HEAVEN #1564 Lo Specchio della Vita
Dio disse:
Anche i vostri pensieri arrivano in ondate. Le onde sono il movimento della vita relativa. L’oceano è la Sorgente.
Le onde hanno un loro slancio. Si ritirano per spingersi in avanti. Le onde vanno e vengono. L’Oceano è.
Voi conoscete il silenzio dell’Oceano e il rombo delle onde che s’infrangono. C’è dentro e fuori. C’è su e giù. C’è rollio e beccheggio. C’è contrazione ed espansione. C’è l’impeto nel cuore.
Il mondo pensa che esistano gli opposti. Ma è tutto un unico giro della ruota. ‘Su’ fa parte del cerchio del ‘giù’. Dentro e fuori sono un’unica rotazione. C’è compressione, e c’è rilascio. C’è l’impulso, e c’è il suo riflusso.
Tutto quello che viene considerato due rotolii dei dadi, è uno. Un’onda si solleva preparandosi ad un’altra esplosione di se stessa. Tutto questo nella forma della vita relativa. Eppure esistono ancora le profondità dell’Oceano, e l’Oceano è calmo.
L’universo scoppia in un canto. Una nota alta, una nota bassa, esiste un’unica canzone, e si sviluppa tutta nuova, mai uguale a prima, eppure l’Unità ripete se stessa sempre di nuovo. Tutto nel mondo è movimento, eppure è movimento di quiete. La vita nel mondo è una danza d’immobilità.
Una parata della vita marcia davanti a voi, e vi trovate a marciare nella parata. Non è una cosa che sembra strana? Voi fate parte della vita, eppure ne siete l’osservatore onnisciente. Quello che osservate, siete voi stessi. E così osservate voi stessi che osservate voi stessi nello specchio della vita.
Voi fate un’inspirazione ed un’espirazione. Eppure esiste un unico respiro, e quell’unico respiro tiene su la Terra e le galassie. Il mondo è distante e tuttavia sta nel palmo della vostra mano.
Voi cercate di afferrare l’infinità con le parole. Le parole sono sulla vostra lingua. Esultate con dei suoni e date un nome ad essi. I suoni diventano oggetti. I suoni danzano davanti ai vostri occhi. Cadono sul terreno e crescono diventando alberi. Gli alberi dei vostri pensieri crescono proprio davanti ai vostri occhi.
Il mondo è come una coperta con cui vi coprite. E’ un’imponente montagna di impeto. E’ la foresta e anche la radura. E’ la pianura e la strada maestra di voi stessi, che voi cingete. E’ voi stessi che esplora lo stupore di voi stessi, eppure a malapena osate afferrarne la meraviglia. Non potete tenerla nella vostra mano. E’ appena al di fuori della vostra portata, ma non fuori dalla mente e dal cuore.
Siete pieni e siete vuoti. Siete tutto, e non siete nulla. Siete Oh, e siete Ah, e siete Sì e siete No.
Vi vestite e vi spogliate. Non potete nascondervi a voi stessi, anche se pensate che lo state facendo. Nulla vi è nascosto. Tutto è rivelato. E tutti rivelano. La vita si rivela, e voi ne siete i rivelatori.
Voi entrate e vi ritirate. Disegnate e cancellate. Dichiarate e rinnegate.
Voi siete la quiete del Mio cuore e il suo battito. I Miei miracoli voi compite, e innocentemente preferite l’inconsapevolezza alla consapevolezza.
Voi cercate e trovate. Fate cadere e raccogliete. Siete la manovella dell’universo. Muovete la mano nell’acqua.
Vi nascondete in un armadio, e scoprite di essere sul palcoscenico. Non esiste alcun armadio e non esiste alcun sipario. Ci siete solo voi, e solo Io. Voi pensate che l’Est è Est e l’Ovest è Ovest, ma l’Oceano è Oceano e il Mare e Mare, ed Io e voi siamo Uno.
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Traduzione di Paula Launonen