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HEAVEN #2138 Vita

HEAVEN #2138 Vita

Dio disse:

Voi siete nella vita, o ne siete nella periferia. Siate dentro la vita. Non aspettate più che la vita accada. Fatela accadere davanti ai vostri stessi occhi. Afferrate la vita per il bavero. Afferratela come fareste con una corda su una montagna. Muovetevi con essa. Accogliete la vita come una mano tesa a voi.

Non potete affrettare la vita, come non potete sempre aspettarla. La vita andrà avanti, sia che la invitate, sia che non la invitate. Meglio invitarla. Avventuratevi fuori con la vita. Non trattenetevi con essa.

Siete nel vortice della vita. Non potete far finta di no. In passato, a volte, non vi siete forse messi da parte, in un angolo, in disparte dal centro della vita, per toccarne solo gli aspetti marginali?

Ecco il fatto: Voi siete un osservatore nella vita. Vi vedete davvero da una piccola distanza. E’ come se una cosa o un’altra stesse accadendo a voi. Voi siete l’osservatore. Allo stesso tempo in cui siete un testimone della vita, vi suggerisco rispettosamente anche di darvi una mossa.

Ancora una volta, vi suggerisco di essere coinvolti nella vita, nello stesso tempo in cui la osservate, di essere coinvolti, ma non eccessivamente coinvolti, non coinvolti a tal punto da essere sbattuti di qua e di là. Non c’è bisogno che i vostri sentimenti riguardanti la vita vadano su e giù a seconda dei fatti esteriori particolari. Non siete uno yo-yo alla mercé della mano che lo tiene. Naturalmente, uno yo-yo è limitato in ciò che può fare, e voi siete illimitati.

In un certo senso, vi sto chiedendo di non credere tanto nella vita, di non essere tanto ferventi riguardo ad essa, di non investire tanto in essa. Allo stesso tempo, vi chiedo di preoccuparvi con tutto il cuore e di essere ugualmente distaccati dai risultati. Non è forse questo che si intende quando si dice di vivere nel momento? Quando siete nel momento, voi non chiedete cosa accadrà dopo. Se lo faceste, non sareste nel momento. Nonostante quello che avete forse sempre pensato, è controproducente guardare sempre ai risultati come se fossero importanti, come se fossero dei voti di scuola che sembrano cruciali, quando, in realtà, non sono affatto importanti. Se la vita è una gara, allora corretela e godetevi la corsa. Lasciate che arrivare primi sia piacevole, ma non necessario. Non lasciate che l’arrivare per ultimi sia una ferita mortale. Siete entrati in gara, avete corso, avete fatto del vostro meglio. Mi congratulo con voi. Sia la tartaruga che la lepre hanno corso alla propria velocità. Forse era giusto per la lepre prendersi una pausa. Era davvero così importante che superasse la linea d’arrivo per primo?

Gran parte della tristezza nella vita deriva dal guardare ai risultati. Se si guardasse alla vita di Cristo dal punto di vista dei risultati immediati, si potrebbe dire che egli abbia perso. In verità, egli corse la gara come un eroe, e l’amore che egli dava sta ancora circolando nel mondo. Il fatto che fosse arrestato, non significa che egli abbia fallito. Egli fece ciò che egli era. Viveva la sua coscienza. Qualunque fosse la sua fine nel mondo, egli benedisse il mondo.

Riuscite a vedere ora come non possa esistere il fallimento, ma soltanto un’apparenza, soltanto un’opinione terrena, dovuta a certi parametri stabiliti? Questo è il significato della vita relativa. Essa presenta come assoluto un particolare capriccio o un’opinione, quando il relativo è solo relativo – un giorno la terra è piatta – un altro giorno è rotonda.

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Traduzione di Paula Launonen