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HEAVEN #2166 Tradurre Dio

HEAVEN #2166 Tradurre Dio

Dio disse:

Nella vita, voi state traducendo Me per tutto il tempo. Quando vi chiedete: “Che cosa farò? Come faccio a sapere quale sia la cosa migliore da fare?”, state chiedendo: “Che cosa sceglierebbe Dio? Che cosa vuole Dio che io faccia? Come faccio a fare la scelta giusta? Che cosa faccio che sia più vicina alla Verità?”

Avete molto margine, in quanto lascio a voi la scelta. Sta a voi usare il libero arbitrio. Voi cercate di fare del vostro meglio. “Dovrei sposare quest’uomo o quell’altro? Dovrei prendere questo lavoro o quell’altro? Dovrei guidare per questa strada o per quell’altra? Come risponderò a questa e-mail, che cosa dico?”

Dovete tirare molto ad indovinare, amati. Dovete approssimarvi. Potreste lottare per sempre con una domanda. Ad un certo punto, dovrete decidere. Decidete come meglio potete. Seguite il vostro cuore per quanto potete. Certi o incerti, sta a voi prendere le decisioni. Gli altri possono consigliarvi, ma siete voi colui che deve prendere le proprie decisioni. Vi sono state date.

Amati, non si tratta di questioni di vita o di morte. E anche quando si tratta di una questione di vita e di morte, non potete attribuirvi il merito per la vita, né la colpa per la morte.

C’è un grande vaso che contiene dei fagioli, e tocca a voi stimare quanti fagioli ci siano. Potete solo tirare ad indovinare, amati. La vera ricompensa sta nel fare un tentativo. Il calcolo che date è secondario. La vostra supposizione non cambia la quantità dei fagioli nel vaso. La vostra scelta non causa un aumento né una diminuzione nel numero dei fagioli.

Le vostre scelte sono fortuite. Eppure dovete fare le vostre scelte. Fatele senza paura. Non siate imprudenti né inflessibili. Le decisioni non sono una scienza perfetta. Il giorno segue la notte, qualunque sia la vostra decisione.

A volte vi sembra di essere un artista senza la facoltà visiva. Siete un pianista senza l’udito. Spesso la vita è ambivalente con voi. Potete suonare solo i tasti che riuscite a suonare. Non preoccupatevi tanto della vita. Non preoccupatevi tanto delle conseguenze.

La vita non è stata progettata per essere un problema.

Se la vita fosse un alimento, non sarebbe stata resa difficile da digerire. Dovete semplicemente scegliere che cosa mangiare, masticare e digerire. La digestione avviene automaticamente. Se foste preoccupati per tutto il tempo della vostra digestione, avreste un’indigestione. Lasciate che la vostra digestione si prenda cura di sé. Lasciate che la vostra vita si prenda cura di sé. Potete moderare la vostra vita solo fino ad un certo punto. Tutto quello che dovete fare è essere presenti, fare delle scelte e continuare a camminare. Col tempo bello o nella tempesta, voi continuate a camminare. Con o senza un parasole o un ombrello, continuate a camminare. Vivete la vostra vita. Pioggia o sole, in povertà o in ricchezza, muovetevi nella vita. Raccogliete ciò che accade e andate avanti.

Se ponete il piede in fallo, inciamperete. Se rovesciate qualcosa, avrete rovesciato qualcosa. Se siete tra la folla o da soli, sarete l’uno o l’altro.

Se siete lodati o criticati, che importa? Si tratta comunque della vita. Io non esalto la filosofia, ma potreste essere più filosofi riguardo alla vita. Non dovete entrare in agitazione per essa. Tra poco cambierà comunque. Non c’è bisogno di agitarvi. Anche se vi bagnate, non c’è bisogno di agitarvi. La vita relativa è secondaria a voi, amati, è un sottofondo per voi.

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Traduzione di Paula Launonen