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Heavenletter #6159 Vedere il mondo così come Dio vede il mondo

Heavenletter #6159 Vedere il mondo così come Dio vede il mondo

Dio disse:

Può darsi che tu desideri la Pace interiore con tutte le tue forze. Tuttavia, sempre di nuovo, ti trovi nella confusione. Puoi trovarti terrorizzato, indebolito, squarciato, devastato, imprigionato in una guaina di panico. E aneli alla Pace. Daresti qualsiasi cosa per la Pace, ma non ce l’hai.

Tu gridi: “Dio, dammi Pace. Quella che voglio di più è la Pace”.

Sembra che non abbia importanza quanto tu aneli, desideri, esiga, autorizzi, difenda la Pace, pare che tu l’abbia fatta scappare via. La Pace sembra evitarti. Al suo posto ti viene consegnata agitazione. Anche se capisci che l’agitazione, che sembra circondarti, è causata da te, t’imbatti in essa. Forse hai una mano allungata per la Pace, ma la tua altra mano si allunga oltre a toccare il tormento.

Il terrore che affronti, non sembra nemmeno riguardare la morte, ma, oh sì, riguarda la perdita, però non la perdita della tua Vita. La morte di altri, sì, eppure il tuo panico scaturito dai terrori ti si profila molto più grande di questo.

La perdita di un arto può essere più grande per te della perdita della Vita. La perdita della giovinezza sembra essere un grande ostacolo alla felicità. Tu sai di essere più grande dell’aspetto esteriore, ma quanto ti piacerebbe riavere la tua giovinezza perduta e con essa la pelle compatta.

Potresti dire spesso a te stesso:

“Che c’è che non va in me? Che cosa mai mi sta capitando? Se desidero la Pace, perché trovo continuamente degli ostacoli ad essa? Non è che non abbia più buonsenso. Ne ho, eppure continuo a sabotare me stesso. O forse mi sto prendendo in giro? Non è possibile che io possa preferire il tormento della lotta. Quale persona sana di mente lo farebbe?

“Sono tormentato dalla preoccupazione. Se faccio questo a me stesso, che cosa faccio agli altri? Quali irritazioni interiori faccio salire a galla in loro?

“Mi precipito e urlo e poi rinuncio. Mi arrendo a ciò che non voglio affatto.

“Dove sei Tu, Dio, che io sono lasciato fuori dal Regno?

“Oh, sì, riesco a sentire Te, Dio, dire che posso essere solo io stesso a lasciarmi fuori dal Regno. Oppure, Tu diresti che io sono dentro il Regno, ma non vedo.

“Dio, spalanca i miei occhi allora di modo che possa vedere. Aiutami a vedere il mondo come Tu vedi il mondo!

“A volte mi domando se, nella Tua premura di aiutarmi a vedere, Tu possa colpirmi forte sulla testa, eppure ancora non vedo. Mi sdraio davanti a Te, chiedendoTi di aiutarmi a vedere una volta per tutte, e ancora non vedo la Gloria che Tu vedi e doni.

“So che starei meglio sapendo della Gloria che Tu rappresenti che non sapendone affatto. Meglio perderla che non averne mai una fugace visione. Onestamente, non so cos’è cosa, e sembro essere incapace di vivere la Pace. Anche mentre dico questo, so che non può essere vero, sebbene sembri essere vero e reale per me nel deserto in cui la mia Vita sembra essere tenuta.

“Dove appartengo io? Capisco che mi hai dato la Terra per moltiplicarmi, ma è il mio dolore che io moltiplico. Dev’essere che io credo che Tu abbia la responsabilità della mia miseria. No, so che non è così, Dio, che non è possibile che la responsabilità sia Tua. Tu non conficchi la sofferenza nel mio cuore, ma com’è possibile che io possa preferire la sofferenza a Te? Vorrei sapere finalmente che c’è che non va in me, perché mi vesto a lutto quando potrei tagliare la corda con Te, con Te, Dio, con Te.

“Una distanza di un millimetro da Te è troppo lunga e troppo lontana. Se sono realmente vivo con Te nel mio Cuore, come posso sentirmi così sconsolato?

“Sì, Dio, lo so che Tu me lo dirai. So che Mi chiamerai con un cenno. Mi dirai:

‘Vieni un po’ più vicino, Amico Mio. Un piccolo passo e non saprai altro che di essere nel Mio Cuore, il Nostro Unico Cuore, dove Noi risiediamo in Cielo e sulla Terra. Preparati, pronto, via!’”.

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