così sicuri di sapere meglio di me come dovrei meglio vivere la vita? Migliorerò per conto mio, grazie.

"Altrimenti, voglio scappare via. Ci sono quelli che credono di migliorarmi ad ogni occasione; riesco a malapena a respirare.

"Dio, dimmi, per favore, che nessuno deve prendere il controllo della vita datami da Dio. Dichiarerai questo senza alcun dubbio? Sembra che nessuno mi senta a parte Te, Dio. Ti sono talmente grato. Tu mi vedi da grande lontananza. Tu mi vedi. T’importa. Mi lasci essere. Mi lasci giocare la mia parte. Non mi comandi a bacchetta.

"Dio, non chiedo di farmi sedere a capotavola. Voglio soltanto esistere libero e sereno.

"Sono l’unico che si sente represso?

"Dio, Tu hai gridato: ‘Lasciate andare la Mia Gente'".

"So che Tu mi renderesti libero. Sento la Tua accoglienza. È il mondo che ha i suoi dubbi su di me. Mi isolo miserevolmente dall’essere visto? Dio, sono stato messo in disparte? Non vedo il mio segnaposto. Vedo Te, Dio. Ti vedo sorridermi. Sembra che il mondo semplicemente non mi veda. Il resto del mondo non cova ostilità nei miei confronti ma semplicemente non mi vede tra la folla. È così che dev’essere, caro Dio? Desidero tanto la mia libertà".

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