HEAVEN #3565 Una poesia che Dio ha scritto una notte, 29 agosto, 2010
Dio disse:
Può darsi che tu stia camminando su una strada rocciosa, ma non fare l’errore di credere che questa strada sia il tuo sentiero. Forse sei su un terreno roccioso adesso, ma c’è un terreno liscio davanti a te. Tu non sei la strada su cui stai camminando, o incespicando, o a cui sei aggrappato o da cui ti stai allontanando. Sei più di tutti quegli aspetti della vita che identifichi come te o che chiunque possa identificare come te.
Se stai scendendo le rapide di un fiume, questo non significa che tu sia le rapide. Se prendi un battello lento, questo non significa che tu sia un battello lento. Sei al di là di tutti i pezzi e i passi della tua vita, così come appare sulla Terra. Sei assolutamente più grande della somma delle parti. Tu sei Interezza.
Potresti essere un artefice, eppure sei anche uno che riceve. Lanci la tua vita, e la catturi. La vita è comunicabile, ed è indefinibile. Tu sei più grande di qualunque definizione. Sei al di là della visione degli occhi.
Sei una poesia che Io ho scritto una notte, e stai leggendo su te stesso. Potresti identificarti come un trattato o un’esposizione tecnica, eppure ti ho scritto come una grande poesia. Devi leggere tra le righe. Sei anche le parole non scritte. Io ho scritto una poesia su di te, e tuttavia era una poesia su Me Stesso che Io diffondo da una capo all’altro del firmamento. Tu sei Creazione. Non ci sono incisi. Tu prendi vita sulla pagina della poesia che Io ho scritto, e sei tenuto in alto perché tutto il mondo ti veda, eppure non sempre il mondo vede. E’ troppo indaffarato.
Io sono Colui che fa, e tuttavia non sono mai indaffarato. Indaffarato richiede del tempo in cui affaccendarsi, e Io sono al di là del tempo, e anche tu lo sei. Noi viviamo in altre dimensioni anche se siamo senza dimensione. Per essere senza dimensione, devono esserci dei confini, e Noi siamo oltre i confini. Noi siamo oltre le dimensioni. Siamo al di là delle forme e delle misure. Siamo vasti. Siamo la Vastità stessa.
Noi ci alimentiamo d’amore. Che altro c’è per alimentarsi? Sembra che ci muoviamo, eppure siamo sempre fermi. Siamo movimento inamovibile. Siamo immobili. L’amore non corre in giro. L’Amore non fa altro che fiorire. Fiorisce in te.
L’amore sovrasta i confini immaginari. L’amore è il succo della vita. Qualunque sia il sentiero su cui pensi di trovarti, sei sul sentiero dell’amore. Sei sul sentiero di te stesso. Sei sulle tracce di te stesso. Sei il cacciatore di te stesso. Stai seguendo le tracce di te stesso.
Di quale bellezza sei fatto? Beh, della Mia bellezza, naturalmente. Nella Mia visione, e nella tua vera visione, non c’è nulla che non sia bello. Non ci sono speculazioni. C’è semplicemente l’Essere, e tu sei un Essere del Mio amore. Riempi le fessure del Mio cuore. Sei l’addetto al riempimento di tutti i cuori, e sei tutti i cuori. Sei l’incarnazione dell’amore. Del Mio amore sei stato fatto. Non c’è altro che tu possa essere, e tuttavia, tu non Mi credi del tutto. Forse contrasti persino l’idea. Ti inerpichi nella vita e forse trascuri l’amore che sei. Si dice che tu abbia dimenticato. Certamente, hai contestato il Mio riconoscimento di te. Io non do valutazioni. Ho donato Me Stesso al mondo, e tu sei Me Stesso sparpagliato da una capo all’altro del mondo, e tuttavia tu obietti e protesti, eppure, anche così, sei la Mia poesia.
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Traduzione di Paula Launonen