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Heavenletter #6056 Che differenza può fare una persona!

Heavenletter #6056 Che differenza può fare una persona!

Dio disse:

Quando senti che una lamentela sta arrivando, benedici invece.

Se qualcuno sembra una spina nel tuo fianco, benedicilo o benedicila ancora una volta.

Questo ti eleva dalla modalità di lamentela. Senti la differenza tra la tua abitudine di lamentarti e la mancanza di dare benedizioni. Che differenza!

Immagina la differenza che può fare una persona che trasforma il suo lamento in benedizione. Immagina la differenza che possono fare due persone. Immagina la differenza che possono fare dieci persone che danno delle benedizioni semplici. Immagina la differenza che possono fare diecimila persone, e perché no? Allora potrebbe non esserci rimasto realmente nulla di cui lamentarsi nel mondo.

Se hai una lamentela, può darsi che tu abbia un buon motivo per lamentarti, ma non ha importanza se ce l’hai o meno. Nella Vita non si tratta di essere giustificati nella vostra irritazione o nella esasperazione, breve o duratura, anche per una vera e propria sofferenza.

Se preferisci elencare le tue lamentele, fai pure. Può darsi che questo sia esattamente quello che hai continuato a fare. Una domanda da fare a te stesso è: “Dove mi portano le mie lamentele?” Direi che ti fanno sprofondare in un circolo di lamentele sempre maggiori.

Miei Cari, lamentarsi - che sia a ragione o a torto non importa affatto, l’atto di lamentarvi vi porta dove siete stati. Quando vi lamentate, qualsiasi siano le varie cause ed espressioni, state dicendo: “Povero me”. Dove siete stati, è essere pseudo-vittoriosi nel vostro vittimismo. Volete della simpatia più di quanto non desideriate la libertà dal lamento?

Trasformatevi in una Vera Benedizione Vivente proprio ora. Ovunque siate, potete fare questo. Nel mezzo del nulla, potete fare questo.

Diventare uno che benedice, richiede pochissime parole. Pronunciate le parole interiormente. Dite:

“Ti benedico’, oppure ‘Che Dio ti benedica’, oppure ‘Che tu possa essere benedetto’, oppure ‘Che tutte le benedizioni ti arrivino’, oppure ‘Che le benedizioni dal mio cuore raggiungano il tuo cuore’”, ecc. E non discutete con voi stessi. Non dite più a voi stessi: “Sì certo, ma…”

Quando benedite, state benedicendo colui che vi ha ferito il cuore. Essenzialmente, state benedicendo voi stessi. Uno che benedice, è benedetto. Vi liberate dalla schiavitù. Benedire qualcuno è un viaggio breve, mentre lamentarsi va avanti e in tondo all’infinito. Inoltre, quando benedite, voi benedite il mondo e, se Mi permettete, state benedicendo Me.

Onestamente, come stanno le cose, potrebbe sembrarvi che non potete lamentarvi abbastanza, non è vero? Lamentarsi è come grattarsi quando si sente prurito. Potete grattarvi e grattarvi e tuttavia siete ancora affetti da prurito.

Considerate che esiste un balsamo che potete applicare sul prurito. Riguardo al prurito del lamentarvi, esiste un balsamo chiamato Benedizione.

Coglietevi sul fatto quando c’è una lamentela pronta per voi da raccontare al mondo. Trasformate l’intero schema in una semplice benedizione. Smettetela di lamentarvi o potreste continuare a lamentarvi per tutta la durata della vostra vita.

Ponete fine alla vostra conversazione interiore su quello che c’è che non va nel tempo atmosferico e una dozzina di altre cose. Non dilungatevi sulle vostre lamentele nemmeno con voi stessi. Notate che avrete più energia.

Potete sempre far comparire una nuova lamentela. Per l’amor del cielo, le lamentele sono costantemente in attesa dietro le quinte. Non c’è scarsità di lamentele. Quando vi state lamentando, state covando delle lamentele. Tanto vale che mettiate le lamentele in mostra su uno scaffale.

Siate sintonizzati a Me e non all’errore. Non ritenete nessuno responsabile di come vi sentite, se non voi stessi. Se non vi piace come vi sentite, pensate pensieri diversi e i vostri sentimenti cambieranno.

Vi do oggi una semplice formula. Esito a dire che questa formula funzioni sicuramente. Esito, perché voi potreste cercare di dimostrare che questo può funzionare solo per alcuni e che Io Mi sbaglio, perché questa formula non è infallibile. Può darsi che preferiate discutere invece che crescere.

Ora, ancora un’altra cosa. Potreste domandarmi legittimamente: “Dio, come posso benedire una malattia, per esempio?”.

PermetteteMi di dirvi in che modo. Benedite la malattia nel suo viaggio verso casa. Potreste dire: “Malattia, che tu possa diventare una benedizione di Buona Salute ed essere accolta a braccia spalancate ovunque”.

Sì, è Mia Volontà per voi che benediciate le lamentele in partenza e che ritornino come benedizioni.

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