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Heavenletter #393 Perché lamentarsi?

Heavenletter #393 Perché lamentarsi?

Dio dice:

Io sono un elemento costituente di te. Ti costituisco. Quando ti senti distante da Me, si tratta di pura illusione. L’idea della distanza da Me non potrebbe essere più lontana dalla verità. Tu sei un essere sacro, ed Io sono la tua Sacralità. Tu pensi solo che Io sia qualcosa che cerchi di raggiungere.

Se tu fossi nel tuo stato naturale, esattamente come sei senza interferenze da parte del tuo intelletto sfrenato, sapresti che le onde del tuo cuore si gonfiano per via del Mio movimento dentro di te.

Da dove credevi di provenire?

Il tuo ego è così enorme che credi di avere creato te stesso? Sei nato, ma la nascita ti è stata data. Sei emerso dalla vastità del Mio cuore solido. Dico solido perché il Mio cuore non vacilla. Il Mio cuore ha molta fiducia in te e non devia mai.

Se tu potessi aggrapparti a quest’unico pensiero della Mia lealtà, piuttosto che ai tuoi altri pensieri copiosi, la negatività sparirebbe; essa esiste solo nel pensiero.

Hai continuato ad aggrapparti al concetto di opposizione. L’hai corteggiato. L’hai chiamato con altri nomi. L’hai chiamato altre persone. L’hai chiamato il diavolo. Ma sei tu che sei stato opposto a te stesso. Ti sei inserito tra il tuo vero sé e Me. Hai fatto di te stesso un guerriero della vita come un calciatore su un campo da calcio.
Non è forse vero che hai pensato che la vita sia una sorta di campo di battaglia o un tessuto duro che devi strappare e torcere?

Non puoi scegliere tutte le strade della tua vita, ma puoi essere il tuo vero sé, qualunque sia il terreno su cui cammini. Non devi combattere contro i rovi e farti intrappolare ancor di più da essi. Non devi lamentarti delle colline che devi scalare o delle valli della vita. Le colline o le vallate possono esistere senza l’un l’altra?
Perché lamentarsi?

Vuoi davvero che la tua vita sia un piano uniforme? Ti dico che non lo sarà, ma tu puoi essere l’uniformità, la serenità, che cammina su qualunque strada. La tua andatura, e non quello su cui cammini, è la magnificenza o l’ostacolo.

Tu distendi il mondo davanti a te. Hai scelto di camminare su esso. Inciampare è un’illusione. Davanti a te vedi una strada accidentata di successo o di fallimento, quando nessuno dei due è vero. È soltanto una strada davanti a te e tu che ci cammini sopra.

Quando entri in una dimora, sei ancora tu che stai entrando nella dimora.

Tutto quello che accade nella vita è meramente una ringhiera a cui la tua mano si aggrappa mentre stai passando. La tua vita manifesta è un banco di prova, ma tu sei molto più di quello su cui si appoggiano o si posano le tue mani o i tuoi piedi. Tu sei il pilastro della tua vita è Io sono il tuo Fondamento. Il terreno su cui cammini non lo è. Sei tu che cammini attraverso la tua vita. Quello su cui cammini, non è quello di cui sei fatto né la tua rovina. Non sarebbe un pensiero sciocco?

Puoi pensare a Me come il tuo Difensore, ma non hai bisogno di alcuna difesa più di quanto tu abbia bisogno di un avversario. Che cosa può essere il tuo opposto quando ci siamo soltanto Io e te? Che cosa può essere opposto a te.

Hai trasformato in ombre le tue paure e le hai chiamate il nemico. Le tue paure sono davvero il tuo nemico, perché permetti ad esse di dominarti. Sii il tuo proprio dominatore. Caccia via la paura, perché essa non è altro che fantasie oscure. Sii il tuo oggetto d’amore e vieni da Me proprio ora nei posti segreti del tuo cuore e, una volta per tutte, rivendica Me come la tua verità e la tua abbondanza.

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