Heavenletter #282 L’amore della vita di Dio
Dio dice:
Parliamo del Mio amore per un momento. È stato un tale mistero per te, che cos’è l’amore, che tu possa esserlo, e sei perplesso di come Io, Dio, possa amare così tanto ed amare tanto quello che, ai tuoi occhi, ha imperfezione. Ti domandi come Io possa amarti così tanto, semplicemente come sei, un essere agitato sulla Terra.
Qualche volta disprezzi te stesso. Questo non è un pensiero tuo. Di sicuro non è un tuo pensiero originale.
Il pensiero originale è come il Mio. Sei venuto nel mondo come un essere della Mia luce e avevi una consapevolezza totale di quanto chiaramente eri amato e dell’amore incommensurabile che contenevi. È stato il tuo concetto originale di te stesso che si è dissolto alla luce del giorno del mondo.
Il tuo concetto originale era talmente preciso e così inviolabile che tu avevi un’apertura totale. Eri talmente aperto che hai assorbito la negatività che ti veniva consegnata. Ti sei riempito di essa e l’hai creduta tua. Poi hai guardato dentro te stesso e non hai visto l’amore che era ed è il tuo vero stato ma la negatività che era stata perpetrata ai tuoi danni, e non ti piaceva e, pertanto, non piacevi a te stesso.
Trovi difficile credere nel Mio amore, mentre trovi facile credere in una quantità di altre cose. Hai creduto persino nella nullità.
Svuotati adesso e ritorna all’apertura.
L’apertura non è un vuoto. È pienezza di amore. L’apertura è la tua forza. Quando sei aperto, sei in possesso di tutte le tue piene facoltà.
Non confondere l’amore di cui Io parlo con l’emozione che conosci come amore. L’amore di cui Io parlo è uno stato d’amore che non ha bisogno di alcun oggetto, a meno che non chiami Me un oggetto. Possiamo chiamare gioia l’amore di cui parlo. È uno stato di puro essere. È una serenità, non uno sconvolgimento.
Tu tendi ad attribuire il tuo raro senso di gioia innata a tutto tranne che a te stesso, ma la gioia sta solamente dentro di te. Proviene da te, a qualunque cosa tu la attribuisca, e non da qualcosa di esterno a te. Qualcosa di esterno può scatenare la tua consapevolezza del tuo vero stato, ma la tua consapevolezza è tua. È il tuo nucleo, questa gioia, questo amore, questa consapevolezza che spesso trascuri. Lo lasci fuori per troppa ressa, ecco cosa fai.
Questo stato d’amore, che Io insisto a dire che tu sei e che tu protesti impossibile, ti è cionondimeno molto familiare. Lo riconosci, quell’espansione dentro di te.
Quando ne hai la consapevolezza, esso riverbera nel tuo flusso sanguigno. Sì, persino il tuo sangue conosce la sua felicità, perché riconosce la tua gioia. La tua consapevolezza della tua gioia innata scarica le tossine, che sono il residuo dei pensieri non amorevoli. Quanto sei quietamente gioioso quando i pensieri non occupano la tua consapevolezza! Non pensando, tu hai consapevolezza. Noti la consapevolezza.
Le cose stanno così: Tu hai continuato a guardare un’opera teatrale e sei rapito da essa – tutti gli attori, lo scenario, l’azione, la storia. E poi gli attori se ne vanno. E poi gli oggetti di scena sono rimossi. E poi rimane solo il palco. Il palco su cui la commedia è stata mostrata, è come il tuo stato di consapevolezza su cui la tua vita incede impettita. La vita è più rumorosa della tua consapevolezza, anche se la consapevolezza è verità e la vita è…beh, non proprio verità, specialmente così come la interpretate. È solo la commedia. È la commedia della vita.
Ed ora ti dirò di essere più giocoso. Liberati dei pesi che ti trattengono dalla tua gioia donatati da Dio. Non sei qui sulla Terra per soffrire e perpetuare dei drammi. Sei qui per rivelare Me attraverso l’amore, non l’amore che dimostri, ma l’amore che tu sei, perché tu sei l’amore della Mia vita.
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