Gli ego feriscono gli ego. E' questo che gli ego fanno. Il Vero Essere di voi è intatto. Che cosa rimane allora se non l'ego? Gli ego vengono offesi, e gli ego offendono.
A volte qualcuno offende senza sapere di averlo fatto. L'offesa non è stata intenzionale e non è stata notata. Può darsi che l'offensore sia talmente spinto dall'ego da non avere consapevolezza dei sentimenti degli altri. Così avvolto nei propri sentimenti, la sua visione così bloccata, che egli non vede al di là di una frazione di se stesso.
Ma può anche darsi che qualcuno si sia offeso laddove non c'è stata alcuna offesa. L'ego di colui che si è offeso si è sentito ferito nell'orgoglio. In essenza, è sempre il vostro ego che sceglie di sentirsi offeso. L'ego è come un portiere in una partita di hockey, costantemente in guardia per impedire gli assalti.
I sentimenti d'offesa personali non possono essere altro che degli strumenti del vostro ego, amati. E' l'ego che prende le cose a livello personale. Il vostro Sé sa di essere invulnerabile alle offese. Conosce la propria Identità. Il vostro Sé è forte. Ma il vostro ego s'inaridisce. Sa di essere permaloso e di non avere alcuna sostanza.
Il Cristo, quando veniva diffamato, si offendeva a livello personale? Egli non disse mai: "Come possono fare questo a me?" Egli sapeva di essere al di là dell'individualità. Capiva che i Sé di coloro che gli causavano dolore, erano innocenti. Il loro Essere Superiore era stato messo da parte. Cristo sapeva bene che erano i loro ego a non sapere quello che stavano facendo o, piuttosto, che l'ego conosce solo offesa, causata o subita, e stava facendo il proprio dovere. Il richiamo dell'ego è: "Pericolo in vista. Mettiti in disparte." Il suo motto: "Offendi o sarai offeso. Veloce." L'ego ha i denti. Si attacca alla offesa percepita e non la lascia andare.
Cristo avrebbe potuto offendersi? Nemmeno se ci avesse provato. La sua visione era tale da non permetterglielo. Egli riusciva a sentire solo compassione per l'inconsapevolezza del Sé che gli veniva presentata. Sapeva che l'ego era tutto un bluff. Sapeva che l'ego era aberrazione. Sapeva che l'ego non aveva alcun posto. Cristo conosceva la propria compassione. Conosceva la propria comprensione.
E' l'ego che è lesto ad arrabbiarsi. L'Essere Interiore è così lontano dalla rabbia da non poter nemmeno concepirla. La rabbia è come un oggetto estraneo, sconosciuto. O come un moscerino così insignificante che l'Essere semplicemente non lo nota.
Miei amati, quando vedrete oltre l'ego? Quando smetterete di permettere che esso vi conquisti? Quand'è che lo metterete al suo posto, il che significa nessun posto? O pensate forse che l'ego abbia un posto e che l'ego sia necessario per la sopravvivenza? L'ego non è interessato alla vostra sopravvivenza. E' interessato alla sua. "L'ego soprattutto" è il suo tema ricorrente.
Voi non potete sottomettere l'ego, in quanto esso non ha esistenza alcuna. Non potete schiacciarlo. Non potete prenderlo per il collo e scuoterlo. Non potete rimuoverlo. Potete soltanto elevarvi più in alto, dove esso non ha alcun senso e quindi non esiste, né come proponente né come opponente. L'ego è semplicemente un concetto che non riuscite più a concepire.
Il vostro cuore non è spinto dall'ego. Ma la mente è come un gatto al quale piace giocare con l'ego, saltargli addosso, gettarlo in giro, lottare con esso. Ma persino il gatto alla fine mette da parte il giocattolo e passa agli affari della vita.
E' l'ego che si gonfia per la rabbia. E' l'ego che odia. E' l'ego che si offende. Non pensate che l'ego vi renda forti. Vi rende deboli. L'ego si nutre di voi, vi corrode, salta via e poi ritorna di nuovo a farvi piccoli e farvi dimenticare il vostro Sé Più Grande. Dichiarate la vostra indipendenza dall'ego.