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DIANE E MOLLY XI

Dare Visione

Diane a Dio:

Che bella risposta mi hai dato! Queste parole mi elevano.
Vorrei un chiarimento, per favore. Tu hai detto che la compassione di Gesù era talmente grande che egli non riusciva a vedere la sofferenza? La Mia idea della compassione è un cuore totalmente aperto alla sofferenza di un altro. So che Tu intendi qualche altra cosa.
Ti ringrazio tanto.
Con amore,
Diane

Dio:

Il mondo vede sofferenza. La sofferenza è un attributo aggiunto e anche passato avanti, agli altri. Chiamate ignoranza la sofferenza. Cristo avrebbe forse visto ignoranza? La compassione più grande è vedere i Miei figli così come sono, non come essi, nella loro ignoranza, credono di essere.

Tanti dei Miei figli sono bloccati nel passato, come se quello che hanno sempre pensato dovesse essere ciò che continuano a pensare, come se ciò che i loro genitori pensavano dovesse costituire i loro pensieri, come se ciò che il mondo pensa, essi debbano pensare. Il mondo dice che la compassione è testimoniare e addossarsi la sofferenza di un altro. Io dico: Non addossatevela. Non vedetela. Vedete la verità. Comunicate verità, non sofferenza. Confermare la sofferenza? Cedere ad essa? Rinunciare alla verità per essa?

Io dico: Cancellate la sofferenza. Non descrivetela, non analizzatela né convalidatela.

Questo non equivale ad ignorare dove qualcuno si trova nella sua percezione. Ma equivale a non farsene catturare. Non è mancanza di compassione andare oltre la sofferenza, verso la Verità.

Quando un bambino piange per un camioncino dei pompieri rotto o toltogli, voi non vi sedete a piangere con lui. Lo abbracciate e sapete che la sua sofferenza non è reale. Sapete che il camion è una piccola cosa nel filone della vita. Ciò che egli desidera in realtà è, comunque, il vostro amore. Vuole una visione più grande della sua.

E’ questo che dovete dare.

Certamente non devono essere parole.

Parole potrebbero non funzionare. Probabilmente non funzionano. Non potete dissuadere qualcuno dal suo aggrapparsi alla sofferenza.

Ma commiserazione, simpatia e pietà sono povere cose. Sostituti miseri, sfortunati, della verità. Il silenzio è meglio.

Dove intendete porre la vostra attenzione? Dove la ponete? L’altra persona ha una scelta, ha fatto una scelta. Fate la vostra.

Non ponete la vostra attenzione sulla sofferenza. Ponete l’attenzione sulla Verità. I Miei figli sono immersi nell’ignoranza della sofferenza. La sofferenza è un costume. Nulla di più. Uno può scegliere di soffrire o di non soffrire. Potete scegliere di indossare sofferenza o di indossare Verità.

Soffrite forse quando piove? Voi sapete che il Sole c’è, non rivelato al momento, ma c’è. Il Sole splende. Questo è definitivo. La pioggia è temporanea. Le lacrime sono come la pioggia che scende. Non potete piangere per sempre. La pioggia si ferma.

Smettetela di pensare che la sofferenza sia virtuosa. Non ha alcuna virtù, a parte quella di farvi rivolgere l’attenzione a Me. Ma la gioia potrà portarvi da Me più in fretta.

Quando piangete con un altro, state rendendo suprema la vostra individualità e sprecando la vostra energia. Io non piango coi Miei figli. Invece, faccio splendere il Sole.

Se siete immersi nella sofferenza di qualcuno, in che modo questo l’aiuta ad uscirne?

Qual è più grande? La sofferenza o l’amore? La sofferenza o la visione? Dispiacervi per voi stessi o per un altro, non è grande. E’ chiudersi. E’ limitante. Non è una gran cosa dispiacersi per un altro. E’ una piccola cosa, di controllo.

Come si fa del bene ad un altro, senza farlo a spese della vostra pelle? Date il Mio amore, non il vostro. Lasciate stare quello che è stato. Lasciate stare. Scegliete ora. Siate. Siate. Il puro essere non piange. L’essere puro conosce soltanto la bellezza di se stesso, espresso ovunque. Ricordatevi l’eternità. Ricordatevi che l’oceano non piange per le sue onde che s’infrangono sulla spiaggia, poiché sa che ritorneranno.

Ti benedico per la tua domanda. Per favore, non pensare che ti stia rimproverando. Io scuoto i Miei figli, affinché escano dal sogno ad occhi aperti e si ricordino la verità. Capisci quello che sto dicendo? La tintura di iodio che metto sulla tua ferita, puzza solo per un attimo. La tua domanda è di tutti. Hai parlato per conto di tutti. Io parlo a tutti. Tu sei una guida nel portare la verità. Ed Io ti onoro.

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Traduzione di Paula Launonen