Heavenletter #6088 Che ne dici dei Geni e delle Fate?
Dio disse:
Riuscite ad immaginare un mondo senza fiori? O senza uccelli? O senza cervi? Senza sogni?
Riuscite ad immaginare un mondo senza persone? O senza famiglie? Senza bambini? Senza madri e padri e fratelli e sorelle?
Riuscite ad immaginare un mondo senza voi? Come potrebbe esistere il mondo senza voi in esso?
È difficile contemplare del tutto l’esistenza senza di voi, perché in questo momento siete il vero e proprio fulcro dell’esistenza, o così sembra.
D’altro canto, potreste dire che vi piacerebbe tanto avere un mondo senza la polvere e le mosche o senza qualunque cosa che dobbiate spolverare o schiacciare. A conti fatti, potrebbe non piacervi affatto. Non vi siete ancora resi conto del ribaltamento nell’equilibrio della natura che potrebbe sorgere anche senza solo una delle cose che dite di voler eliminare.
In ogni caso, vi domando: Che cosa ho tralasciato in questo Universo Creato? Dopo averci pensato a lungo, cosa potreste dire?
“Che ne dici dei geni? Che ne dici delle fate?”, potreste domandare.
Direi che questi sono compresi. I geni e le fate risultano dal vostro pensiero o, se preferite, dalla vostra propria vibrazione. Lo capite?
Usate la vostra intelligenza donatavi da Dio. Spesso è chiamato Buonsenso. Quando state dando risalto al caos nei vostri pensieri, in che cosa vi imbatterete probabilmente? Quando state pensando alla pace, che cosa è più probabile che vi segua nelle vostre orme?
Dentro ogni cosa sta un tesoro. Nella calura, c’è una fortuna inaspettata. Nel freddo polare, c’è qualcosa che, persino nella contrazione, vi fa espandere. State crescendo per racchiudere il mondo intero che, persino ora, esiste dentro di voi.
Molto tempo fa c’era una Heavenletter intitolata: “Cos’altro puoi chiedere a un mondo che ti dà della cioccolata?”
Quanto può essere infinita la risposta ad anche solo una domanda?
Come ho dato inizio alla Creazione se non con un gesto della Mia Mano, per così dire?
Potreste avere l’idea che Io abbia creato l’Universo con un pensiero vasto. L’Universo ebbe inizio con un’essenza che era cercata però non esattamente pensata.
L’Universo ebbe inizio prima del linguaggio, così come voi conoscete il linguaggio. Non c’erano parole con cui parlare. Il linguaggio non era nemmeno un sospetto allora. La comunicazione era pre-comunicazione. C’era Unità senza la conoscenza del concetto di Unità. Fino a quando non c’era la separatezza, come si poteva congetturare l’Unità, figuriamoci averne cognizione?
Non c’è nient’altro da dire, eppure sono state dette tante cose e tante cose sono state lette. Da dov’è venuta la conoscenza?
La Vita sulla Terra pare essere un Grande Esperimento a cui, in qualche modo, da qualche parte, vi trovate a partecipare. Chi è che partecipa? Quali ostacoli superate? Quali ostacoli schivate? Esistono davvero degli ostacoli?
Quanto poco riuscite a capire e quanto vi pavoneggiate? Che cosa indagate, e che cosa ancora non vedete? Che cosa c’è da vedere, e perché lo vedreste? Che cos’è tutto questo cercare? State cercando qualcosa, ma che cosa?
Potete avere la risposta pronta, ma fin dove arrivate? Dove potreste commettere una violazione se non ci fosse alcuna idea di possesso? Che cos’è un permesso, e da dove viene il permesso. Chi ha voce in capitolo? Esiste una voce in capitolo, e perché o perché non esiste?
E se non ci fossero delle domande da fare e nessuno a farne?
Qual è il significato del progresso, e chi l’attraversa?
Le domande sono eterne o infernali?
Dove andate quando non esiste alcun posto in cui andare?
Che cosa scoprite quando tutto è stato svelato?
Dev’esserci dell’altro da raggiungere, ma come fanno i Miei Figli sulla Terra ad avere una qualsiasi idea di quello che stanno facendo, quando la Vita è al di là dei sensi?
State cercando la Vita o è il Significato della Vita che cercate ma non riuscite del tutto ad afferrare, laddove un neonato presto afferra un sonaglino e si sente potenziato.
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