LA DONNA CHE NON VOLLE PARLARE CON DIO
PARTE III

Veronica a Dio:

Caro Dio, ho perso il mio caro bellissimo marito, Franklin. Non sento la tua presenza, Dio. Non sento la presenza di Franklin. E’ con Te?

Dio:
Sì, Franklin è con Me, felice e al sicuro.

Non aspettarti di sentire un granché adesso. Ti senti ferita e sei stordita. Essere stordita significa che per un po’ ti metti in attesa. E’ la tua difesa, tenere a bada i tuoi sentimenti, che vedi come opprimenti. E’ difficile tenere certi sentimenti fuori e lasciar entrare altri. Aspetta un momento. Sii gentile con te stessa. Parte di questo stordimento se ne andrà, e sentirai una maggiore consapevolezza.

Ma ricordati che non sei obbligata. Lascia che la consapevolezza ti arrivi. Sii aperta ad essa, ma non costringerti ad averla. Quello che noti, o non noti, non influenza Franklin. Non cambia nulla. Si tratta soltanto della tua percezione. Quel che è, è. Franklin è qui con Me. Il tuo sentire questo, non lo rende più vero. Il tuo non sentirlo, non lo rende meno vero.

Che la tua individualità lo percepisca o no, Io sono anche con te. Non chiedere delle prove.

Le tue ferite guariranno. Tu andrai avanti. Avrai la felicità. Non puoi chiedere, o aspettarti, dove e come.

Per quanta disperazione tu senta, essa non è reale. Il dolore è un espressione d’ignoranza. Non è una cosa sacra.

Tu sei stata una bellissima esperienza nella vita di Franklin, come lui è stato nella tua. L’essenza di quella esperienza continua. Tu sei amata, e tu ami.

Non pretendere troppo da te stessa o da chiunque altro proprio ora. Sii e basta. Sii Veronica e basta. E il tuo cuore d’amore si aprirà di nuovo alla vita. Hai ancora tutto quello che tu abbia mai avuto. Solo il tuo mondo fisico è cambiato. Io dico ‘solo’, ma per te, in questo momento, significa tutto.

Tuttavia, una parte di te sa che ciò che sto dicendo, è vero.

Non sei stata abbandonata. Non da Me, non da Franklin.

E tu – Io ti sostengo affinché non ti allontani dalla vita e dall’amore. DamMi una possibilità.

HeavenlettersÔ
Copyright@ 1999-2006

Traduzione di Paula Launonen