Così come i Miei figli percepiscono la vita sulla Terra, non esiste rimedio. Non siete continuamente in cerca di un rimedio per la vita umana? Non avete cercato questo o quel seminario, questo o quel libro, questa pozione, quella pozione, questo o quell'elisir della vita, questa persona, quella persona? voi volete una soluzione. Volete crescita, ma il rimedio che sembrate cercare potrebbe essere l'oblio.

Non esiste una pozione per la vita relativa, amati. Fino a quando vi aggrappate con tutte le forze alla vita nel mondo, siete soggetti ad essa. Fino a quando passate al setaccio perdite e profitti, vi divincolate dalla vita.

Esiste una condizione chiamata Condizione Umana. Immersi in questa condizione, c'è la ricerca di una vita più grande, di una realizzazione maggiore e, così sembra, anche la ricerca dello scampo. Trovate la strada della vita che percorrete piena di puntine da disegno e mine terrestri, e così forse scappate via in un modo o nell'altro.

Fareste di tutto per sfuggire all'oppressione della vita. Mangiate, bevete e vi divertite nel tentativo di sfuggire alla vita. Amati, quello a cui volete sfuggire in realtà è la vostra attuale percezione della vita. La vostra attuale percezione sembra richiedere sofferenza dalla quale scappare.

La sofferenza è soltanto un aspetto della vita nel mondo che voi vedete. Temete tremendamente la sofferenza. Nonostante quello che avete pensato, visto e sentito, non avete bisogno di soffrire la sofferenza. Potete persino soffrire senza sofferenza, amati. Mi state seguendo sulla strada su cui vi voglio portare?

Quando perdete il vostro giocattolo preferito, non è necessario che soffriate. Quando perdete la vostra fortuna in denaro, non è necessario che soffriate.

Nemmeno la perdita percepita (la perdita non può essere che percepita) di una persona cara non deve farvi soffrire. La perdita percepita e la sofferenza non devono andare di pari passo. Potete sentire la perdita e non soffrire, poiché la perdita non è vera. I tesori del mondo relativo sono tesori del mondo relativo. Per definizione, il mondo relativo è solo temporaneo.

Non portate le occasioni per soffrire come distintivi. Fate cadere i distintivi. Non c'è alcun merito nella sofferenza. Soffrire non è nobile. È ignobile.

È ora di cambiare l'intero fulcro dei vostri pensieri.

Non c'è alcun bisogno di cercare un'altra panacea o attività per affogare i vostri dispiaceri. Non abbiate dei dispiaceri, non abbiate dei rimorsi, non abbiate alcuna di quelle punizioni auto-imposte. Sembra che vi puniate per il fatto di essere un essere umano in un corpo. Vi addolorate perché siete un essere umano, e sembrate dimenticare che siete irrevocabilmente un Essere Divino.

Lasciate che l'Essere Divino sia la fonte della giovinezza da cui bevete. Applicate la vostra Divinità generosamente ogni mattina e sera. Ripetete varie volte al giorno.

Vi siete chiesti tante volte: "Cosa c'è che non va in me?" Ora chiedetevi: "Cosa c'è che va in me?" Chiedete e rispondete. Bevete quel miscuglio e lasciate stare i farmaci.

Non c'è nulla che non vada in voi, eccetto il fatto che pensate che essere un essere umano pregiudichi una vita felice.

Uscite dai gesti che fate nella vita. Non aggrappatevi al passato. La sofferenza è del passato, o forse del futuro. È troppa attenzione su ciò che non merita alcuna attenzione. Non c'è alcun tornaconto nel pensare a ciò che vi rende stanchi.

Spendete la vostra vita su altre cose. Accettate che siete un Essere Divino. Anche quando vi agitate per gli aspetti relativi della vostra vita molto umana, accettate che siete un Essere Divino.