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Heavenletter #6508 Racconta delle storie migliori

Heavenletter #6508 Racconta delle storie migliori

Dio disse:

Amato, potrebbe essere vero che il mondo è troppo per te. Può darsi che tu stia cercando di fare troppe cose. Quando stai facendo più di quanto possa conciliare comodamente, fai alcuni respiri profondi. Ti domando gentilmente – chi è che ti assegna un carico eccessivo di lavoro?

Perché insisti a pensare che devi riuscire a portare tutto a termine o che ti trovi in qualche sorta di pericolo? Quanto in alto fissi i tuoi obiettivi? Quali sono le conseguenze che paghi? Chi dice che tu debba fare tutto quello che ti prefissi di fare e realizzarlo a rotta di collo? Chi è che te lo impone? Ah, probabilmente sei tu stesso, Amato.

A quale gara di corsa esattamente devi partecipare? Chi ha stabilito tali limiti per te? Chi è che ti deve dare tregua e chi crede che tu abbia più energia e debba sistemarti? Sei esaurito o essere esaurito è un’idea che abbracci? Caro Cuore, è necessario che tanta energia vada nelle conversazioni interiori togliendo dell’energia a te?

Chi rende facile il tuo lavoro o dice che lavori troppo? Chi è che ti sottopone a pressione eccessiva?

Vuoi profondamente essere qualcuno che è imperturbabile, calmo e padrone di sé, ma tendi a valutarti come carente e precipitoso. Devi essere tu stesso a disegnarti come il riassunto di uno che trascina e tira un carico troppo pesante. Fai la dichiarazione che hai troppo da fare. Tu lo dici. Insisti che è così. E chi è che cerca di sistemarti a suon di bastonate? Oso dire che sei sempre tu.

Mi piacerebbe tanto liberarti di un carico troppo pesante. È stato detto che l’atteggiamento è tutto. Ne vedo il senso. E così vedi la consapevolezza di questa verità.

L’atteggiamento ha di sicuro un grande ruolo nella vita. Il modo in cui vedi la vita, è importante. Dici a te stesso che cammini sulle nuvole o no, che sei sfruttato o no. Chi, se non tu, decide come sono lanciati i dadi ed a che cosa porteranno?

Un amico esprime la propria gratitudine sinceramente così come induce se stesso a vederlo. Dice di vivere in un posto bellissimo, di avere degli amici simpaticissimi. Eccomi qui, dice, e quanto sono fortunato. Annuncia la propria vita a se stesso, lasciando fuori le parti poco piacevoli. E così è.

Ecco una cosa che puoi fare per elevare e tenere in equilibrio il mondo, ed è semplicemente non autocommiserarti più. Fai questo. L’hai fatto. Hai visto anche altri farlo.

Io, Dio, ho osservato un uomo che aveva quella che è chiamata una malattia lunga e dolorosa, eppure quando qualcuno veniva a prendersi cura di lui o un amico o un parente veniva a fargli visita, egli s’interessava di ciò che stava accadendo nella vita degli amici e non di descrivere il dolore che sentiva. Lasciava fuori i suoi racconti di sventure.

Non sono propenso a suggerire che tu metta da parte la tua vita e anteponga d’abitudine la felicità degli altri alla tua, come un sacrificio, tuttavia possono esserci dei momenti in cui quest’idea abbia un posto nella tua vita. Semplicemente prendi in considerazione gli altri nei tuoi pensieri.

Quest’uomo gentile non si stava sacrificando per gli altri. Mentre era in vita e poteva rendere la vita più facile per un altro, in qualunque misura possibile, questo è esattamente ciò che voleva fare. E lo faceva.

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