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HEAVEN #1563 Anche quando avete ragione

HEAVEN #1563 Anche quando avete ragione

Dio disse:

Non siete necessariamente equi nel modo in cui giudicate voi stessi e nel modo in cui giudicate gli altri. Può darsi che siate più severi con voi stessi o più severi con gli altri. Ma ogni giudizio è severo, amati.

Potreste dire che voi non giudicate, che voi vivete e lasciate vivere, eppure il giudizio è anche nella mente di coloro i quali dicono ‘vivi e lascia vivere’. Non esiste un appello a concedere il permesso a ciò che è naturale e che, a tutti gli effetti, non è in realtà affare vostro. Anche quando avete ragione. Anche, e soprattutto, quando avete ragione, siete usciti dai limiti. Il fatto che siate il custode di vostro fratello, non significa che abbiate giurisdizione su un altro. Non avete voce in capitolo riguardo a come un altro gestisce la propria vita. Un fratello non cerca di prendere il controllo o di annullare il suo fratello.

Ogni persona agisce nel mondo secondo la propria percezione. La sua percezione non è uguale alla vostra. Tenendo questo a mente, tutti hanno ragione. Tutti hanno ragione dalla propria prospettiva.

Anche quando una persona afferma che non vale la pena di fare qualcosa, essa stessa può farla ugualmente. E così uno beve troppo o mangia troppo o si droga o ruba o è irascibile. In quel caso, sembrerebbe che le persone non abbiano voce in capitolo nemmeno riguardo a se stesse, in quanto non sempre seguono i propri consigli. Che cosa vi fa pensare che qualcuno seguirebbe i vostri?

Anche quando avete ragione secondo ogni standard che conoscete, voi non sapete. Anche quando le azioni di una persona cara la conducono alla morte o in prigione o alla cattiva salute, nessuno sulla Terra può dire con sicurezza che la sua vita sia stata sbagliata. Forse era giusta in una maniera che voi non riuscite a vedere.

Può darsi che la vita di un altro non realizzi affatto i desideri che avete per lui. Ma la vita è sua, da vivere come preferisce, anche quando le sue scelte non sono quelle che voi fareste per lui, o per chiunque. Anche quando amate qualcuno, dovete lasciarlo andare secondo la sua visione, o mancanza di visione, anche se, dalla vostra prospettiva, forse dalla prospettiva di tutti, forse persino dalla sua stessa prospettiva, egli sta facendo male alla propria vita sulla Terra. E’ una scelta sua, non vostra, amati.

Questo non significa alzare le mani in segno di resa. Significa allentare la presa. La vostra presa emotiva. Significa riconoscere a voi stessi che tutti sono degli esseri liberi ed hanno il diritto di decidere della propria vita, qualunque cosa ne pensiate. In questo modo, li rendete liberi e liberate voi stessi dagli obblighi. L’obbligo è un grande peso. L’obbligo è una violazione della libertà.

Anche voi avete delle scelte. Avete la scelta di lasciar andare il vostro diritto percepito di condannare o di correggere la vita di un altro. E avete la scelta di non essere disperati. Avete la scelta di condurre la vostra vita. Avete la scelta di rinunciare alla disapprovazione, anche quando la disapprovazione è l’unica cosa che abbia senso. Questo è umiliante.

Quando qualcuno è zoppo e non riesce a camminare, voi non esigete che si alzi e che cammini. Non lo pretendete ripetutamente. Non siete arrabbiati con lui. Non gliene fate una colpa. Non inveite contro di lui. Siete consapevoli del fatto che, in questo frangente di tempo e spazio, egli semplicemente non può camminare.

Non è vostra missione insistere che egli cammini. Non vi assumete il controllo della sua vita. Tenete aperte le porte e lasciate che passi attraverso i portali da solo. E poi ve ne incamminate.

E così dovete fare con tutti quelli che sembrano meno capaci di voi. Benediteli. Concedete loro i propri diritti, proprio come Io vi concedo i vostri.

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Traduzione di Paula Launonen