HEAVEN #1734 Che cosa c’è di tanto difficile nell’amare?

Dio disse:

Che cosa c’è di tanto difficile nell’amare? Perché siete tanto avari al riguardo? Sembrerebbe che dare amore vi costi qualcosa, quando, per tutto il tempo, l’amore è un mezzo di guadagno. Naturalmente, a volte l’amore vi costa un po’ d’ego. E’ da tanto tempo che dite di voler rinunciare all’ego. Allora rinunciateci.

Dovete proprio aggrapparvi ai torti in questo modo? Aggrappatevi al giusto con altrettanta forza e allora starete dicendo qualcosa.

Sento dei commenti su questo o su quello, come se avesse importanza, come se avesse più importanza dell’amore, più importanza del vostro amore. Come se un’offesa valesse più di ogni altra cosa.

Qualcuno vi ha dato una crosta di pane secco o una parola velenosa o sconsiderata. L’avete raccolta e tenuta stretta, come se dipendeste dall’accumulo di croste e rancore. Gettateli via. Andate all’ultimo piano e gettate dalla finestra ogni passato accumulo di torti. Fatelo. Fino a quando non lo farete, essi inquineranno la vostra vita e le vite di quelli che vi stanno attorno.

Non è forse vostra abitudine, se trovate un veleno, di non tenerlo dove i bambini possano trovarlo? Parole e pensieri amari sono veleno, e sono stati sventolati così che tutti i bambini del mondo li hanno visti. E voi pensate di essere giustificati. Io dico che non lo siete.

Da qualche parte, trovate un cassonetto abbastanza grande da contenere i vostri cattivi pensieri e buttateli là dentro. Sputate sul vostro rancore.

Non parlate amorevolmente dell’amore se non intendete lasciar andare le vecchie offese. Se parlate d’amore, mentre nel vostro cuore c’è rancore, questo non fa di voi un ipocrita? E non avete forse accusato gli altri di essere ipocriti? Quello di cui accusate gli altri, riguarda voi stessi. Se qualcuno vi ha davvero fatto un torto, voi avete fatto un torto maggiore a voi stessi.

Lasciate che il canto del battito del vostro cuore sia: “Lascia andare, lascia andare.”

Promettetevi solennemente ora:

“Quando mantengo nel mio cuore la sensazione di un torto subito, sono io ad essere dalla parte del torto. Da questo giorno in poi, chiederò scusa a tutti quelli che mi hanno fatto un torto. Chiederò scusa per aver tenuto il loro sbaglio stretto a me, come se fosse la verità. Non accetterò più alcuna offesa nel mio Essere. Se vedo offesa, in silenzio benedirò colui che me l’ha recata per aver indicato qualcosa in me che ho preferito non notare. Lo vedo e mi rendo conto della mia partecipazione nell’offesa e poi, immediatamente, l’abbandono. La schiaccio come una sigaretta bruciata gettata sul marciapiede e me ne allontano. Non le do importanza. Non la raccolgo conservandola come un gioiello da guardare in continuazione. La lascio indietro e non ci penso più. Ho delle cose più grandi e migliori a cui pensare.

“Inoltre perdono me stesso per aver portato dentro di me delle vecchie offese e per essermene poi lamentato. Se non riesco ancora a cancellare un torto dal mio cuore, prometto a me stesso che non lo condividerò con nessuno. Se oggi non riesco ad elevare il mondo, almeno non lo butterò giù.

“Accetto una volta per sempre che sono responsabile per i miei pensieri. Sono responsabile per ogni offesa che porto con me. Sono responsabile per aver preso a cuore la negligenza o l’ignoranza di qualcuno, e prometto di non farlo più, nemmeno una volta. Se una freccia mi raggiunge, caro Dio, non farò altro che strapparla via.”

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Traduzione di Paula Launonen