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Heavenletter #6548 Dove sta l’estasi?

Heavenletter #6548 Dove sta l’estasi?

Dio disse:

Amato, tu continui a chiedere: “Dio, sono davvero, una volta per tutte, il Tuo Amato?"

“Sì, senza alcun dubbio lo sei”, dice il Signore.

Tu non sei in arretrato, né sono Io in arretrato. L’Unità è. L’Unità è esattamente dove l’Unità deve essere. Noi siamo Uno come sempre. Se ti senti afflitto, sei tu ad affliggere te stesso. Non angosciarti più.

Non infastidire nessuno, e soprattutto non infastidire te stesso. Decidi un buon leitmotiv che percorra la tua giornata. Rimani in equilibrio. Rilassa i tuoi nervi.

Certo, c’è l’aspetto che oggi è soltanto un altro giorno. I giorni sono così. Chi può dire esattamente come dovrebbe essere questo giorno e tutto quello dovrà o non dovrà accadere oggi o domani?

Un giorno è chiamato tuo, perché ci entri dentro e ne fai parte. Oggi appartiene a molti. Amato, non equivocare alcun giorno. Potresti semplicemente stare vedendo un’ombra sul domani. Ancora non conosci la storia intera. Potresti non saperne la metà. Potresti non saperne di più mai, non importa quanto sicuro tu sia di sapere.

Chi dice che tu debba sapere tutti i perché e i percome e i come mai e a che pro e perché no?

Ben presto, un giorno è finito e una vita è conclusa. La vita prende il suo corso e ti trovi ad affrontare un’altra avventura. Non ci sono due giorni uguali, ma traine gioia.

Amato, Mi hai domandato: “Oh, Dio, qual è il problema?"

Io, Dio, ti dico francamente che non c’è alcun problema. La materia non esiste. Semplicemente ti trovi ad affrontare delle sfide, qualunque direzione prenda la vita.

Vai in salita e vai in discesa. Attraversi la strada. Dici ‘grazie’ e dici ‘non c’è di che’. Dici ‘ciao’ e ‘arrivederci’. Chiedi a te stesso ‘che ore sono’ e ‘quando è stato’, e ti domandi ‘perché t’importa tanto’? Sono stato Io, Dio, a fare in modo che fosse così?

Shakespeare ha detto: "Troppo rumore per nulla".

Figlio, tu sembri vedere che un capitolo inizia e un altro capitolo finisce. Un giorno inizia e un giorno finisce, e tu parti di corsa. Il Sole sorge e il Sole tramonta. Le stelle brillano. Qualcuno avvia il suo computer. Qualcuno spegne il proprio computer. Qualcuno perde il portafogli e qualcun altro trova il portafogli e lo restituisce. Una macchina parte e un’altra macchina non si avvia.

Tu supponi che qualcuno vada a dormire da qualche parte e qualcun altro si svegli prima o poi. Qualcuno scala un albero e qualcuno cade da un albero. È questo tutto il rumore per nulla a cui Shakespeare pensava prima che ci fossero dei computer da accendere?

Tutta la vita sembra così importante, e poi riparti da capo di nuovo. Prosegui a fatica o ti riprendi, e il giorno è finito e inizia la notte. Dove sei? Dove hai avuto inizio? Lo capisci che tu non finisci mai.

Che cosa vuole dire o non dire tutto questo, e che differenza fa? Dove sta l’estasi? Quand’è che incomincerai a sapere qualcosa che sia degno di nota? E come fai a saper leggere l’ora, e quando mai ti ricordi qualcosa e perché dovresti ricordartelo, specialmente quando ciò sembra ossessionarti?

Guarda! Ecco un altro bivio nella strada, ed è tutta acqua passata – sotto i ponti.

Tu conosci l’alfabeto e le tabelline. Sai che la banda è tutta qui. A che scopo devi sapere qualsiasi cosa? Che differenza fa un giorno e chi, in Nome di Dio, lo dice?

A che ora sei andato a letto ieri sera, ed a che ora ti sei svegliato questa mattina, e perché e perché no?

Amato, tu Mi domandi ciò che stavo appena dicendo. Quale conclusione traggo? Quale lato è in alto, e quale via è la via per andare a Casa?

Dio, io Ti domando, sono davvero il Tuo Amato? Lo sono?

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