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Heavenletter #518 Mocassini, non stivali

Heavenletter #518 Mocassini, non stivali

Dio dice:

Voi create dei problemi a voi stessi quando siete convinti che qualcosa debba essere come pensate che dovrebbe essere. Quando pensate che qualcosa non è come voi pensate che dovrebbe essere, ne fate un ostacolo. Negli ostacoli, mettete della resistenza. E così la resistenza dentro di voi cresce, e proprio quella resistenza diventa il vostro ostacolo.

Persino quando digitate un numero di telefono e la linea risulta occupata, siete contrariati. Che cos’è l’irritazione se non una resistenza che avete accumulata? Non solo sentite che una cosa debba essere come voi pensate e volete, ma sentite che debba essere come voi pensate e volete proprio in questo istante, e così diventate impazienti. Allora avete reso urgente una cosa, non importa quanto scarso sia il suo valore.

E così diventate tesi, e così avete dato estrema importanza al tempo.

E se, quando fate la vostra chiamata e la linea è occupata, reagiste dicendo: “Bene, la linea è occupata. Parleremo più tardi”. Che cosa avrete perso se non l’impazienza, e che cosa avrete guadagnato se non la pace?

Voi pensate che il juke-box dovrebbe suonare una certa canzone, ma ne sta suonando un’altra. Ciò che avete ordinato, non è stato suonato in quel momento, è siete di nuovo frustrati. Vedete come vi frustrate da soli?

Oggi siate felici delle interferenze che arrivano. Non interferite con esse. Lasciatele stare. Rendetele gioiose. Se perdete un autobus, ne prenderete un altro. Nel frattempo, rendete utile l’attesa. Spendetela in qualche altro modo e non per lamentarvi dell’autobus perso.

Le piccole cose non devono farvi inciampare.

E se foste in orario in realtà? E se fossero sbagliate le scadenze che avete in mente? E se fosse sbagliata la vostra coordinazione dei tempi?

Mettetevi in sintonia con l’universo. Gli alberi non si lamentano di nulla. Persino quando il freddo distrugge i loro getti, gli alberi stanno bene. Una gelata tardiva non scuote il loro riso. Perché scuote il vostro?

Buttate via i vostri orologi per una giorno o due. Calcolate il tempo in base al sole. Oppure gettate ai venti il tempo e per un momento rilassatevi con Me.

Non c’è alcuna fretta. La fretta è fabbricata. È una cosa fatta dall’uomo. È di poco valore. È superflua. La fretta vi rallenta. Non lasciate che il tempo governi la vostra vita. Esso è un despota servile.

Affrettarsi è un allontanamento dalla vostra vita. È salire sul treno sbagliato. Viaggia veloce, ma non vi porta là dove volete andare. Vi porta semplicemente in fretta nel posto sbagliato. Vi rende di cattivo umore.

Nella vita fate delle ruote, non delle corse folli.

Fate delle capriole.

Rotolatevi su per le colline.

State sdraiati e contate le nuvole di giorno e le stelle di notte.

Non dovete precipitarvi incontro alla vita.

Lasciate che la vita venga incontro a voi.

Non prendete in braccio la vita portandola da ogni parte.

Lasciate che la buona fortuna prenda in braccio voi e vi porti in alto.

Lasciate che vi porti sopra l’architrave. Lasciate che ciò che la vita ha ordinato per voi sia una sorpresa. Non dovete tracciare una mappa in anticipo. Non dovete camminare sul filo del rasoio. Camminate in un ampio varco.

Avventuratevi nella vita oggi e fatene quello che volete, non stando in agguato. Incominciate a camminare e scoprite tutto quello che forse avreste perso se vi foste affrettati o se aveste scavato delle trincee.

Imbarcatevi nella vita. Camminate con passo leggero. Siate agili. Indossate dei mocassini, non degli stivali. Rendete vostra la vita lasciandola libera. Non siate taccagni con la vita. Lasciatela libera. Lasciatevi andare. Siate presenti nella vostra vita. Non precipitatevi a precederla.

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