Heavenletter #227 Amore e visione

Heavenletter #227 Amore e visione

Dio dice:

Tu vedi fin dove ami.

La tua visione si estende fino al grado del Mio amore che lasci entrare.

Visione e amore vanno insieme. Tu ami fin dove vedi. Oppure possiamo metterla in questo modo: La tua visione blocca l’espressione del tuo amore.

La tua vita è una ricerca per vedere come Io vedo. Hai pensato che la tua vita fosse una ricerca di difetti e colpe. Hai cercato quelli, non è vero? Non sei forse saltato sugli errori come un gatto impaziente sulla sua preda? Sì, tu hai dato la caccia ai difetti, ma solo perché hai pensato di essere tu un difetto; hai pensato di essere colpevole e hai sentito la necessità di lasciare che qualcuno o qualcun altro si addossasse la colpa per te. E così hai badato ad essere scontento.

Ora che sai questo, puoi cercare di essere contento. Devi farlo. Ti do ben pochi doveri, ma questo è uno di essi.

Puoi girare l’angolo della tua visione. Socchiudi gli occhi un po’, se devi, per vedere il dono al di là del difetto.

Sappi questo: Persino nelle tue tragedie, c’è qualcosa a tuo beneficio. Nulla accade ad un altro e non a te. Fai parte dell’equazione. C’è una benedizione per te. Ogni nuovo passo che fai, è una benedizione per te. E qualche volta devi fare un passo e qualche volta sei costretto. Per lo più, ciò che sei costretto a fare è guardare al di là di dove hai guardato. Ti è data nuova consapevolezza. Certamente, una nuova consapevolezza è una benedizione.

Quello che deve essere lasciato cadere, è lasciato cadere. Arrivi a nuove conclusioni, di solito non corrette nemmeno esse, ma puoi tenerti a galla solo fino ad un certo punto. È meglio non trarre conclusioni. Meglio trarre nuova vista e continuare a guardare più in là.

Punta più in alto. Quando guardi in una stanza chiusa, è probabile che non vedrai più in là della stanza chiusa. Apri altre porte allora. Vai fuori nell’orizzonte. Vai sull’orlo della Terra e guarda oltre.

Tu guardi un abisso come qualcosa in cui puoi cadere, ma è qualcosa che ti permetterà di volare. E così spiccherai il volo. Un’aquila vede in lungo e in largo. Puoi salire persino al di sopra delle cime montuose. Puoi volare ovunque i tuoi occhi ti porteranno.

Gli occhiali potrebbero non aiutarti a vedere. Possono aiutarti a vedere con maggiore precisione, ma tu stai cercando l’espansione, non la precisione. Sarà bene che tu guardi al di là di dove puoi vedere attualmente.

I muri di mattoni non esistono. Un mattone non è più del legno o del vetro o dell’aria. Sono tutti luce. Non è colpa del mattone se non riesci a vedere oltre esso. Non fa altro che essere un mattone e tu non fai altro che essere miope. Il mattone non è il tuo padrone. Tu dici che qualche volta sbatti contro un muro, ma è perché hai visto i mattoni.

Troppa attenzione sugli ostacoli! Concentrati a sgomberare il tuo sentiero. Puoi attraversare i muri. Puoi attraversare anche i Campi Elisi. O puoi superarli o aggirarli. Gli ostacoli sono fatti da te soltanto. Quando riesci ad assumerti la responsabilità di questo – non la colpa ma la responsabilità –, avrai davvero superato un ostacolo.

Quando dico responsabilità, non sto dando delle colpe. Sto dicendo che sta a te affrontarlo. Responsabilità è un altro nome di reattività. Tu reagisci. Questo è assumersi la responsabilità. Discutere sulla provenienza dell’ostacolo e sul suo aspetto e su quanto è grande, è una sorta di irresponsabilità. Responsabilità, come ogni altra cosa, è nel presente.

Qualche volta, solo qualche volta, è necessario ignorare gli ostacoli e continuare ad andare. Quando ti senti scoraggiato, hai dedicato troppa attenzione agli ostacoli. È necessario dirigere la tua attenzione là dove vuoi andare, e poi ci arriverai. Quando concentri la tua attenzione sugli ostacoli, come se gli ostacoli fossero il significato stesso della vita, avrai davvero degli ostacoli.

Tu hai considerato gli ostacoli come dei difetti. Ora salterai i difetti e gli ostacoli pure. Ti stai avvicinando a Me, e Io non vedo né ostacoli né difetti o colpe. Io vedo luce.