Heavenletter #6538 Dì addio all’angoscia
Dio disse:
Amato, liberati da tutti i tuoi controinterrogatori interiori. Ti affliggono duramente ed a lungo. Continui a rimuginare questi controinterrogatori. Ti consumi. Vorresti cancellarli e smetterla di rivangare quello che non hai detto e che vorresti tanto aver detto. Non accanirti più sul passato.
Non arrivi da nessuna parte. Te la prendi con te stesso ripetutamente, senza arrivare da nessuna parte, eppure ripassi il processo di interrogatorio come se pensassi che, in qualche modo, questa volta riuscirai a fare di meglio. Continui a ferire te stesso senza arrivare da nessuna parte. Ti sei punito già abbastanza. Potresti andare avanti all’infinito inutilmente.
Sì, esci da questa routine e dall’apparenza di impotenza. Hai la tendenza a riesaminare le stesse merci danneggiate senza arrivare da nessuna parte, eppure, come se fossi sotto l’autoipnosi, continui a ripensare a ciò che qualcuno ha detto o fatto, che ti fa male. Continui a battere sugli errori di un altro e sui tuoi, come se fossi incollato agli auricolari. Puoi riprendere le cattive notizie e riprodurle senza pietà. La tua mente continua a giocherellare con i tasti.
Chiedi a Me e al tuo Sé di porre fine a questa parodia una volta per sempre. Chiedi:
“Dio, ti prego di sostituire questo copione per me. In Nome di Dio, cosa c’è che non va in me che non riesco a lasciar perdere questo argomento? Che cosa credo di stare facendo? Questa cosa non è marginale secondo me. Dio.
“Dio, sono come un terrorista che tortura me stesso. Per favore, aiutami ad abbandonare questo. Sono condannato a riesaminare continuamente la mia vita in maniera insensata? Una ripetizione ininterrotta è sufficiente”.
Amato, tu sei fedelmente sotto l’incantesimo del passato. Stai cercando troppo duramente di toglierti dalla mente tutto questo. Rilascia questi pensieri sfortunati. Ti danno il mal di testa. Come possiamo distogliere la tua mente del tutto da te stesso?
Non devi inoltrarti nel Viale dei Ricordi, perché potresti aggravare il tuo senso di impotenza. Tu continui a ripetere e ascolti di nuovo te stesso.
Ti ricordi del correttore universale? Metaforicamente, dipingi la prima pagina delle tue notizie con una pennellata di vernice bianca e smetti di criticarti. Oppure incomincia a ridere forte o corri un paio di chilometri a passo veloce o sali sull’Empire State Building o accorcia tre paia di jeans.
Non è un segreto per te che hai delle cose migliori da fare che ripetere i torti subiti o, peggio ancora, i torti che hai lasciato agli altri.
Capisci che c’è una certa vibrazione che l’angoscia richiama. Perché vorresti portarti appresso le angosce passate – perché mai lo faresti?
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