HEAVEN #3564 Riscrivi il tuo copione
HEAVEN #3564 Riscrivi il tuo copione, 28 agosto, 2010
Dio disse:
Nessuno ferisce il tuo cuore se non tu stesso, Mi capisci? Non è quello che succede che ti fa male. Pensi che qualcun altro sia la causa della tua tristezza. Qualcun altro può essere il fattore scatenante, ma sei tu che lo lasci scatenare e ferisci il tuo proprio cuore. Trai conclusioni e accetti le conclusioni che trai, e punti il dito contro l’altra persona. Lui ha ferito il tuo cuore, dici. Ti ha pugnalato e ha girato il coltello. Sei tu l’unico ad avere il potere di farlo. Le conclusioni che trai, pugnalano il tuo cuore. Quello che fanno o non fanno gli altri, sono affari loro, non tuoi.
Lo stesso atto può essere visto in più di un modo. Forse sei lesto a prendere un atto come un affronto personale.
Tutti stanno cercando di equilibrare la propria vita nel mondo come meglio possono. Nessuno ti fa prigioniero. Nel suo tentativo di liberare se stesso da una situazione, che percepisce nel modo in cui la percepisce, qualcuno può urtarti o persino farti cadere. Forse l’apparente altro sta cercando semplicemente di farsi strada nel mondo. Temendo quello che stava temendo, forse qualche genere di imprigionamento da parte tua, magari stava solo correndo ai ripari. Stava cercando di sopravvivere, proprio come tu stai cercando di sopravvivere. Lui sta cercando di farsi da parte davanti a quella che forse vede come un’inondazione, diciamo e, apparentemente, il tuo cuore viene calpestato. La tua presenza è casuale, lo capisci. E’ qualcosa dentro di sé che l’altro sta sfuggendo, e tuttavia ti senti colpito nel fuoco incrociato.
Non c’erano pallottole vere nell’arma. Hai ferito il tuo proprio cuore, perché anche tu stai cercando solo di sfuggire a una ferita non curata, a una ferita di molto tempo fa che ti capita di vedere alzare la testa dal passato. Contrariamente alla tua valutazione, nessuno ti sta facendo nulla adesso, tranne richiamare alla tua mente una contusione e confusione di vecchia data, da molto tempo offuscata. La tua stima iniziale era errata, perché non avevi informazioni sufficienti. Hai interpretato male già in partenza. Ti sei accollato una ferita che non stava a te accollarti. Eri lì, ma è stato il dolore di qualcun altro che hai creduto tuo. E’ stata la paura di qualcun altro che ti si è incollata. Tu eri innocente, e tuttavia ti sei proclamato colpevole, colpevole della mancanza di qualcun altro, e così ti sei dichiarato non amato invece di amato.
Una volta ti è stata assegnata una parte in una commedia. Inconsciamente, continui a recitare sempre quello stesso ruolo. Ti ricordi così bene le battute, e tuttavia ti sei dimenticato di avere già recitato quella scena. Sembra che tu non riesca a cambiare pagina.
Tu non vedi quello che c’è davanti a te. Invece vedi il passato. Senti che c’è qualcosa che devi disfare, e cerchi di disfarlo adesso. Incapsuli il passato nel presente. Non conosci nuove battute da dire. Sei stato ferito una volta, ed ora ti ferisci di nuovo, come se fosse quello il ruolo che dovevi recitare, come se non potessi scegliere un altro ruolo. Tu sei capace. Puoi cambiare ruolo. Puoi uscire da un vecchio costume e indossare abiti nuovi.
Un ruolo che reciti, è soltanto un ruolo. Non sei relegato ad esso per sempre. E’ soltanto che sei tu che devi assegnarti un nuovo ruolo. Una volta eri un bambino piccolo. Ora sei una persona adulta. Una volta qualcuno, nella propria mancanza di visione, ha tradito il tuo cuore, e tu hai permesso alle circostanze di ripetere quello che non sarebbe mai dovuto succederti, ma è successo. E’ successo. Non è necessario che tu lo ripeta mai più. Quello che eri una volta, quello che hai sofferto una volta, non deve appiccicarsi a te. Adesso sei abbastanza forte da poter riscrivere il tuo copione e farne quello che vuoi. Riscrivilo adesso, e finiscilo. Apri la porta alla tua libertà. Tu hai la chiave.
Heavenletters
Copyright@ 1999-2010
Traduzione di Paula Launonen

